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Per il papa Francesco non ci sono dubbi, la comunicazione raggiunge il suo apice quando si mette al servizio di un’autentica cultura dell’incontro, quando cioè il verbo «comunicare » viene coniugato insieme ai verbi «ascoltare, dialogare, incoraggiare e condividere».
Perché coloro che sono chiamati a guidare la società civile usino con saggezza ed equilibrio i mezzi della comunicazione sociale, mirino al bene di tutti, evitando ogni protagonismo e interesse di parte
Perché gli scrittori, i giornalisti, i registi e gli operatori della comunicazione nel raccontare il mondo che li circonda siano sempre attenti e rispettosi della verità e della dignità di ogni uomo, incoraggino a cercare ciò che è bello, buono e santo
Perché ognuno di noi usi con saggezza ed equilibrio le nuove tecnologie che il progresso scientifico ha messo nelle nostre mani, ci servano a costruire una società dove primeggiano l’amore di Dio, il rispetto reciproco, il dialogo e l’amicizia
Perché la nostra comunità, illuminata dallo Spirito Santo, non tema
di affrontare le nuove sfide e di testimoniare il Vangelo
anche dove il terreno sembra più arido e impervio
Non a caso sono tutti “strumenti”, avremmo l’obbligo morale di usarli con saggezza ma purtroppo qualcuno non lo fa.