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48ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

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clicca sull’immagine e potrai vederla grande

Per il papa Francesco non ci sono dubbi, la comunicazione raggiunge il suo apice quando si mette al servizio di un’autentica cultura dell’incontro, quando cioè il verbo «comunicare » viene coniugato insieme ai verbi «ascoltare, dialogare, incoraggiare e condividere».


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Perché coloro che sono chiamati a guidare la società civile usino con saggezza ed equilibrio i mezzi della comunicazione sociale, mirino al bene di tutti, evitando ogni protagonismo e interesse di parte

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Perché gli scrittori, i giornalisti, i registi e gli operatori della comunicazione nel raccontare il mondo che li circonda siano sempre attenti e rispettosi della verità e della dignità di ogni uomo, incoraggino a cercare ciò che è bello, buono e santo

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 Perché ognuno di noi usi con saggezza ed equilibrio le nuove tecnologie che il progresso scientifico ha messo nelle nostre mani, ci servano a costruire una società dove primeggiano l’amore di Dio, il rispetto reciproco, il dialogo e l’amicizia

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Perché la nostra comunità, illuminata dallo Spirito Santo, non tema
di affrontare le nuove sfide e di testimoniare il Vangelo
anche dove il terreno sembra più arido e impervio

Mi s-cateno . . . e vado avanti

E dopo che col Test di ieri ho scoperto di “dover riflettere” . . . ho deciso di cercare di metterci rimedio . . . girando un po’ per il web (sì, certo, è come uno che decide di iniziare la dieta finendo le salsicce che ha in casa così non le ha più sotto gli occhi) ho trovato una serie di  20 consigli per la “gestione della propria identità – multipla – sui social network” durante le vacanze . . . incuriosita me li sono letti tutti e ho pensato che cadevano a fagiolo (o “come il cacio sui maccheroni”, se preferite).

Siamo sinceri:  dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, ormai giusto il PiccoloLord e quelli della sua età non hanno ancora un “profilo” e una mail, giusto perché non sanno scrivere!
Se l’uomo (inteso come “Umanità”) è un animale socievole, cosa c’è di più socievole di un social network???

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Premesso che non so quanti “profili” avete voi, io scrivo qui su questo blog (e anche poco ultimamente) e poi ho un profilo su Fb che mi serve per lasciare (come fosse davvero la bacheca della cucina o la porta del frigor piena di calamite e biglietti di appunti) i miei pensieri, i miei messaggi alle figlie o ai parenti e amici più o meno lontani e poi ho la mail, trascurata.
Ma quello che mi frega . . . è che, se sento in Tv qualche cosa che non so, se leggo su un libro di qualcosa di cui non ho mai saputo nemmeno l’esistenza, se mi vien voglia di cucinare qualcosa di diverso . . . mi fiondo al Pc e  mi faccio fagocitare da Google . . . come la bambina di quel vecchio  film.
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Bando alle ciance, altrimenti non inizierà mai la mia “liberazione” dal giogo di Internet . . . Ecco qua un po’ di consigli che ho buttato giù dopo aver rimurginato quelli che trovate cliccando sul link che vi ho messo. Sono un promemoria per me, un mio elenco . . . così, ho deciso, comincio la dieta alimentare e quella digitale. (voi potete anche fare di più o di meno, mica sono il vostro medico, mica è una ricetta:

  1. Comunicare che sarete meno presente in rete . . .   Onde non spaventare chi vi legge,  l’amica o la cugina, con conseguente telefonata della zia per sapere se “va tutto bene?”. (Seguivo il sito di un ragazzo che era partito dal nord del Giappone con l’idea di arrivare . . . non ricordo più dove . . . dopo un anno che il sito non viene aggiornato, presumo che sia tornato a casa o sia morto!)
  2. Non indurti in tentazione . . . Così come per le diete alimentari c’è il consiglio di non tenere in casa cibo iper calorico (devo ricordarmi di finire il barattolo di crema alle nocciole), evitare di tenere acceso il Pc tutto il giorno. Ne risentirà positivamente anche la bolletta dell’Enel 
  3.  Un giorno di “magro e digiuno”  . . .  Non possiamo fare solo “magro” ? Cioè, facciamo che io leggo e non scrivo, non clicco nemmeno “mi piace”  . . .  No? Proprio astenersidall’accendere il Pc .
  4. Rifate sentire la vostra voce . . . Non vi ricordate quando è stata l’ultima volta che avete parlato con la zia Genoveffa . . . Anche se la zia Genoveffa “sta su Fb e gli posso fare gli auguri con un click!”, ebbene, oggi lasciate perdere il Pc e telefonate . . . l’avete voi un “calendario” delle feste della famiglia???  Compleanni O, perché no, alla vecchia zia Anastasia, che non ha nemmeno il Pc, mandate una bella lettera, scritta come usava una volta . . .
  5. Il Circolo apre “dalle. . . alle . . .”  . . . Specialmente se si è in vacanza o in viaggio, ma  anche tutti i giorni, perché anche quello della casalinga (nonna e mamma italiana) è un lavoro, stabilire dei momenti, degli orari! E seguirli, senza barare, sarà difficile all’inizio . . . ma poi, si spera . . . 
  6. Meno foto . . . mi sono accorta che metto troppe foto . . . tra l’altro, sono sempre foto di fiori, di cibo, del PiccoloLord di spalle e dei cani  . . . che noia! Come per il cibo, “nouvelle cousine” . . . poco, ma buono e ben presentato! 
  7. Tenere a freno la curiosità . . . se è una ricetta che serve, devo imparare a cercare solo quella. Non anche la storia e chi l’ha cucinata per prima . . . Se voglio sapere dove si trova un paese di cui hanno parlato in Tv, per quanto bello sia, non è che mollo tutto per cercare un B& B, non si sa mai che nel 2020 ci possa andare . . . scriverò il nome del paese su un’agenda e andrò a cercare notizie con l’Udmv, così, magari, ci possiamo fare un giro prima del 2020. Se non so tutto sul “Bosone di Higgs”, me ne farò una ragione, tanto capisco la metà di quello che c’è scritto su Wikipedia! 
  8. Stop ai commenti selvaggi . . . come mi è stato fatto notare, tendo a dire la mia su ogni argomento . . . sindrome della 1° della classe, la chiamo io . . . da oggi meglio attenersi alle regole di un vecchio amico di blog: “Se sono d’accordo, inutile il commento. Se non sono d’accordo, non cambieranno idea per un commento. Niente commenti “uggiolanti” . . . Commenti solo se possono portare qualcosa di nuovo o importante alla conversazione!”
  9. Contenuto o contenitore? . . . Cercare la foto più belle, originale e simpatica che illustri un post o che, su Fb, accompagnino una frase.  Cambiare copertina, foto del profilo o la foto di testata e il colore di sfondo . . . perdo tempo e non sono sempre soddisfatta . . . Tante pagine, qua sul blog, servono davvero? So pensando sempre più se non sono sotto l’effetto dei 7 demoni del blog . . . di cui parlò tempo fa Berlicche (un blogger amico).
  10. Parliamo di numeri . . . dicono che 150 sia “il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce l’identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con ognuna delle altre.” . . . il resto della spiegazione lo trovate qua . . . comunque sia, vero o no, devo tener d’occhio il numero delle amicizie di Fb.
  11. Utopia e realtà . . . non pensare di poter tornare indietro negli anni, usare Internet per le cose comode e buone che offre . . . Internet è un mezzo, quello che ci si trova è quello che c’è nel mondo, solo che qui non puoi vedere le persone negli occhi (come mi disse un amico mentre muovevo i primi passi nel mondo dei blog). Per cui, ricordiamoci di non accettare caramelle dagli sconosciuti.
  12. Quando è troppo è troppo . . . Lo so, perdo tempo nel cercare di vedere e leggere tutto quello che i miei amici feisbucchiani e blogger scrivono . . . mi sembra una mancanza di educazione non leggere quello che mettono in rete, ma (non sarebbero amici miei) una buona parte di loro scrive, linka e commenta molto, da oggi, non offendetevi se non vedete un mio commento o un “mi piace” dappertutto, come il prezzemolo . . . ci sono da fare delle scelte . . . c’è da recuperare il tempo per la famiglia, la casa, il giardino, gli hobby.

casalinga computer

Internet, nel suo insieme, sta diventando (con la nota crema di nocciole) la mia “droga”: quello che è il bicchierino di liquore bevuto di nascosto, senza nemmeno gustarne il sapore, per l’alcolizzato. La sigaretta accesa con quella vecchia per il tabagista. La prossima schedina al bingo o la prossima partita a carte: “Me lo sento che stavolta vinco!”, per il “giocatore compulsivo”. Il ferro da maglia e il filo per le “Laniste quasi Anonime” . . .

Nel Test, c’è alla domanda n° 16, una frase che mi ha ricordato quella che sentivo spesso dire da mia madre: “Arrivo, faccio l’ultimo ferro e smetto!” . . . o quella che diceva mio padre, quando aveva in mano un libro nuovo: “Arrivo, finisco la pagina e smetto!”.

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Nota Bene . . . stanotte ho fatto le ore piccole . . . ma è l’ultima volta! 

Dipende da Internet???

Tempo d’estate, post da ombrellone (o da prati in montagna, sotto l’ombra di un albero) già l’anno scorso avevo scritto dei post sui “quesiti estivi” domande che forse non servono a niente, ma ci fanno passare quella mezz’ora divertendoci . . . quest’anno, ho pensato ai test . . .  e ne ho trovato uno giusto giusto, per cominciare, un TEST che mi propongo di fare io per prima!

Intenert dipendenza
È la traduzione in italiano del Test sulla dipendenza da Internet (Internet Addiction Test) messo a punto da Kimberley Young (una psicologa statunitense che da molti anni si occupa di dipendenza da Internet)

Il questionario non ha ancora un adattamento italiano e qui è usato solo a scopo ludico

_ABlog

Dunque, tenendo presente che a tutt’oggi non esiste unanimità sull’esistenza di una patologia indicabile come “dipendenza da Internet”  questo test
• non va utilizzato per fare diagnosi;
• non fornisce alcuna raccomandazione da seguire;
• non ha finalità clinica;
• non sostituisce la consulenza di un professionista.

Chi decide di sottoporsi a questo Test, lo fa sotto la sua responsabilità. Cosa decide di fare dei risultati è una sua scelta personale.

