Romarìa . . . una magnifica ossessione!

Da Bivigliano ho riportata: i biscotti della sposa, tanti bei ricordi, e una “fissa” per la canzone “Romarìa”. 

L’avevo sentita già l’altra volta, ma non ci avevo dato troppo peso, questa volta, invece, mi rimbomba continuamente nella testa.
A me, ascoltando col cuore le parole, è venuto alla mente il pubblicano della nota parabola. 

 

Quando qualcosa mi interessa, quando mi prende, voglio sapere tutto il possibile, e così, oltre la traduzione che avevo già, visti i tempi moderni, mi sono fatta aiutare da Google e ho fatto una ricerca.

 

Tra i primi risultati c’era un blog,“coscienzasporca”, sono andata a curiosare, ho trovato un post, di cui vi copio alcune frasi:
 … una canzone che si intitola “Romarìa” (con l’accento sulla i) ovvero “processione”. La canzone ha in effetti una sua dimensione profonda, (…) certamente spirituale. È stata scritta da Renato Teixeira e portata al successo da Elis Regina.
La canzone è innegabilmente bella (…) con 
un verso finale fortissimo: “Ma dal momento che non so pregare, sono venuto semplicemente a mostrare il mio sguardo, il mio sguardo, il mio sguardo”. Ci sarebbe da parlare a lungo delle frasi che valgono un’intera canzone…”

 

E in più, da lui, ho trovato le parole e la traduzione, eccola:

 

ROMARIA
di Renato Teixeira

É de sonho e de pó
È di sogno e di polvere
O destino de um só
il destino di un uomo solo
feito eu perdido em pensamento
come me, perso nei miei pensieri
sobre o meu cavalo.
sul mio cavallo.
É de laço e de nó
È destino di lazzo e nodo,
De gibeira o jiló
della sacca il frutto amaro *
dessa vida comprida a sò.
di questa vita sofferta in solitudine.

Sou caipira, Pirapora
Sono un contadino, Pirapora
Nossa Senhora de Aparecida
Nostra Signora di Aparecida,
ilumina a mina escura
illumina la miniera oscura
e funda o trem da minha vida.
e profonda, il ‘treno’ della mia vita.

O meu pai foi peão,
Mio padre era un bracciante
minha mãe solidão,
mia madre era la solitudine,
meus irmãos perderam-se na vida
i miei fratelli si sono dispersi
em busca de aventuras.
cercando l’avventura.
Descasei, joguei,
Sono divorziato, ho giocato,
investi, desisti,
ho investito, poi ho abbandonato.
se hà sorte,
se esiste la fortuna,
eu não sei, nunca vi.
non lo so, non l’ho mai vista.

 

Sou caipira, Pirapora
Nossa Senhora de Aparecida
ilumina a mina escura
e funda o trem da minha vida

 
Me disseram, porèm

Mi hanno detto però
que eu viesse aqui
di venire qui,
pra pedir de romaria e prece,
per chiedere in pellegrinaggio e preghiera,
paz nos desaventos.
pace nelle mie disavventure.
Como eu não sei rezar,
Ma dal momento che non so pregare,
só queria mostrar
sono venuto semplicemente a mostrare
meu olhar, meu olhar, meu olhar.
il mio sguardo, il mio sguardo, il mio sguardo

 

Sou caipira, Pirapora
Nossa Senhora de Aparecida
ilumina a mina escura
e funda o trem da minha vida

 

Qui di seguito, copio/incollo il commento di “bipedeingrato” che ha portato alla traduzione di questo verso (*), in modo diverso dalle traduzioni più usuali.

“- De gibeira o jiló* (di poveri calzoni da festa e gilet  traduzione più usuale)
La gibeira è in realtà una borsa di panno e il jiló è un vegetale dal caratteristico gusto amaro (quindi metafora dell’amarezza della vita (…) Quindi un tentativo di traduzione più fedele potrebbe essere: “della sacca il frutto amaro di questa vita”.”

 

Ricomincio le ricerche con la parola Romaria e trovo tanto materiale, parte in italiano, parte in portoghese, tradotto a modo suo da Google.

