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L’Annuncio a Maria – Venerdí del Libro 10

L’ho ordinato in Biblioteca, col prestito interbibliotecario . . . ma siccome l’ho già letto e ne ho già parlato, vi copio qua il post di allora (24 agosto 2008 . . . eh sì, era ora di rileggerlo ). . . e se vi incuriosisce, potete sempre cercarlo anche voi! 

Claudel

Ho letto, in questi giorni, un libro che ho scoperto tramite questo  blog . . . (anzi, sapete, ho scoperto che un sacco di nickname e di blog, sono ispirati da un libro) .
Questo libro, si intitola “L’annuncio a Maria” di Paul Claudel . . . più che un racconto, è un testo teatrale, ma si legge bene, il giusto patos . . . bellissime parole, molto sentite . . . personaggi disegnati forse un po’ con l’accetta . . .  per quello che servono all’autore . . . autore che, da un nome a ciascuno, ma alla madre, no, la madre, la chiama “la madre”, sarà riduttivo o sarà perché una madre, è MADRE e tanto basta?

Comunque, leggendo di questo padre di famiglia, in un periodo medioevale, che sistema gli affari, gli affetti e parte per la Terra Santa! Quando torna, trova la famiglia e il suo mondo, stravolti . . . Così mi sono ricordata di questo post, che avevo letto da Factum:

“I percorsi del labirinto delle cattedrali, chiamati anche Chemins à Jérusalem, erano sostituti del pellegrinaggio in Terra Santa; bisognava percorrerli in ginocchio, con un rosario al collo, pregando per la salvezza della propria anima.

Labirinto Chartres

Il labirinto come il percorso della nostra vita, a Chartes al centro della navata c’è lo schema di un labirinto, il cui tracciato è lungo 262 metri, simbolo del tortuoso cammino che intraprende il fedele che intende raggiungere la conoscenza.

Labirinto di Chartres

E mi sono chiesta se quel pover’uomo, (il protagonista dell” Annuncio a Maria”, non Factum) non faceva meglio a inventarsi un labirinto in giardino, e rimanere a casa!

Credo, e forse sbaglio, che spesso si cerca qualcosa lontano, si va in cerca di esperienze nuove, o lontane dalla nostra cultura . . . quando basterebbe guardare vicino a noi, o dentro di noi, e potremmo trovare tanto . . . !

P.S. Ho copiato anche lo schema animato, nel caso qualcuno decida di partire pe Chartres, così, quando è lì, non sbaglia strada . . .

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L’abbraccio benedicente – Venerdì del libro 9

Inizio di Quaresima, cambio di prospettive, invito a pensare, astinenza e fioretti . . .  anche nelle letture. 
Io faccio così, gli altri, liberi di fare quello che vogliono. Così non rinuncio del tutto alla vita del web e non rinuncio del tutto alle letture, cerco di leggere qualche titolo adatto al periodo . . . Inoltre, ci tengo a mantenere un minimo di vita “sociale” a questo blog che nel 2013 è stato assai trascurato. (È anche una scusa per tenere sveglio il cervello!)

L'abbraccio benedicenteClicca sulla copertina, per altre notizie sul libro


Parlando del libro che vi propongo, vi confesso che l’ho già letto, nel 2010, su consiglio di un amico blogger, l’avevo preso in Biblioteca, poi, a ottobre dell’anno scorso, ne ho comprata una copia per regalarlo. Ma il giorno prima della festa, parlandone con la festeggiata, mi sono sentita dire che: “a me i libri proprio non mi interessano. Se mi regali un libro, lo metterei lì, senza farne niente.”  . . . Ho optato per una pianta in vaso.
E il libro è rimasto lì nella mia libreria, ma almeno, io sapevo cosa farci. 

FiglioProdigoIl ritorno del figlio prodigo – Rembrandt
Museo dell’Ermitage – San Pietroburgo

La frase che mi ha più colpito è stata questa: “Poichè, in realtà, io sono il figlio minore, sono il figlio maggiore e sto per diventare il padre. (…) spero e prego che possiate scoprire dentro voi stessi non solo il figlio perduto di Dio, ma anche il padre e la madre compassionevole qual’è Dio”  (pag 39)

Lo rileggo a partire da oggi, ma ne ho già parlato in un post . . . Questo . . . 