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Prendete carta e penna e scriveteci i numeri da 1 a 20 (che sono le domande), in parte, dopo aver letto la domanda, rispondete con un altro numero che corrisponde alla vostra risposta, cioè:
1 = Mai     –     2 = Raramente     –     3 = Ogni tanto     –     4 = Spesso     –     5 = Sempre

 Eccovi le domande:

  1. Siete rimasti online più a lungo di quanto intendevate?
  2. Trascurate le faccende domestiche per passare più tempo collegati?
  3. Preferite l’eccitazione offerta da Internet all’intimità con il vostro partner?
  4. Stabilire nuovi rapporti con altri utenti online?
  5. Le persone attorno a voi si lamentano per la quantità di tempo che passate online?
  6. I vostri studi risentono negativamente della quantità di tempo che passate online?
  7. Controllate la vostra email prima di fare qualche altra cosa importante?
  8. La vostra resa sul lavoro o la vostra produttività sono influenzate negativamente da internet?
  9. Vi capita di stare sulla difensiva o di minimizzare quando qualcuno vi chiede cosa fate online?
  10. Vi ritrovate a scacciare pensieri negativi sulla vostra vita con il pensiero consolatorio di internet?
  11. Vi capita di scoprirvi a pregustare il momento in cui sarete nuovamente online?
  12. Temete che la vita senza internet sarebbe noiosa, vuota e senza gioia?
  13. Vi capita di scattare, alzare la voce o rispondere male se qualcuno vi disturba mentre siete collegati?
  14. Perdete ore di sonno perché restate alzati fino a tardi davanti al computer?
  15. Pensate a internet quando non siete al computer, o di fantasticare di essere collegati?
  16. Dite “ancora qualche minuto e spengo” quando siete collegati?
  17. Avete già tentato di ridurre la quantità di tempo che passate online senza riuscirvi?
  18. Cercate di nascondere quanto tempo passate online?
  19. Scegliete di passare più tempo online anziché uscire con gli altri?
  20. Vi sentite depressi, irritabili o nervosi quando non siete collegati, mentre state benissimo quando siete nuovamente davanti al computer?_APallottoliere

Una volta che avete risposto a tutte le domande, fate la somma delle cifre di risposta  Il punteggio ottenuto è valutato in base alla fascia in cui cade:

  • punteggio tra 0 e 19 – al di sotto della media;
  • punteggio tra 20 e 49 punti – utilizzatore medio di internet, a cui può a volte capitare di navigare in rete un po’ troppo a lungo, senza però perdere il controllo della situazione;
  • punteggio tra 50 e 79 punti – punteggio al di sopra della media. La persona ha già diversi problemi a causa di internet e dovrebbe riflettere sull’impatto che questi problemi hanno sulla sua vita;
  • punteggio tra 80 e 100 punti – l’uso di internet è intensissimo e sta causando alla persona notevoli problemi. La persona dovrebbe considerare l’impatto di internet sulla sua vita e affrontare i problemi che le causa.

 Inoltre, per la persona può essere utile rivedere le domande a cui ha risposto 4 oppure 5.

Liberamente tratto (quasi copiato, direi)  da questo sito . . . lì, per chi vuole fare le cose più precise, c’è pure la versione stampabile!  

E adesso, lo vado a fare io, per me . . . poi vi dico! 

Occhiolino

Amo il sole, i premi e i blog . . . grazie Francesca!

Mi piace il sole, mi piacciono i premi, mi piace la conoscenza di nuovi blogger grazie ai link e alle  “segnalazioni” che vengono fatte in questi casi . . . è per quello che mi piace quando qualcuno mi fa sapere: “c’è un premio per te“.
Se poi chi decide di farmi questo regalo mi conosce di persona, ma ha iniziato a seguire il blog senza sapere (e capire) che ero io . . . mi piace ancora di più!  

Per tutti questi motivi, dedico questo post al Sunshine Award che ho ricevuto da Francesca di Mamme del Piceno . . .  e mi affretto ad elencare le regole:

  1. Includere il logo premio in un post o nel tuo blog  (fatto)
  2. Rispondere a 10 domande su te stesso/a (fatto, giocando un po’ con l’arte)
  3. Nominare 10-12 altri blogger favolosi (fatto)
  4. Far sapere ai tuoi candidati che li hai nominati (avvisati, quasi tutti)
  5. Citare la persona che ti ha nominato (fatto) 

Il logo:

sunshine award

Le domande:

1. Colore preferito:   giallo/arancione (come un quadro di VanGogh)
2. Animale preferito:  cavalli (come quelli di Aligi Sassu)
3. Numero preferito:  3 (come i miei “bambini”)

FigliaG in II Elem., Figlio alla scuola materna,  FigliaP col muso perché resta a casa! 

4. Drink preferito non alcolico:  Coca Cola (come quelle di Andy Warhol)
5. Preferisci FB o Twitter: Fb (Mi piace usare tante lettere, come Bratsa Bonifacho)
6. La tua passione:  la lettura (come la esprime Fragonard)
7. Preferisci ricevere  o fare regali: fare regali (come i Magi di Palazzo Vecchio a Firenze)
8. Modello preferito: se inteso come “ragazzo” . . . il Davide (di Michelangelo)
9. Giorno preferito della settimana: Lunedì (caotico e preciso, come un quadro di Brugel)
10. Fiore preferito:  gli iris blu (come quelli di Van Gogh),  ma tutti i fiori mi piacciono! 