 

Scopro che: “ In Brasile, la città di Aparecida do Norte si trova nello stato di San Paolo. È conosciuta, soprattutto, come il principale santuario mariano nazionale, al quale convertono i pellegrini provenienti da tutto il paese, per visitare la Basilica della Vergine Immacolata, Nostra Signora  di Aparecida, santa patrona del Brasile. (…) E’ il secondo santuario mariano del mondo” (Da qui)

 

Che tutto è cominciato in un giorno del 1717, quando : “I pescatori, tra cui Domingo Martins, Juan Alves e Felipe Pedroso, presero le loro canoe, andarono verso il fiume Paraíba e cominciarono a pescare. Lanciarono le reti più e più volte ma non riuscirono a prendere niente. (…) Buttarono di nuovo le reti ma l’unica cosa che presero fu una statuetta ricoperta di fango e senza la testa. Quando la ributtarono in acqua apparve la sua testa e scoprirono che era l’immagine di Nostra Signora della Concezione” (Da qui)

Inoltre, ho letto che “La Festa della Nostra Signora Aparecida è realizzata tra i giorni 3 e 12 di ottobre, con una novena festiva nella Nuova Basilica” (da qui)

 

Ho cercato i video su You Tube e ne ho trovati a bizzeffe, e questo e ancora  questo. Poi, ciliegina sulla torta, un pomeriggio di quelli di settimana scorsa, ho incontrato una conoscente che è brasiliana, avevo il testo, stampato su un foglio, in borsa e come gliel’ho fatto vedere ha esclamato: “Ah! Romarìa, è una bellissima canzone!”, poi, gentilmente, mi ha scritto la pronuncia, dove serviva! Canticchiandola! Grazie Ana Lucia.

 

Però c’è una cosa rimasta sospesa, in un’altra parte del commento, bipedeingrato dice: “A parte il geniale susseguirsi di giochi di parole (caipira = contadino / Pirapora = città dove si trova il santuario)”, e mi accende di curiosità nuove, non ho trovato da nessuna parte, un accenno che Aparecida do Northe sia chiamata Pirapora . . . ricomincio la ricerca.

Ho trovato qualcosa di veramente eccezionale, poi confermato anche da Ana Lucia, cioè, questo:
  Pirapora do Bom Jesus, l’ultimo comune della Grande Sao Paulo bagnata dalle acque del fiume Tiete(…) L’origine del suo nome deriva dal nome in lingua Tupi Guarani che significa pesce (Pira), che salti (Pora). (…) Nel 1725, la statua in legno del Buon Signore Gesù, patrono della città è stato trovato in uno scivolo, sostenuto da una pietra. del fiume Tiete, da José Almeida navigante, che ha dato luogo al 1° Centro Cristocêntrico del Brasile.(questo è tradotto liberamente da Google e adattato da me, se qualcuno vuol saperne di più, può andare qua, o, se sa il portoghese, andare direttamente sul sito originale!) 

 

Dopo tutto questo giro del mondo, mi sono ricordata, che  mia Suocera, usava dire: “”Chi va a Loreto non va a Sirolo, vede la Madre ma non vede ‘l Fijolo”. Ecco, cosa ho ritrovato, sempre “pescando” nel web“Il detto e’ riferito ad un crocefisso, che nel XV secolo fu pescato in mare e depositato in una piccola chiesa a Numana . (…) Sirolo ha sempre considerato suo il Crocefisso e molti anziani sirolesi si sentono derubati della Sacra immagine.” (Copiato da qui)

 

Quante cose stanno nascoste dietro una canzone . . . quante cose si scoprono!

 

Altri post che trattano ancora di questa canzone, con nuove traduzioni e nuove “scoperte” che integrano questo articolo, sono qui qua. 

20 pensieri su “Romarìa . . . una magnifica ossessione!

  1. Carissima come ti ho già detto, se c’è un canto che amo fin nel midollo questo è Romaria, mi ricorda troppo una persona a me molto cara che ha nel cuore un desiderio grande ancora da scoprire, e questo si vede proprio dallo sguardo.
    Alcune cose di ciò che hai scritto le sapevo ma molte altre no, è proprio vero che quando si è conquistati da qualcosa si va a fondo, si vuole approfondire la conoscenza.
    Ti ringrazio tantissimo di questa tua ricerca e quando farò un post su Romaria permettimi di linkarla.
    Ti abbraccio
    Gra

  2. questo canto lo conosco da tempo ma non tutte le notizie che scrupolosamente hai raccolto … E’ notevole quanto ci sia da conoscere e che possa essere una canzone lo stimolo per approfondire. Ma questa è speciale, nasce da una storia vera, e quindi contiene tanto …

  3. Graciete, penso che è una canzone che “prende” perchè ci rappresenta un po’ tutti, anche chi non “Descasei, joguei, investi, desisti” siamo lì tutti, con le nostre “miserie” a chiedere pace! Pace nelle disavventure della vita, nei rapporti in famiglia, nel nostro intimo, nei nostri confronti!
    Ciao, R

  4. Ma dal momento che non so pregare,
    sono venuto semplicemente a mostrare il mio sguardo.

    E’ la strofa che maggiormente mi ha colpito quando ho letto la traduzione che chiesi a Cabasilas dopo l’incontro di Bivìgliano lo scorso gennaio. Io ritengo che l’incontro con il Signore debba avvenire nel Silenzio del cuore, dove nasce la preghiera più intima.
    Per me Romaria è stata una bellissima scoperta ed è diventata un po’ mia colonna sonora.
    Quando, con il testo sotto, la canto mi prende intimamente e mi commuovo.
    Grazie Fiore di tutte le notizie che ci hai fornito. Sei davvero geniale.
    😉
    diggiu