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Felicemente#sconnessi – Venerdì del libro 8

Oggi, vado di fretta . . . domani non ci sono . . . e non sono sicura di cosa faccio domenica . . . per cui, sarò breve:

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sul cosa . . . il  contenuto

“Internet, e-mail, social network, smartphone, tablet sono diventati il metronomo della nostra vita. La connettività plasma il cervello, ne altera le funzioni, i circuiti. Ci fa credere di andare più veloci e invece buttiamo via un sacco di tempo. Ci fa credere di poter fare più cose ma in realtà siamo distratti di continuo e spinti a galla verso un pensiero debole e superficiale. Perdiamo la concentrazione, la memoria, il sonno, il silenzio, la pace della solitudine, la capacità di ascolto. La distrazione degli altri ci irrita; la nostra ci consuma, ci impoverisce. Come difendersi e reagire? Questo libro ci offre tutti gli strumenti per usare il digitale senza farsi schiacciare. ” (*)

sul chi . . . l’autore 

“Frances Booth si è laureata a Cambridge in Scienze Politiche e ha conseguito una specializzazione in Giornalismo. Ha lavorato per il Daily Telegraph e il Guardian. Attualmente tiene corsi di scrittura creativa e offre consulenze d’impresa e private a persone che hanno problemi di concentrazione.” (*)

sul perché

Mi sono accorta che passo troppo tempo su Internet, e poco al Pc.
Penso troppo a cosa mi piacerebbe che vedessero i miei “amici” su Fb o sul blog. 
Ho paura di essermi creata una dipendenza e se sono riuscita a smettere di mangiare le unghie, non posso permettere che il mio tempo venga “ingoiato” dalle nuove tecnologie

sul come

Tra un po’ è Quaresima, quale miglior momento per affrontare gli eccessi in Internet??? 
Leggendo con attenzione questo libro e mettendo in pratica i suoi insegnamenti
Passarlo ai Figli, non può fargli che bene leggerselo e mettere in pratica (anche se io non ho ancora finito di leggerlo

sul dove

L’ho trovato in un’articolo su un giornale, cartaceo . . .  perché io ancora leggo molto su carta

sul quando

Appena ne ho letto sul giornale, ho chiamato la mia Libreria di fiducia, e il pomeriggio era la padrona di questo utile manuale

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(*) questi due brani sono copiati dalla pagina di presentazione dell’editore del libro, in pratica: “Non sono farina del mio sacco”! 😉

Le lacrime della giraffa – Venerdì del libro 7

Questo libro, è stato il primo che ho letto, su consiglio di un’amica blogger, di questo autore. L’ho trovato in Biblioteca, anzi in una delle Biblioteche del Polo Interbibliotecario del Piceno

le_lacrime_della_giraffaCliccando sulla copertina, trovate la trama

e poi, ho continuato a leggere quelli che trovavo sugli scaffali della libreria, spesso riconoscendo, da lontano, la copertina.

L’ultimo che ho comprato, è il primo della serie . . . e, secondo me che non sono un’esperta critica letteraria, si nota.

precious_ramotswe_detectiveCliccando sulla copertina, trovate la trama

Sto col budget risicato, ma vorrei “raccoglierli” tutti, in ordine cronologico (della cronologia del racconto).

Dello stesso autore ho letto anche un paio di quelli della serie del “club dei filosofi”, ma non mi sono piaciuti così tanto come questi, sarà che io e lei siamo accomunate da un fisico “tradizionale”, dal piacere delle chiacchiere mentre si sorseggia una tazza di te o dalla curiosità non tanto di come è successa una cosa, ma di come mai le persone fanno e pensano certe cose.

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Mongo – Venerdì del libro 6

Il libro di cui parlo oggi è un libro che ho letto tempo fa, l’avevo regalato a mio fratello (che è uno di quelli che da un pezzo di fil di ferro, crea altro), ma lui non l’ha apprezzato fino in fondo. 🙂

L’ho letto io e mi sono divertita, ma ho anche pensato che non si riflette mai abbastanza quando si definisce “immondizia” lo scarto di quello che non serve più. 

mongoPer la “trama” clicca sulla copertina

Un libro che è stato scritto ben prima che cominciasse a girare l’idea del riutilizzo “selvaggio” o della “decrescita felice”. 

Un’aneddoto: proprio nei giorni in cui leggevo questo libro, è tornato a casa dalla Germania dove era a fare un anno di Università, uno degli amici del Figlio, parlando raccontava che stava in una casa ammobiliata, molto spartana, ma che aveva trovato (vicino alla pattumiera) una vecchia poltrona antica, l’aveva messa un paio di giorni sul terrazzo, e poi, pulita con i prodotti adeguati, l’aveva portati in casa . . . comodissima! Ricordo che disse: “Quando devo lasciare casa, la rimetto vicino ai bidoni, se serve a qualcuno la può riprendere!” 

Bisogna che lo richieda a mio fratello, un libro da rileggere.

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Hyperversum – Venerdì del Libro 5

Qui si parla dell’eterna discussione Madri vs Figli . . . e di come, più di una volta, a fatica, il Figlio ha detto “avevi ragione tu”, a denti stretti o in modo subdolo e contorto (non per niente è un maschio e, devo confessare con una punta di sconforto, si considera un maschio Alfa).