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Siti Web, Blog & Blogger:

images (3)Se volete sentire una parte della canzone, cliccate sull’immagine

E adesso non mi resta che affidarmi al Piccione Impiccione di Stefano del Testa per comunicare a tutti questi 12 amici che li ho “nominati” . . . non tutti continueranno la “catena” dei premi . . . ma non importa . . . Li ho messi come consiglio per i miei lettori (saranno 25 come quelli dei Promessi Sposi???) che passano di qua, sono blog o siti web che meritano davvero almeno uno sguardo.

 Sono sicura che su alcuni tornerete più e più volte!

Traguardo Prevenzione 2 – Racconto

Domenica mattina, sveglia di buon’ora, oltre al nipotino anche la mamma (FigliaGrande) ha un’appuntamento per le 9,00/9,30 . . . il PiccoloLord va a passare la domenica col padre, nella parte sud della Città sulla Costa. La FigliaGrande, va all’inizio sud del Lungomare per l’iscrizione alla “Passeggiata” organizzata da “Traguardo prevenzione”, lei e la sua AmicaM parteciperanno con tante altre persone . . . io a casa, aspettando l’Uomodellamiavita, mi preparo e infilo in borsa la fida macchina fotografica.
Torna l’autista di casa e partiamo per documentare questa mattinata . . . arriviamo nei pressi del Corso della Città sulla Costa e ci incamminiamo, pochi suoni, più che altro della natura, arrivano dalla pineta che fiancheggia il Corso e all’improvviso, ci troviamo davanti allo striscione

Il benvenuto

Siamo sulla strada giusta .  .  . e nella “mezzaluna” a est, della rotonda vediamo gli stand approntati da poco (sono appena passate le 10,00). 

C’è anche uno stand dell’ASMO. Un’Associazione che è presente da più di 10 anni nella Città sulla Costa, un aiuto e un Supporto ai Malati Oncologici e alle loro famiglie.

Ci sono anche alcune donne, già pronte in fila per le visite (gratuite) e i consigli dei medici

L’aria è frescolina, ci conviene muoverci un po’, l’Udmv è curioso di vedere con i suoi occhi la spiaggia e i danni della mareggiata (in questi giorni l’ha vista solo con le webcam, visto che noi stiamo in collina). Per ciò, percorriamo tutto il Corso e arriviamo alla foce del torrente Albula.

 

Dopo aver visto tanti danni, tante persone curiose come noi, qualche “atleta” della corsa, qualcuno che, malgrado i nuvoloni si rincorressero nel cielo, stava in costume sul lettino . . . e altri che cercavano di sistemare al meglio il loro posto di lavoro . . . come nel teatro: lo show deve continuare . . . siamo ritornati sul lungomare e siamo ritornati alla Rotonda . . . dove la fontana, col suo alto zampillo ci dava il benvenuto da lontano.
Gli stand erano più presidiati, più frequentati, ma noi siamo stati distratti da un movimento all’orizzonte, all’inizio del corso si vedeva che la gente era considerevolmente aumentata . . . mi sono preparata con la macchina fotografica e mi sono messa in posizione . . .

 
Fatto un paio di foto, un piccolo filmino . . . sono rimasta entusiasta dall’entusiasmo che ho visto in queste donne e uomini che hanno voluto sensibilizzare, in questo modo, la gente sulla Prevenzione per quanto riguarda specificatamente i (cosi detti) “tumori femminili” .
Dopo una applauso prolungato, il “rompete le righe” . . . il gruppo si sparpaglia, qualcuno verso gli stand di informazioni, qualcuno verso lo stand della “merenda” . . . dove ci si rifocillava con i prodotti buoni e genuini offerti dagli sponsor.

Siamo state raggiunti dalla FigliaGrande e dalla sua AmicaM, insieme ci avviciniamo allo stand mangereccio, per motivi miei (fisime direbbe qualcuno) non ho fotografato la tabella degli sponsor, forse non era pubblicità, forse era solo documentare una partecipazione. Comunque c’erano presenti ditte locali (come quella produttrice di queste buone mozzarelline), ben conosciute e ditte che non conoscevo (come quella che ha offerto la macedonia di frutta, sottovuoto). 

Quando il grosso del flusso, intorno allo stand delle informazioni è scemato, anch’io sono andata a vedere chi e cosa c’era e ho avuto il piacere di incontrare la signora del progetto “Prevenzione Donna” (mi pare si chiami così), quella che mi invita a intervalli regolari a fare la mammografia . . . più in là, quelli della Lilt mi offrono un libretto con consigli e ricette delle “food bloggers”, tornata verso il mio gruppetto lo sfoglio e noto, con disappunto, che di queste “food bloggers” , non ce n’è una che conosco . . . boh! 

Sono andata a cercare la organizzatrice, per farle i complimenti, in poco tempo è riuscita a creare quest’evento (partendo da Facebook e dal blog dedicato alla prevenzione), si parla già di una occasione . . . e mentre ci allontaniamo verso l’auto che ci porterà a casa alle incombenze domestiche, mi giro e scatto l’ultima foto! 

Alla prossima volta! 

