Fiordicactus e la tecnologia

Il mio approccio con la tecnologia risale a molti anni fa.

Ma se vogliamo essere precisi, partendo dall’inizio:

 

Io, a scuola ho imparato a scrivere con la matita, per passare alla penna col pennino, e alle prime stilografiche, da caricare, con la pompa a stantuffo, e poi con le “cartucce”! Ricordo ancora una stilografica, Pelikan, verde e nera, e col pennino, d’oro, me l’aveva regalata una mia zia, e per questa penna ero molto invidiata in classe. Ma un giorno, questa bella penna, ha fatto una brutta fine!

Mostra immagine a dimensione intera

 

 La mia era tipo questa!

 

 

Nei banchi di allora, la parte più esterna, in alto, era un po’ scavata, per appoggiarci le penne quando non servivano, in modo che non rotolassero. Quel giorno, finito di scrivere, chiudo la mia stilografica nuova e preziosa, e la appoggio in questa scanalatura . . . la compagna seduta davanti, con uno scatto del collo, si aggiusta i lunghi capelli che teneva sciolti sulle spalle e . . . “spatf”,  la penna, casca a terra, trascinata dai capelli che svolazzano e, benché chiusa,  si rompe . . . non mi fu sostituita, non avevo avuto cura della mia roba, meritavo di tornare a usare la stilo normale, come tutti i miei compagni.

Le mie prime telefonate (fra cui una, mi dicono, a Santa Lucia in età d’asilo) le ho fatte con il Mostra immagine a dimensione interatelefono da appoggio, quello bello grosso, pesante, nero, di bachelite . . . con la sua bella rotella con i numeri e i buchi per le dita, per girarla. Specialmente per i numeri dopo il 5, bisognava usare la tecnica giusta, altrimenti, tornava in dietro a metà e dovevi ricominciare il numero da capo!


Il telefono, simile a questo!

 

Poi, c’era il registratore, adesso, però, se vi dico quanti anni avevo nel ’64 . . . vi fate due conti, così non ve lo dico, sappiate solo che ero alle elementari, e ascoltavo le canzoni col “Geloso” registratore a nastro, con le due bobine, i suoi bei tasti colorati, il coperchio di plastica trasparente. Era pure trasportabile, con la sua bella custodia grigia, con la tasca davanti per il filo elettrico e le bobine!

Insomma, io al pomeriggio, facevo i compiti con il sottofondo musicale (dicono che non si debba fare, ma io ho sempre trovato che “lavoravo” meglio!) . Quando dovevo studiare, leggevo e ripetevo, immaginandomi una classe di bambini che, attenti, mi ascoltavano . . . e mentre, “spiegando”, passeggiavo su e giù per la cameretta o per la cucina (copiando nei modi la mia maestra, Suor Anna), il ”Geloso”, fedelmente registrava tutto, che io poi riascoltavo per sentirmi, per vedere se quello che avevo detto era meritevole di un voto con “lode” (ogni dieci “lode”, piccolissimi cartoncini bianchi, con scritto in bel corsivo e con l’inchiostro d’oro, la parola “Lode”, presi durante la settimana, si aveva diritto alla medaglia, col nastrino tricolore, che la maestra ti appuntava al grembiule, il sabato e che tu “sfoggiavi” fino al sabato dopo).

Il registratore, per me non aveva segreti . . . sapevo cosa fare se il nastro si inceppava, sapevo persino cosa fare se, malaugurata ipotesi, il nastro si spezzava. Se non c’era mio padre, la responsabilità del “Geloso” era mia e solo mia!

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Il mio era proprio come questo!

Fine 1° puntata . . . continua

 

17 pensieri su “Fiordicactus e la tecnologia

  1. Belli i ricordi di quando si andava a scuola con la penna e il pennino, con l’inchiostro e le chiazze che si facevano sul grembuilino bianco

  2. Curiosa questa idea di registrarti per migliorarti, ma niente affatto campata in aria, anzi. Il consiglio che il mio prof dà agli studenti che mostrano l’incapacità di elaborare discorsi articolati (frasi che non siano composte di soli 3-4 vocaboli) è proprio di registrarsi e riascoltarsi…

  3. Per ziaCris,
    me li ricordo i grembiulini con le chiazze . . . le dita sporche e il “nettapennino”? 😉
    Per Latendarossa,
    era il consiglio che davano anche ai miei figli, alle medie e alle superiori, e io li incitavo a farlo, ma non mi ha mai dato retta nessuno! 😦
    Ciao a tutti e due! R

  4. queste cose le ricordo tutte, però il Geloso a me non lo facevano toccare…avevo 4-5 anni e impazivo per poter mettere le mani su quei tasti colorati!