Qualche anno fa, stavo in fila alla cassa del supermercato, mi scappa l’occhio su uno stand e invece delle solite caramelle e cioccolatino vedo una serie di libri in formato “tascabile” e con un prezzo appetibile . . . un titolo mi fa suonare un campanellino nelle profondità del cervello, talmente profonde che il campanello suona e nessuno risponde . . . comunque, leggo la trama e mi metto a leggere, arriva il mio turno e pago anche il libro, torno a casa e lo leggo in ogni momento libero (qualche momento lo libero apposta per leggere 😉 ).
Conoscendo mio figlio gli consiglio di leggere questa avventura, ma ricevo un diniego . . . passa il tempo, mi informo su Internet, scopro che a breve esce il terzo della serie (e il secondo in edizione tascabile). Mi aggiro curiosa tra gli scaffali dedicati ai libri dell’Ipermercato e adocchio i due volumi . . . mi riprometto di essere brava e risparmiosa e, per il mio compleanno mi regalo il secondo volume della serie ripromettendomi di acquistare il terzo dopo un anno, a prezzo scontato.
Ancora una volta, il racconto mi prende e lo finisco in poco tempo . . . sempre più convinta che è una storia che potrebbe piacere al Figlio torno alla carica chiedendo se lo vorrebbe leggere . . . lui, da quel figlio testone che è, dice che non gli interessa, anzi, dice lui ha già letto anche il terzo. Cerco di saperne di più, ma lui si chiude a riccio . . .
Passa qualche giorno e, presa da una crisi (d’astinenza) vera e propria, investo qualche soldo in più del budget settimanale riservato ai libri e acquisto il terzo volume, cartonato e con la sovracopertina . . . capita così che lascio il libro, aperto, sul cesto dei panni da lavare, in bagno . . . e qualche ora dopo il Figlio arriva in cucina, mezzo infuriato e brandendo il volume che non avevo ancora finito di leggere mi dice: “Come, tu hai un così bel libro e non t’è venuto in mente di farmelo leggere???” e, tempo un paio di giorni ha finito il terzo, poi ha ricominciato dal primo e da allora hanno il suo “ex libris” in bella vista sulle prime pagine, anche se i libri li ha comprati mammà! Per fortuna, quando voglio rileggerli, me li presta!

Primo episodio di una trilogia, il libro, nelle librerie sta negli scaffali dei ragazzi, ma, come ha detto Nick Hornby, in “Shakespeare scriveva per soldi”, chi l’ha detto che io non possa leggere libri per ragazzi, se mi piacciono???
È bellissimo, un fantasy storico . . .  non voglio mettere le trame, le trovate sotto le copertine.
La storia dei personaggi così ben intrecciata con la Storia che mi è venuto voglia di saperne di più su quel periodo storico, che secondo me è il pregio di un libro ben scritto!

II parte della saga . . .

E il finale . . . finale???  


E qui potrete trovare il sito ufficiale di questa saga.

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Vado a fare due passi – Venerdì del libro 4

Un libro che ho letto un po’ di tempo fa, preso in biblioteca con il solo motivo che parlava del “Camino di Santiago”, uno di quei sogni che ognuno ha nel cassetto e spera, prima di morire di poter far avverare! 
Uno scrittore, Hape Kerkeling, che ho scoperto con questo libro e che mi ha incuriosito, dichiaratamente gay, dichiaratamente pantofolai, dichiaratamente in crisi “esistenziale”,  si dimentica di dire (di se stesso) che è attore, comico e molto altro . . . cose che ho scoperto dopo aver letto il libro, facendo un giretto fra i link di Google.

downloadLa trama (se volete)  la trovate cliccando sulla foto

Di tutte queste caratteristiche, ci racconta, quella che lo spinge a partire per il santuario galiziano è la crisi esistenziale, la ricerca di se stesso e di valori . . .  per il fatto di essere “pantofolaio” trova un po’ di difficoltà nell’adattarsi a quella che si pensa essere la “vera” vita del pellegrino, ma trova i suoi metodi per avere momenti di comodità e momenti di forte impatto a quello che è da secoli un cammino di ricerca interiore.
Se qualcuno l’ha riconosciuto come personaggio pubblico, ha prontamente smentito e, sul suo essere gay, ricordo che in una occasione ha declinato certi approcci da parte di un ragazzo dicendo chiaro e tondo che non era in cerca di avventure e in un’altra occasione l’ha usato come rassicurazione per poter percorrere in compagnia di altre due “pellegrine” il tratto di strada giornaliero senza che queste fossero preoccupate di altre attenzioni non gradite . . .
Il racconto procede tra pensieri personali, cronaca di incontri e di aneddoti interessanti, descrivendoci panorami, città e personaggi in modo così vivido che pare di esserci. Non è un libro religioso (mi pare che lui non sia nemmeno credente) eppure c’è una certa spiritualità.