Aiutare la ricerca

Questa volta non è stato chiesto di fare un versamento, un’offerta . . . questa volta, per aiutare la ricerca, basta qualche click . . . e un po’ del vostro tempo!
È una richiesta che parte dall’Italia, rimbalza sulla Costa Orientale degli USA e torna qua da noi . . . Camu, un blogger che ho conosciuto tempo fa e che poi ho preso a seguire, per la sua simpatia nel trattare i vari argomenti, è stato contattato da Jacopo, un giovane studente universitario della Facoltà di Economia di Genova, che ha bisongo del nostro aiuto per completare la sua tesi sul Data Mining.
Non ci vuole molto, un piccolo tour del sito, una decina di click per rispondere alle domande ed è fatto! 
Un modo semplice per aiutare la ricerca!

Ah, non sapete da dove cominciare??? Iniziate da qui che è il post sull’argomento.
O da qui, che è il questionario da compilare!

Aspetto di vedere i vostri commenti di conferma! È inutile parlare di bamboccioni e precariato se poi non li aiutiamo ‘sti ragazzi!!! 🙂

Si comincia? Si comincia!

È da quasi una settimana che sono arrivata qua, armi e bagagli . . . veramente mi ha molto aiutato il Filosofo (dei Pensierini) praticamente ha fatto il trasloco tutto da solo.

Qui mi pare tutto strano, rispetto a Splinder, tutto un po’ più complicato, anche per il fatto che la metà (e forse più) delle parole sono in inglese, lingua in cui io, parafrasando una grande attrice del passato, posso affermare di sapere dire solo “I love you”! Ma non demordo, pian piano, potrei anche imparare l’inglese!

Non ho ancora iniziato a “usare” questo blog, non per mancanza di voglia o per mancanza di cose da dire . . . eh, eh, eh, sono una che ha voglia di chiacchiere . . . ma perchè con la testa in altre faccende affaccendata.

Bando agli indugi, si comincia questa avventura su questa nuova piattaforma . . . in questa nuova casa con vecchi e (si spera) nuovi lettori, spero buoni interlocutori e perché no, che possano diventare nuovi amici.

Inutile che vi racconti di me, chi mi conosce già, mi conosce bene. Per chi arriva solo adesso e vuole saper qualcosa, c’è tutto un “archivio” di ben 4 anni e 3 mesi che mi racconta.
Chi mi conosce già vi potrà raccontare che “sono una persona normale, che sogna un mondo migliore, che vive una vita reale” e che usa l’ironia per raccontare le difficoltà giornaliere . . . che sono una classica “mamma/nonna italiana”, ma non “italiota”, che ama la famiglia, la cucina e gli hobby femminili . . . che sono poco tecnologica, ma mi piace scoprire, con l’aiuto degli amici-blogger cose nuove in questo nuovo mondo web . . . Ultimo, ma non ultimo, sono cattolica, praticante senza essere bigotta.

Se qualcuna delle mie caratteristiche vi urta, vi prego, non fermatevi qua a far polemiche, questo dovrebbe un angolo di relax per me,  c’è tanto mondo altro da scoprire.

Ricorda che : “I commenti agli articoli del mio blog saranno sottoposti ad una precisa politica di post-moderazione (ed occasionalmente di pre-moderazione se vado via per vari giorni). Non si tratta assolutamente di censura: i commenti che esprimono idee politiche o posizioni ideologiche, verranno regolarmente pubblicati. Mi riservo però il diritto di cancellare i commenti offensivi, fuori argomento, che usano un linguaggio scarso ed incomprensibile, che includono attacchi personali o minacce di morte. Analogamente non saranno tollerati i messaggi a sfondo razzista, sessista (se non evidentemente umoristici), omofobici e via dicendo. In genere, se vuoi solo esprimere il tuo parere, sentiti libero di dire ciò che desideri senza timore, a meno che il tuo intento non sia quello di produrre spam.” (Grazie a Camu)

Approccio agile alla gestione delle email

 Nel tentativo di non far precipitare questo blog nella spirale "casalinga quasi disperata/mamma italiana ansiosa & ansiogena/nonna sbavante davanti a nipotino sbavante/signora agée in attesa di menopausa che non arriva ma rompe/moglie rompi di marito quasi santo e, per questo, quasi odioso", oggi, vi lascio (ma è un modo per appuntarmelo), a meditare su questo post dell'amico (virtuale) Camu. Ve lo copio pari pari, persino nel titolo, così, non sbaglio a riportare!  

Gli addetti ai lavori già dal titolo avranno capito di cosa sto per parlare oggi, in questa terza ed ultima puntata della mia miniserie su come gestire al meglio un progetto. Nell’ambito dello sviluppo software, da anni, si è affermata una tecnica chiamata agile, che formalizza in maniera rigorosa i vari passi da seguire quando ci si appresta a scrivere un nuovo applicativo. Una tecnica che si contrappone a quelle classiche che ingegneri ed informatici imparano nei noiosi corsi di Ingegneria del Software, passando settimane a litigare con piattaforme come Rational Rose e a sviluppare lunghe e noiose liste dei requisiti e diagrammi vari. L’approccio agile, come la parola stessa lascia intuire, affronta il problema dal fronte opposto, scomponendo il progetto in piccole operazioni (task), creando un ciclo di sviluppo rapido per ognuna di esse, anticipando la prototipazione e ritardando la documentazione.

Questa metodologia si può applicare in tanti contesti diversi, come ad esempio la gestione delle propria casella di posta elettronica. Hai 1853 messaggi non letti nella tua inbox e non sai come venirne a capo? Ogni volta che ricevi una mail, finisci col perdere 30 minuti prima di capire cosa farne? Continui a procrastinare alcune mansioni perché ti manca il tempo materiale per evaderle? Bene, allora la soluzione si chiama Inbox Zero: non è un medicinale, ma curerà il sovraffollamento cronico della tua casella di posta elettronica.

