Per superare i momenti difficili servono alcune cose, più o meno reperibili,
sarebbero utili un paio di pentole piene d’oro, di quelle che si trovano in fondo all’arcobaleno . . .
un numero limitato di veri amici e qualche parente, di quelli che quando chiami mollano tutto e arrivano in aiuto . . .
una bella tavola imbandita, di quelle che invitano a gustare il pranzo in allegria . . .
una casa accogliente e comoda, di quelle molto vissute, il contrario di certe case/museo . . .
un paio di animali domestici, di quelli che non lasciano in pace nessuno, affettuosi fino all’eccesso . . .
un invito a pranzo, a tema, di quelli che si fanno con una frase buttata là con nonchalance: “vi voglio far provare la polenta, come la fanno sù, dalle parti di mia madre!” . . .
Tutto questo c’era, domenica a casa di Fiordicactus, l’atmosfera era quella giusta dei giorni di festa . . . anche se la mancanza del PiccoloLord (che come ogni domenica, da giugno, sta da suo padre) si sentiva e un paio di volte è stato evocato il cupo spirito di PE. Ma lo spirito gioioso della festa, dell’amore e dell’affetto, ha prevalso.
Anche grazie alle sapienti mani (e la testa) della FigliaGrande, che, dalla cuoca sopraffina che è, ha messo in tavola tanta di quella (buona) roba che, se anche fossero arrivati i due mitici mangioni del titolo sarebbero stati soddisfatti. Addirittura è avanzato abbastanza per farci pranzo il giorno dopo, tutto dire, la Suocera sarebbe stata contenta. Diceva sempre: “Se n’ha ‘vvanzate, n’ha vastuto!” (serve la traduzione??? “se non è avanzato, non è bastato”)
Per gli antipasti, a Km zero, gli ingredienti principali sono arrivati direttamente dall’orto . . . 6 metri dietro casa! Insalata d’arance e crostoni con Indivia Scarola “alla napoletana”.
Polenta (la scusa, come dice l’Amica N) con Maiale arrosto e al forno, Salsicce rosolate, purea di Mele, Verze, Spinaci e . . . per chi è davvero goloso, già a fette e tocchetti, Gongorzola e Taleggio per farcire la polenta . . .
Vino Verdicchio di Jesi e Montepulciano d’Abruzzo
E per finire: frutta, pasticcini portati dagli ospiti e un buonissimo strudel fatto in casa dalla FigliaGrande, sorseggiando vino cotto!
E poi . . . tante chiacchiere e per finire, ancora con la tovaglia sul tavolo . . . caffé!
E abbiamo giocato anche a carte, prima i classicissimi “Briscola” e “Scala 40” e poi un gioco di quelli “scemini”, da bambini che imparano a riconoscere le carte . . . con sommo divertimento di tutti noi (anzi del “fanciullino” che è in tutti noi).
Davvero una bella giornata in buona compagnia! Grazie a tutti i partecipanti.
Si respira aria leggera in questo post e ci vuole, ogni tanto ci vuole, giusto quel po’ che serve per ricaricare le batterie e ripartire
Con gli “omissis” dovuti, quando la FigliaGrande si allontanava per rispondere al PE . . . tutto il resto è una “ricerca della felicità” . . . 😉
Ciao e grazie, Fior