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Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

Disegnare con le mani – Venerdì del libro 3

Una pensata furba . . .

un libro simpatico . . .

un bambino soddisfatto!

disegnare con le mani

Avete presente il vecchio, divertente, gioco delle ombre cinesi . . . lo sapete no come funziona? Si sistemano le mani, le dita e si frappongono tra una luce bella forte e il muro (possibilmente chiaro e tinta unita) ed ecco, la magia delle ombre cinesi . . . Qualcuno l’ha applicata al disegno. (Una pensata furba)

Sono stata al supermercato e, su ordine della FigliaGrande, ho cercato uno zainetto per il nuovo anno d’asilo del PiccoloLord . . . quello che è stato usato l’anno scorso (i primi mesi soltanto, perché non stando lui a pranzo non serviva) da gennaio viene usato come “24 ore” quando il PiccoloLord va dal suo papà al pomeriggio e resta là a dormire, Ci trovano posto, giochi, libri, cambio, pigiama e le varie ed eventuali che sono così importanti per un bimbo a quell’età!


peppa pig

Avendo preso lo zainetto con il personaggio televisivo che va per la maggiore tra le nuovissime generazioni: Peppa Pig. Avendo reperito lo sconto del 20% per il suddetto zainetto. Avendo visto un espositore di libri, ho pensato che potevo spendere un po’ di quegli €uro risparmiati per un libro (un libro che non costasse più di 4 €) . . . cerca e ricerca ho trovato questo . . . “disegnare con le mani”, al momento pensavo si riferisse al pasticciare con la tempera “da dita”, ma come l’ho aperto e sfogliato ho capito che era proprio quello che serviva a noi, un PiccoloLord alle prime armi come disegnatore, una nonna che più di un albero, un po’ di fiori, qualche farfalla (di profilo) e la classica casetta, non sa disegnare. (Un libro simpatico)

spesa_sporta

Quando sono tornata a casa, avevo messo il libro nello zaino e lo zaino in una busta, avvolto nei fogli di un depliant pubblicitario di quel supermercato . . . con fare svagato ho chiesto al PiccoloLord di aiutarmi a portare in casa la spesa e gli ho allungato il pacchetto . . . lui, curioso come una scimmia la nonna, ha aperto subito tutto e si è messo a fare versi e facce di gioiosa meraviglia . . . poi, siccome vuole capire come funzionano le cose, come sono fatte dentro, come uno scienziato  il nonno  ha iniziato ad aprire tutte le cerniere e ha trovato il libro. Siccome si sà “Buon sangue non mente”, come ha visto che era un libro, si è sistemato sul tavolo e l’ha sfogliato continuando a comunicare felicità da tutti i pori . . . e io con lui. (Un bambino soddisfatto)

ape-rosaApe su rosa canina, foto di Fabrizio F. – fonte: flickr.com


Come dice Trilussa ” 
Tutto sommato, la felicità / è una piccola cosa. ” 

Felicità

« C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa. »

(Trilussa)

 

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

“Vapore” – Venerdì del libro 2

Eccomi qua, al mio secondo appuntamento col “venerdì del libro”, consigli e suggerimenti, condivisioni di letture e di sensazioni che le letture danno.
L’ho detto, molti dei libri che leggo provengono dalla Biblioteca del Comune (della Città sulla Costa).Spesso vado con il “biglietto della spesa”, con un elenco di titoli o anche (quando ho tempo e faccio un giro sul sito della Biblioteca) con i numeri di scaffali e posizioni dei libri che mi interessano, a volte sono libri che ho trovato consigliati sui blog o in Fb.


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Altre volte, invece, ci sono dei libri “novità”, che stanno sugli scaffali e mi “chiamano”, basta una copertina accattivante; un autore di cui ho sentito parlare tra giornali, web e Tv; un titolo inusuale e/o stuzzicante. . . è quello che è successo con “Vapore”, ho letto la trama sul risvolto di copertina e diceva più o meno così:

“Mi chiamo Maria Salvia ti, ho settantadue anni, insegnavo scienze e un po’ di biologia alla scuola media, ho un figlio, forse un marito, anche se è sparito nel nulla da trent’anni”. Maria Salviati è “la professoressa”, e cosi la salutano ancora i ragazzi che la incontrano per strada. Adesso però è una donna anziana, sola, che fa fatica a tenere a mente le cose e per questo le ripete. E quando anche la casa di campagna diventa troppo complicata da gestire si rivolge a Gabriele, un giovane agente immobiliare, con l’intenzione di venderla. È a lui, giorno dopo giorno, in attesa dei clienti, che Maria racconta la propria vita: i tanti episodi che quei muri hanno visto, ma soprattutto la storia del conflitto tra i due uomini della sua vita: il marito Augusto – il giocoso e inconcludente mago Vapore – e il figlio Pietro comunista e sognatore. Marco Lodoli ci regala una figura femminile memorabile, e l’affresco strampalato di una famiglia non convenzionale, poetica e scalcinata”  (in effetti, questa è la trama che compare su Anobii)