All’ultimo corso di aggiornamento a cui ho partecipato, c’hanno spiegato come funziona, quindi non posso che condividere sul mio blog quella che ritengo una tecnica efficace per minimizzare il tempo perso con le email. Il concetto di base è quello di trasformare ogni email ricevuta in azioni, ovvero di “processare” tutti i nuovi messaggi ogni volta che si controlla la posta, applicando una delle seguenti regole:

  • Cancella la mail se non t’interessa quello che c’è scritto;
  • Archiviala, se si tratta di un avviso che non richiede un’azione diretta;
  • Delega il compito a qualcuno, inoltrando la mail, se l’azione richiesta può essere portata a termine da qualcun’altro;
  • Rispondi, se questo basta a concludere la richiesta;
  • Rimanda il compito, se ti servono più di 5 minuti per completarlo, mettendo la mail in una cartella “Cose da fare”, a cui dedicherai un’oretta al giorno;
  • Fai quello che c’è scritto nel messaggio, se è un tuo compito e ti bastano meno di 5 minuti. Quando hai finito, cancella il messaggio o archivialo in una cartellina delle cose fatte;

Io ho iniziato da qualche mese ad applicare questa tecnica, e devo dire che funziona abbastanza bene, per lo meno al lavoro, dove la mia casella di posta è sempre quasi vuota, con non più di 8 – 10 messaggi che tengo in evidenza. E tu, come gestisci le tue email?

Io, da quando ho letto questo post, ho iniziato a buttare via molte mail che tenevo lì, a non si sa che fare, da un po'! Voi, se volete, potete rispondere qua o da lui!

Adesso, vi saluto e vado da Camu, ad avvisarlo del "plagio" . . . "furto" . . . "condivisione"  . . . Ehmm, troverò la parola adatta! 

Migliorare il blog . . . studiamoci su!

Ho sempre pensato . . . (oddio, sempre, l’ho pensato da quando ho scoperto il mondo dei blog, cioè circa 1.600 giorni fa) insomma, ho pensato spesso che scrivere un blog fosse un divertimento, un modo per esternare i propri pensieri, le proprie gioie e/o i propri problemi insomma, per come l’avevo capito io, era un diario che ti risponde (definizione che non è mia, ma che mi piace).
Poi, navigando in questo mare magnum che è Internet, ho trovato altri tipi di blog, quelli a tema, quelli aziendali, quelli delle adolescenti e tutti gli altri che potete trovare elencati
qui.

 

  

 Non ho pretese di insegnare agli altri a vivere, ma ho scoperto che mi piace scrivere, che mi piace curare la scrittura, trovare la parola esatta che definisce una sensazione, un sentimento (si fa presto a dire “sinonimo”, ogni parola ha un suo preciso significato). Ho scoperto che mi piace se gli altri leggono e commentano, ho scoperto che mi piace leggere di buffe storie personali, ma anche di consigli su come superare vari tipi di problemi e ho scoperto (nelle ultime settimane) le “Regole per Mantenere un Blog di Qualità Senza Stressarsi” e i vari link . . . ho deciso di studiarmi bene l’argomento, per divertirmi come sempre a raccontare di me e del mio mondo, dei miei pensieri e dei miei consigli non richiesti, ma in modo di divertire o essere utile anche agli altri. Non pretendo di cambiare la storia o la vita di qualcuno, ma se quello che scrivo farà nascere un sorriso in un giorno di pioggia, avrò ottenuto il mio scopo!  

 

 

 

 
Mi accorgo che, già scrivendo (e pubblicando) oggi, contravvengo a una delle regole di un’altra serie di consigli . . .
Blogging: 10 Consigli Per Grandi Risultati In Pochi Minuti
Pubblica i tuoi post migliori nei momenti migliori della settimana
Per capitalizzare l’audience dei tuoi post migliori scegli attentamente il giorno della settimana migliore (evita festivi e pre-festivi). Pubblicare un ottimo post di sabato ad esempio potrebbe voler dire gettarlo al vento (o quasi). 
 
La soluzione c’è, grazie alla tecnologia . . . scrivere due o tre post, quando ho l’ispirazione e il tempo per poi pubblicarli con date differite, per fare in modo che appaiano in giorni prestabiliti, evitando i festivi e i pre-festivi e su questo del fine settimana nel web, ci tornerò!. 

 

 

 


E vi ricordo che ho anche il blog "dependance" . . . che potete leggere alcuni miei interventi sul multiblog che parla di dialetti "Dialetticon" . . . che mi piacciono i commenti, ma se siete un lurker, mi piacete lo stesso.