  5. Geniale??? sento la coda di pavone che ci allunga! 😉
    Ho fatto solo un po’ di ricerca, quando qualcosa mi piace, mi ci avvento come un cane sull’osso, fino a che non sono sazia! :-DDD
    Comunque prego, per il tuo grazie! 🙂
    Ciao, R

  6. Buongiorno fiore e grazie per la citazione:
    sono contento di aver contribuito alla tua ricerca, davvero interessante e intrigante, in particolare per le cose che hai trovato sull’origine del nome Pirapora. Questa “Romarìa” ha davvero qualcosa di particolare, nelle parole, nella sonorità, qualcosa che ti prende subito e continua a coinvolgerti a ogni nuovo ascolto. Acquistando forza, invece di esaurirsi. Ciao e complimenti per la vivacità dei tuoi post.

    (coscienzasporca)

  7. Per Leela,
    I biscotti della sposa, essendo una bomboniera di nozze, ce li siamo guastati a metà ciascuno io e l’Udmv, erano veramente buoni, “ammollati” nel vin cotto, sono a base di pasta di mandorle, ognuno con un componente diverso e con una forma e decorazioni diverse ognuno . . . Ma è Marta l’esperta, arrivano da lei, le chiederò ulteriori spiegazioni! 😉

    Per Coscienzasporca,
    Grazie a te, e grazie dei complimenti, che come ho detto, mi fanno aumentare la coda di pavone (se non capisci il riferimento, vai qui:
    http://berlicche.splinder.com/post/15705389/I+7+demoni+-+VI+-+Clarimistra ). 😉

    Ciao a tuti e due! R

  8. Grazie. È molto bello quello che si riesce a trovare scavando in internet (con le domande giuste) e mi appassiona particolarmente andare a fondo nelle tradizioni.

    Fanne ancora di queste ricerche! (mentre io mi avvio a ricercare un mp3 della canzone, visto che il mio PC si rifiuta di mostrarmi i video)

  9. Wow, uno dopo l’altro, due blog-amici con la stessa passione: “Cormac McCarthy” !:-)

    Per DonMario,
    grazie, ho avuto fortuna perchè è davvero un Santuario molto famoso, mi sono meravigliata (e anche un po’ vergognata) di non averci mai fatto caso quando ne hanno, sicuramente, parlato al TG! 😉
    La canzone merita l’ascolto, e, secondo “bipedeingrato”, non solo la versione dell’autore o di Ellis Regina, ce ne sono alcuni che non sono su You Tube! Ma si trovano! 😉

    Per il mio “quasi gemello”,
    Mi pare di vederti sorridere lì, sotti i baffi e tra la barba!;-)
    Le faccine, altrimenti potrei pensare che è una presa in giro! :-DDD

    Ciao a tutti e due! R

  10. Compio 66 anni, domenica 29/3, e mi sono messo in testa, stonato come sono, di cantare questa canzone. Premetto che mi trovo in Brasile e l’approfondimento maggiore l’ho fatto con la tua ricerca. Gli stessi brasiliani interpellati sanno poco in merito. Solo un piccolo appunto, Elis Regina e Ze Ramalho non cantano “em busca de aventuras”, ma “à custa de aventuras”. Perche’ questa canzone , perche’ il mondo di CL, di cui faccio parte, la ama molto.
    Enzo da Nova Cabralia – Bahia

  11. Caro Enzo, per domenica, ti prometto di ricordarmi del tuo compleanno, con una preghierina apposita! 😉
    Sono contenta di esserti stata utile, nella tua ricerca. Anche la mia è partita dal “mondo di Cl” infatti, se hai letto tutto, (compresi i vari link, anche se, ammetto, diventa molto lungo seguire le tracce) saprai che l’ho sentita la prima volta ad un incontro di blogger cristiani, dove, tutti insieme, abbiamo cantato canzoni più o meno impegnate, quelli di Cl, ci hanno insegnato questa , e ce ne hanno parlato, poi, mi ha “preso” così tanto, da spingermi a saperne di più!;-)
    La frase, che tu dici, l’ho trovata in tutti i testi che ho reperito in rete, anch’io ho trovato questa discrepanza, ma ho preferito lasciare il testo così com’era! Perchè non so il Portoghese e non potevo tradurre io! 😉
    Se vai, all’altro post, guardando in “categorie” Romaria, lo trovi, ci sono altre informazioni e spiegazioni!

    Spero di risentirti, se vuoi.

    Un abraço, R

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