Vapore

Ma io, non so perché, continuavo a pensare a una storia somigliante alla canzone di Guccini: “La locomotiva” . . . è stata una delusione, ma una delusione simpatica, ho scoperto un racconto che, se il cervello avesse lavorato come si deve, non so se avrei letto (privandomi così di un libro che rileggerò) . . . una scoperta lenta della storia di questa “Professoressa”, un po’ svanita, la scoperta che anche un uomo, l’autore, può raccontare dei sentimenti che ho provato anch’io da madre e da moglie. 

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. . . non è proprio un libro da ombrellone, ci vuole pazienza, leggere anche se non si capisce dove si arriverà (a volte si ha l’impressione che, non solo la Prof, ma anche l’agente immobiliare sia preda all’Alzheimer), solo così si avrà il piacere di capire tutta la storia. che poi, magari voi siete più bravi di me e capite tutto fin da pag 31 . . . ma fatemi sapere, se decidete di leggerlo e se vi è piaciuto.

Con questo post Fiordicactus partecipa al venerdì del libro di Homemademamma.

“La mia vita con papà” – venerdì del libro

Non sono una di quelle persone precise e “quadrate” di quelle che: “giovedì, gnocchi”, i gnocchi li faccio quando ho tempo e quando ne ho voglia. Mi sono accorta che ero partita con tutte le voglie e idee di riempire una pagina dei libri che leggo . . . (sono affetta da “bulimia libresca”) e invece, da quel dì, non ho più scritto niente, ma di libri ne ho letti tanti . . .

00 Libri

È da un po’ di tempo che su uno dei blog-amici leggo, al venerdì, consigli di lettura . . . utili per ampliare gli orizzonti. 
Seguendo i link, ho trovato le poche chiare indicazioni per partecipare:

Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.

Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…(qui trovate il resto)

e ho deciso di provare . . . la cosa più difficile è trovare il libro del “debutto” . . . perché, ogni tanto prendo un libro, decido che mi interessa e lo metto sul letto (*) comodino e poi, mi capita di trovarmi con il comodino così e l’UomoDellaMiaVita che si lamenta . . .

DSCN4089Alcuni li ho letti, altri sono in coda, altri sono lì, in attesa di essere ripresi

Banalmente scelgo l’ultimo che ho letto, preso in Biblioteca . . .

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“La mia vita con papà” di Maria Carla Fruttero, figlia inutile dirlo di Carlo Fruttero, della “ditta” Fruttero & Lucentini.
Sarà che, come tutte le figlie anch’io trovo speciale il mio di papà e leggendo ho trovato questo sentimento nelle parole di una figlia che racconta suo padre. Sarà che di questo scrittore non ho mai letto niente e questo libro mi ha stimolato la curiosità di conoscerlo, Sarà che ultimamente ho letto altri libri scritti da figli “in morte” di genitori, né biografie dei padri, né biografie dei figli, ma la storia quotidiana che si snoda durante la Storia e i sentimenti, la famiglia, le piccole cose, belle e brutte . . . insomma, anche questo uno di quei libri che si leggono volentieri pensando “anch’io ho pensato/fatto/provato questo”.

Per tutte le altri informazioni, potete guardare qui!

Ecco, se va bene, questo è il mio primo contributo al “Venerdì del Libro” di HomeMadeMamma, adesso vado ad avvisarla.

(*) citazione da “Faccio Testo”, il cui blog trovate qua

La mia prima volta . . .

No, non quella che pensate voi, la mia prima volta alla presentazione di un libro.

Il libero di una nuova amica . . . chiamarla amica mi pare un po’ presuntuoso, ma visto che (mi assicura) è un’amica della FigliaPiccola, posso considerarla un po’ anche amica mia. Simona, scrittrice, attrice e molto altro! 

Tutto è cominciato con un link su Facebook, annunciava l’arrivo nella Città sulla Costa della Nera e della Scépa . . .  la FigliaPiccola le aveva conosciute a Roma e con quel link su Facebook, mi invitata ad andare a conoscerle anch’io . . . prima cosa mi sono dovuta attivare: andare a comprare il libro e  farmi spiegare ben bene  il come, il dove e il quando era l’appuntamento, a tutto questo ha provveduto una delle prime persone conosciuta da quando sono arrivata quaggiù: Mimmo della Bibliofila (non è pubblicità, solo storia) che è tra i promotori di Piceno d’Autore, il Festival che comprendeva anche la presentazione del libro di Simona. 