  5. “meritevole di un voto con “lode””… perché davano le lodi con qualsiasi voto? Io ho sempre sostenuto che la lode non si dovrebbe dare solo col voto massimo, ma anche con quelli inferiori!

    @latendarossa
    Il tuo prof. lo spaccia per consiglio, ma in realtà è una pena del contrappasso.

  6. Per VanWitch,
    che ci vuoi fare, vuol dire che io sono più vecchia di te!!! 😉
    Per AmonimoK,
    che mi ricordi io, era solo col 10! 😉

    Ciao a tutti e due, R

  7. Ah, i bei tempi andati!!! Nella mia generazione era in voga il cancellino con due punte, una per cancellare la stilografica e uno per scrivere correttamente, ma alla fine era un gran pastroccio e si rischiava di bucare la pagina…

    Un saluto! 🙂

  8. Per Salmo23, la “cancellina” non viene reputata, in questo contesto proprio un “mezzo tecnologico”, comunque, ti confermo che la usano ancora i miei nipoti, con gli stessi risultati!;-)
    E la “gomma pane”, te la ricordi? Per cancellare la matita sui disegni “tecnici” ! 🙂
    Ciao, R

  9. Che bello questo post, mi ha fatto sorridere, anche perchè prima di partire ho insegnato a mia madre a mandarmi le mail ed ho immaginato che il suo personalissimo approccio alla tecnologia 🙂
    Un abbraccio!

  10. Per Cautelosa,
    non è molto lontano, ma quanti cambiamenti nel frattempo! 😉
    Per Tzu’,
    dimmelo a me, che la figlia piccola ogni volta che torna da Roma, me ne inventa una! 😉
    Fortunate quelle mamme che vogliono e hanno il modo di “aggiornarsi”! Ce ne sono alcune, che sono rimaste fossilizzate e pensano che gli basti, e parlo anche di mamme giovani!!! 😉

    Ciao, R

  11. Eeeh son quelle invenzioni ormai diventate vecchie e sostituite dai nuovi prodotti della tecnologia.
    Si ricordano con affetto, piacere e il rammarico per le nuove generazioni che si son persi questi strumenti, ai quali, inevitabilmente, si sarebbero affezionati anche loro!

    Chi non ha mai fatto una compilation su cassetta ad un proprio amore, dedicando tutto il pomeriggio e recapitandogliela nella cassetta delle lettere di casa??

    Ora cosa le passi?? Un lettore MP3?? Ma non è la stessa cosa!!

    Fortunatamente talvolta i vecchi strumenti si ribellano a discapito della tecnologia, così come sta avvenendo per il vecchio piatto dello stereo, o se preferisci, il c.d. “giradischi” che sta tornando in auge, visti i problemi del CD, ossia i costi, il suono “piatto” rispetto al disco in vinile, e il problema legato al facile ricorso dello “scarico” di musica gratuita attraverso la rete.

    Le aziende hanno ripreso a produrre piatti, puntine e giradischi. Il vinile sta tornando in commercio! EVVIVA! 😀

    Saluts
    Superfly

  12. Andrò a cercare una puntina nuova, quella che ho adesso sul “pic up” è vecchiotta, speriamo che regga fino allora! 😉

    Ciao, R

  13. Eh! Eh! Eh! Adesso in TV, danno il sito web di Babbo Natale, una volta, su l’Eco di Bergamo, mi dicono, c’era il numero di telefono di Santa Lucia . . . Oltre, come ho già scritto, il piacere di andare a trovarla nella chiesa a lei dedicata per lasciarle la letterina! 😉

    Cambiano i tempi, e i mezzi, cambiano un po’ le teste dei grandi, ma certe cose hanno lo stesso fascino, per i bambini!

    Ciao, R

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