  

Diamo i numeri

Se vi capita di leggere nel blog di una simpatica e magnifica giovane mamma questo invito:

Quindi vi prego di fare una cosa inusuale.
Prendete il premio e lo copiate sul vostro blog.
Poi scriveteci sotto "Che storia! Un premio! Me l'ha dato Wondermamma! Mi vuole tanto bene…"
Mica mentite. Mica dite Roma per Toma. Mica scambiate zeppole per panzerotti.
Quindi fatelo!
E poi fatemi sapere…

Comunicare! Nonna & Zia, ai tempi di Internet / 2

Sempre nel cercare di rispondere alle domande relative al mio essere nonna nell’epoca di Internet, riflettendo, pensando e riordinando le idee sono uscite altre cose. Veniva chiesto, tra l’altro,  cosa significa essere nonna . . . Per me essere nonna vuol dire tante cose: donare amore, smussare le regole, trasmettere le tradizioni e la cultura famigliare, strapazzare di coccole, introdurre in un mondo fantastico e traghettare nel mondo reale! E ancora: essere d’appoggio ai genitori, ma anche un po’ di trasgressione. Divertimento e complicità, a secondo del periodo di crescita dei nipoti! Il bello del vivere con i bambini perchè è più piacere che dovere.
 
Come ha detto un’amica-web,Adriana: “l'essere nonna, per me, non è tutto, lo confesso.. devo vergognarmi?”, anch’io non sono una nonna e basta, ho altri interessi e fb è uno dei mezzi per seguirne alcuni.

 

Mi sono iscritta a Facebook, perché avevano creato un gruppo che mi interessava, poi, ci sono rimasta perché ho un giro di parentele, qualche amico “reale” e altri, amici “virtuali” , blogger che ho conosciuto di persona .
Una delle mie amiche-blogger, si è inventata il gruppo dei nonni orgogliosi e mi ha invitato, speravo fosse un po’ più dinamico come gruppo, purtroppo, il limite di Facebook, per queste cose è, secondo me, come lo si usa. Comunque tramite questo gruppo ho conosciuto un paio di nonne interessanti, altre ne conosco tramite i blog, chissà che un giorno non si faccia un “incontro di cyber nonni!
So di nonni che sono arrivati su Facebook, per “colpa” dei nipoti “grandi”! Non dimenticando quelli che, come il mio “mitico” zio, si tengono in contatto con i nipoti, tramite le e-mail, e mi pare che a 85 anni, sia già tanto così!
 
Come nonna, su Facebook, non interagisco col PiccoloLord decisamente troppo Piccolo, più che Lord . . . ma con cugine,  cognata, figlie, SimilGenero cineasta,  figlio  e i nipoti (figli dei mie fratelli), sì . . . qualche settimana fa, ho dato una sforbiciata all’elenco dei cosidetti “amici” e ho pensato che potevo essere una presenza ingombrante per le due nipoti più grandi, di 18 e 16 anni e avevo cancellato anche loro. Dopo due giorni, quella di 16 anni mi telefona e mi dice:” zia, scusa, ma non ho capito, perchè mi hai cancellato da Fb???” (con un tono tra lo scocciato e il risentito). Spiegato il mio motivo, sono stata sollecitata a “non fare la scema” e a rimandare la richiesta!
La più grande alla quale ho mandato gli auguri per il compleanno, in quei giorni, con un messaggio su Fb e poi l’ho ripetuto al telefono è cascata dalle nuvole e mi ha chiesto: “zia, ma perché non hai scritto “in bacheca”???” e quando le ho spiegato che non eravamo “amiche”, mi ha detto: ”Eppure . . . io ero convinta . . . davvero . . . credevo che noi  . . . ma, sei sicura che non fossimo “amiche”?”  . . . Ho capitolato e le ho risposto:” Ok! Ti mando la richiesta!”. Ci “rubiamo” i quiz e i link . . . pare che le loro amiche e i loro amici trovino simpatico che una “zia” stia su fb !
Quelli più piccoli mi inviano messaggi, mi omaggiano di “Friend Interview”, commentano le mie foto . . .

 

Lo so, qualcuno storcerà il naso. Quando ho cancellato molti dei miei contatti da Fb, spiegando che volevo tenerlo  come un “salotto” solo per qualche amico più vero e familiari, una persona mi ha scritto mi fa un po' sorridere l'idea del salotto mediatico; ma non li frequenti abbastanza a casa amici e parenti? Io pensavo che fB servisse più che altro per parlare con chi non possiamo raggiungere rapidamente e famigliarmente.”
Ma se ci riflettiamo, ogni “tempo” ha i suoi modi e i suoi sistemi di comunicare, e la mia idea è che Internet, i messaggini, il cellulare, sono un qualcosa in più, rispetto ai mezzi che c’erano prima . . . con i famigliari più stretti, anche se non stiamo molto lontani, abitiamo in tre comuni diversi, e ognuno ha i suoi orari, i suoi impegni e fb è una comodità, certe volte meglio del telefono! Ne approfittano anche le mamme, per comunicazioni di “servizio”. Dicono ai figli : “scrivi a tua zia, questo e quello!”.
Con gli altri parenti, basta che ci sia un modo per comunicare e io lo sfrutto! Per qualcuno dei parenti lontani c’è Internet (con tutte le sue offerte per parlarsi, vedersi, scriversi), per qualcuno basta una telefonata ogni tanto, a qualcun altro scrivo una letterina, un po’ al Pc, un po’ a mano!