Giunti_EvelinaELeFate (1)Cliccando sul la copertina, leggerete la trama


Ho fatto un po’ di inviti, di telefonate e sono riuscita ad avere con me due delle nipoti . . . Siamo arrivate alla presentazione, nella miglior tradizione della Costa: con un leggero ritardo. Per fortuna la presentazione non era ancora cominciata, ci siamo presentate, abbiamo fatto due chiacchiere con Simona, Mimmo Minutoli e la signora Cinzia Carboni, lui è il Presidente e lei una dei consiglieri dell’associazione “I luoghi della scrittura”, l’associazione che organizza il festival . . . ci siamo sistemate in prima fila (non c’erano molti altri posti liberi, c’era un bel po’ di gente) e abbiamo assistito alla presentazione del libro. 
M’è piaciuto tutto, molto. Il libro (divorato in un fine settimana) e la presentazione, una nuova esperienza, la mia prima volta. 
M’è piaciuto tantissimo il modo di essere della scrittrice e il racconto delle spinte che l’hanno portata a scrivere questo libro . . .  il racconto della sua vita, così interessante . . . e l’esperienza di sua mamma, una mamma con delle doti particolari. Di cui io non dubito, avendo avuto anch’io una mamma con esperienze simili (si vede che le mamme di una volta erano speciali).

Durante la presentazione, Simona ha raccontato che l’ExdellaFigliaPiccola è stato l’ispiratore del personaggio del “Toscano” (io avevo letto che questo partigiano era di Prato, ma non avrei  mai immaginato). Questo particolare ha risvegliato in me un ricordo 

DSCN2659Ecco Simona con la signora Cinzia, scrittrice anche lei . . .
che l’ha “scoperta” al salone del libro di Torino

Dopo la presentazione ci siamo fermate ancora un po’, per salutare e per farci fare la dedica sul libro (che poi è partito con la nipoteBeatlesManiaca verso Urbino), due chiacchiere supplementari dove io raccontavo di quella volta che  l’ExdellaFigliaPiccola nell’agosto 2011 mi aveva chiesto se poteva scaricare un racconto di una sua amica, perché c’era un personaggio che era stato ispirato da lui . . .  pensate, ce l’ho ancora nella memoria del computer, era lì da leggere e io non l’ho mai letto perché non avevo mai chiesto il permesso, l’avevo salvato solo perché non sapevo se potevo buttarlo! E due chiacchiere per parlare con Simona e il suo compagno, Fabio, di cani, dei loro e dei nostri  . . . loro infatti conoscono bene CarrieB, la mamma della nostra Bella.

Che dire del libro: ho amato tutti i personaggi. Incominciando da Evelina, piccola bambina di 5 anni presa tra incombenze domestiche e gli orrori della guerra. È il racconto di quello che vede e i suoi ragionamenti di bambina che creano la magia del racconto. Ci sono poi i fratelli, la mamma, la nonna e il papà che condividono con lei la fatica della vita (non solo di quel periodo di guerra)e la visione delle “fate”, la Nera e la Scépa, presenze ben accette e considerate normali nella casa del podere piantato sulle colline marchigiane, in quella zona di confine tra Marche, EmiliaRomagna e Toscana.
Gli sfollati, povera gente unita momentaneamente dai problemi della guerra, ognuno con la sua storia alle spalle e con modi diversi di affrontare i problemi della vita.

Poi quei personaggi che da soli varrebbero un libro . . . Il Toscano, partigiano venuto da lontano. L’Angela, figlia di un fascista convinto, eppure con altre idee a cui lei rimarra fedele fino in fondo. Peppe, anche lui non è del posto, ma qui trova l’amore.

Davvero consiglio la lettura di questo spaccato di “storia minima” dell’entroterra marchigiano durante i mesi che passarono fra l’attestarsi dei tedeschi sulla “linea gotica” e lo sfondamento della stessa da parte degli “Alleati”!

_ a Woolf

Piccolo Post Scriptum: ieri, alle casse del SuperMercato c’erano gli espositori dei libri a 0,99€, ne ho preso uno al volo: ” Una stanza tutta per sè ” di Virginia Woolf . . . l’ho preso d’impulso solo perché avevo letto questo titolo nei ringraziamenti in fondo al libro! 

Un amica e la scoperta di una scrittrice

Non ricordo come fu, ma qualche tempo fa un amica virtuale, mi ha consigliato un paio di libri che aveva letto e che aveva trovato interessanti. C’è voluto del tempo perché la libreria di fiducia li facesse arrivare, quando ho avuto finalmente in casa il primo (per motivi di budget, l’altro è là che mi aspetta, la precedenza nell’acquisto è per i libri del PiccoloLord) l’ho iniziato a leggere, ma presto l’ho abbandonato per “Evelina” e poi, uno preso in Biblioteca, della Kinsella (letto in tre giorni), Questo libro continuava a stare lì sul comodino, aspettava con pazienza che io capissi . . .


00 LibriIl mio comodino, somiglia molto a questo dipinto


l’ho ripreso e ho ricominciato a leggere dall’inizio, pensando che forse, se l’amica diceva che era “bello”, una seconda chance gliela dovevo dare . . . e infatti, la storia ha cominciato a dipanarsi lieve, tra tristezza, noia e gioia, come la vita di tutti noi, mai monotona . . . mi sono ritrovata in molti pensieri di Charlotte, in qualcuno di quelli di Rose e potrei anche essere amica di una come Marion . . . che dire degli uomini, c’è tutta la gamma di quelli che conosco! Anzi, manca qualche sfumatura tra le peggiori, ma è meglio così . . .  un libro che consiglio vivamente!

Per adesso lo sta leggendo la FigliaGrande . . . il contagio si sta propagando.

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Cliccando sul la copertina, leggerete la trama

Come??? Non vi ho detto di che libro si tratta? Il libro si intitola:  “È iniziata così” di Penelope Lively . Un autrice di cui cercherò (questa volta in Biblioteca) altri libri, sperando che siano come questo e non mi deludano. 

Libri in libertà

Leggo, leggo, leggo. Leggo da quando mi ricordo, anche quando non sapevo leggere cercavo di indovinare la storia interpretando le figure. Leggo soprattutto se sono sotto stress.

In questo periodo, ve lo giuro . . . stress alle stelle.

Ho letto un sacco di libri, qualcuno dei libri che ho letto mi sono piaciuti, ma ho letto anche quei libri che non mi sono piaciuti, che sono stati abbandonati a metà, come ci autorizza a fare il 3° articolo dei ” diritti del lettore” di Pennac.
Se un libro non mi “prende” nelle prime 30 pagine . . . posso andare avanti ancora una 20 di pagine, poi mollo. A volte sono indecisa e incomincio a saltare pagine e leggerne quattro o cinque e poi correre avanti ancora un po’ per leggerne altre, e poi mi accorgo che avrei fatto meglio a lasciarlo perdere subito . . . Certo, ricordo di aver letto da qualche parte che Umberto Eco disse (più o meno) che le prime 100 pagine servono per scremare i lettori, solo chi resiste merita lo sforzo dello scrittore . . . opinioni!

 In giro per i blog ho letto da “Cose da libri” :  “… la narrativa italiana ha un enorme chance adesso, non gliene fotte più un cazzo a nessuno. è terra di rapina e stupro da parte di pornocuoche, giovani precari che se non fossero precari di che cazzo scriverebbero? ed ex terroristi riconvertiti allo yoga trekking.” (non si sa chi è l’anonimo autore, ma trova d’accordo anche me e non solo per quello che riguarda la narrativa italiana)  . . . Ultimamente pensavo fosse colpa mia che non riuscivo a farmi piacere le novità degli ultimi tempi . . . Infatti vado in Biblioteca o frugo nei mie scatoloni e rileggo “cose” di una volta. 

Ecco, con un po’ di presunzione, ho pensato di aggiungere una pagina dedicata ai libri (sì, lo so che c’è anche Anobii dove “impilare” virtualmente i libri che leggo, ma questo è il blog di casa, così, al salotto ho aggiunto la biblioteca, per quelli che non hanno voglia di chiacchierare . . . 

Per primo, metto nella biblioteca di casa l’ultimo libro che ho letto . . . preso dalla Biblioteca del Comune (con questa crisi, voi capite che certi prezzi, a scatola chiusa, non li posso spendere!)

Stille     “La forza delle cose” di Alexander Stille
Di questo scrittore avevo letto un altro libro dove si parla di famiglie “uno su  mille” e anche qui ho notato la minuziosa ricostruzione della vita di una grande famiglia.
 Molto altalenante l’interesse che suscita da un capitolo all’altro. 

Mi è stato utile per capire meglio le mie famiglie (quelle dei miei genitori, la mia d’origine e quella che ho formato con mio marito). 
Mi ha suscitato la voglia di raccontare, anche solo per la famiglia, i ricordi che ho io dei nonni, zii, cugini e sui miei genitori.  Presuntuosa??? Forse! 😉

00 libri giorno
Per combinazione, oggi è la “Giornata Mondiale del Libro” !

In viaggio con . . . l’arte del viaggiare lento

Eccomi qua con in mano un libro, l’ultimo di una particolare categoria (nella mia personale divisione dei libri, ci sono “categorie”, non “generi”, per non incorrere negli errori così ben spiegati dall’amico Anonimok), la categoria di questo ultimo libro è quella degli autori che scelgono di parlare di qualcosa che li interessa, si divertono, viaggiano e incontrano persone interessanti, ce le raccontano, spesso guadagnandoci dei soldi. Il massimo del piacere secondo me.
La prossima volta che nasco voglio farlo anch’io, per ora, mi limito ad andare in Biblioteca a scoprirli immergendomi completamente in questi mondi, a volte a me completamente sconosciuti, divertendomi a mia volta . . . il piacere di leggere cose scritte con passione vera. E adesso, ve ne voglio parlare, perché è un libro che vi consiglio vivamente.