Nonna! Nonni & nonnite ai tempi di Internet

Mese scorso, su una pagina di facebook dedicata ai nonni, è apparsa una nota, una ragazza, chiedeva che i nonni l'aiutassero per la sua tesi, tesi sui nonni moderni, di cui  "una parte su i nonni ed internet, i nonni nei blog, i nonni tramite webcam, come cambia il rapporto tra nonni e nipoti quando tra di loro c’è un computer?" . . .
Non so gli altri nonni, ma io ho trovata buona l'idea e ha risposo con slancio alla proposta. La ragazza, ha poi messo delle domande, come guida, e io, nel pensare la risposta adatta ad ogni domanda, mi sono trovata a riflettere sui miei nonni, sui miei genitori, i suoceri e sul mio essere nonna . . . e di conseguenza, ho scritto un sacco, perchè si sa, sono logorroica anche a scrivere . . . la Laureanda, è stata contenta di quello che le ho mandato.
Ho persino contagiato la Signora Angela, che da ben 5 anni è "facente funzione" di nonna per i nipoti di mio padre . . . diciamo che si è trovata dall'essere una mamma di figli adulti, ma non nonna, a diventare "nonna putativa" di ben 9 ragazzi che avevano un età compresa in un arco di 20 anni dalla più grande al più piccolo! E in più, in questi anni, si è trovata a diventare bis nonna putativa, sia di Carito, che del PiccoloLord . . .

Carito, PiccoloLord e Gloria

La mia esperienza come nonna, (a parte Carito che è la mia nipote putativa)  é un esperienza che è iniziata da poco, il mio primo nipote, il PiccoloLord, è nato dopo la metà di ottobre!
Quando mi hanno detto che sarei diventata nonna, ho pensato:”Oh no!”!!! Il momento, per la situazione sentimentale e lavorativa di mia figlia, non mi pareva il momento adatto . . . ma, pensandoci, qual'è mai il momento adatto???
Forse nell’”Oh no!” c’era anche il fatto che sarei diventata nonna e non mi sentivo pronta!

Per me essere nonna vuol dire tante cose: donare amore, smussare le regole, trasmettere le tradizioni e la cultura famigliare, strapazzare di coccole, introdurre in un mondo fantastico e traghettare nel mondo reale! Appoggio ai genitori, ma anche un po’ di trasgressione. Divertimento e complicità, a secondo del periodo di crescita dei nipoti! Il bello del vivere con i bambini perchè è più piacere che dovere.


Per come vedo io i nonni intorno a me, di solito si dividono in due categorie o molto impegnati nell’accudimento dei nipoti e della nuova famiglia dei figli o totalmente  esclusi da tutto, considerati alla stregua di parenti qualunque, ai quali far vedere un po’ più spesso i nipoti, ma che non si impiccino oltre. Non so quale parte mi faranno recitare, per ora sono qua, disponibile, ma con riserva e poi vediamo.

La paura principale che avevo, era di non entrare in sintonia col PiccoloLord. A volte capita! Ma, devo dire che fin qua, tutto bene, quando mi vede ride da matto . . . ci facciamo dei lunghi discorsi a base di “gh gh gh!” o “uh! uh! uh!” qualche volta azzardo un “beee!” e lui ride, che sia un capretto? Ride anche se gli mando i baci e se gli faccio fare “tratta buratta” (sapete quei giochi che si fanno tenendo il bambino sulle ginocchia e  dondolandolo avanti e indietro, accompagnato da una filastrocca).

A volte queste cose si fanno su Skipe! In video chiamata!
Quando non c'è tempo per uscire, benedico i nuovi mezzi informatici . . . anche come zia, ho un sacco di contatti con i nipoti, che altrimenti vedrei poco, tra impegni di scuola, extra scuola e dei loro genitori . . . Trovo i mezzi multimediali e il mondo web una gran comodità, se usata bene, per cose intelligenti.

 

Evviva anche Skype

Pian piano da cyber-imbranata sto lavorando per diventare disinvolta fruitrice di tutti i lati positivi del mondo web! Ho iniziato ad usare Skype come una chat, con alcune amiche, poi sono passata ad una conversazione a tre, con le figlie . . . al momento, visto che il Pc è stato formattato, non tutto è tornato come prima, ma da ieri sera, sento la necessità di attivare la web cam, vi spiego il perché!

Ieri, tra una faccenda e l’altra, sedendomi un attimo davanti al Pc, su fb, due "chiacchiere" in chat con una delle cugine argentine, poi passiamo su skype, e le chiacchiere sono più fluenti e piacevoli.
Nel frattempo, le due figlie dell’altra cugina, con una velocità che è propria degli adolescenti, si iscrivono anche loro su Skype, e chiacchieriamo (quasi solo io, perchè loro sono timide), per una mezz’oretta. Mi chiedono se ho la web cam attivata, perchè vogliono vedermi! Ci lasciamo, dandoci appuntamento per la sera tardi in modo che si possa parlare, io e la loro madre, al suo rientro dall’ufficio.


Più facile a dirsi che a farsi, come tutte le donne del mondo sanno, l’orario di fine lavoro, a volte si dilata. Poi, le spese, due corse qua e là, un salto da un’altra parte e si sono fatte le 20, in Argentina . . . qui da noi, mezzanotte . . . proprio quando sto per gettare la spugna, sento il bip e leggo: "la mia mamma è arrivata", mi infilo le cuffie e incomincio a parlare con questa cugina, presto si scivola nei soliti argomenti di ogni donna: figli, casa, lavoro, cucina!
Calcolando che è appena tornata dal lavoro, e deve ancora cucinare, la lascio andare dopo un po’ e vado ad infilarmi a letto, pensando quanto sono utili e comode, queste nuove tecnologie. Dovrò parlarne allo zio, quello appassionato di Internet, chissà che si possa fargli sentire le nipoti di là dell’Oceano!