Tra l’altro questo libro l’ha scritto un autore che vive dalle mie parti, nella Città sulla Costa (Orientale), vicino al confine tra Marche e Abruzzo . . . incuriosita dal fatto che fosse di quaggiù e forse anche per questa moda che imperversa del vivere “lento”, della ricerca di una vita meno frenetica, più d’altri tempi, ho preso in Biblioteca il libro “L’arte del viaggiare lento” di Paolo Merlini, (i cui proventi, l’Autore ha deciso di destinare alla “lega del filo d’oro”) man mano che lo leggevo mi veniva voglia di chiedergli se mi porta con se, al prossimo viaggio. Poi, però, quando l’ho finito, mi sono accorta di una pecca nel suo libro, non parla mai di un viaggio nella “Città più bella del mondo”, va be’, potrà sempre rimediare nel prossimo libro. Ho fatto un giro su Anobii, con me, siamo in 13 ad avere questo libro . . . non male!
Il libro è diviso in capitoli, ogni capitolo un viaggio, poche pagine per raccontarlo quasi solo attraverso gli orari, la qualità e i prezzi dei mezzi pubblici usati per portarlo a termine, con riferimenti veloci ai posti di ristoro (ristoranti consigliati per la bontà del cibo e la simpatia di chi lo offre) e ai libri che hanno ispirato il viaggio. E nelle note, tutte le informazioni sulle aziende di Trasporti, con i vari indirizzi web, come giusto, per quest’epoca internettiana.
Attraverso questo libro ho riscoperto uno spaccato d’Italia da me dimenticata, un’Italia che vorrei ritrovare, quella ella mia giovinezza, quella dei viaggi sui mezzi pubblici . . . attenzione, non viaggi organizzati dove si parte tutti insieme a un orario, si è schiavi dell’autista che si ferma a sostare per uno spuntino dove vuole lui e che ci dà l’orario di rientro, proprio quei treni e quegli autobus che frequentavo da  giovane, che togliendoti l’ansia della guida e la scelta delle strade ti porta a scoprire (grazie a una differente velocità) panorami e che, con la loro varia umanità ti ridonano la gioia dell’apertura verso gli altri. Non so se riuscirei a fare una scelta così radicale, come quella fatta da Paolo Merlini, di abbandonare del tutto l’auto (che, pare, lui non abbia mai avuto), ma sicuramente, posso tenere in considerazione l’idea di programmarmi il prossimo viaggio col treno e/o con l’autobus (lui, a dir la verità usa anche la bici, ma io, tra l’età e le ginocchia, non potrei) e se ho un po’ di tempo in più, fermarmi anche durante il viaggio, se qualche città o paese attira la mia attenzione, fosse anche solo per il nome.

Di questa particolare “categoria” avevo letto tempo fa, “Un anno vissuto biblicamente”, un libro assurdo, di un giornalista che segue alla lettera le norme dell’Antico Testamento, senza, secondo me, concludere quella ricerca di cui parla all’inizio del libro. Leggendolo  l’ho trovato un libro quasi comico. Anche se non era nelle intenzioni dell’autore.

Un’altro libro che rientra nella categoria citata, è  sicuramente “La geografia della gioia, il cui autore, per scriverlo, ha girato mezzo mondo, per cercare il posto dove la gente è più felice. Ricordo che l’ho letto con piacere, sebbene non abbia capito qual’è, per l’autore, il nuovo Eden.

Io soffro . . . il libretto, dove lo metto? Dove lo metto non si sa!

 

Eccomi qua, caldo estivo, finestre aperte, addosso un pantaloncino al ginocchio, una T-Shirt di pubblicità, a cui ho eliminato il collo (grazie alla NipoteFashion per questa idea, la zia da sola non avrebbe mai osato) e soffro, soffro tanto, perché sono impegnata nel difficile compito di trovare la sistemazione ai libri in “esubero”!

Che parola moderna e tremenda: “ESUBERO”! Quando si parla di posti di lavoro, dietro ogni “esubero” c’è una storia, una famiglia che spesso va in crisi, visto che un “esubero” diventa presto un “licenziato” o “pensionato”, anzi “pre-pensionato”.

Cerchiamo di non pensare all’economia, la politica e i problemi seri di questi nostri tempi . . . dicevo dei libri . . .
Ce ne sono per ogni dove, più libri che soldi in questa casa. Alcuni più nuovi, alcuni che hanno almeno 50 anni e oltre. Alcuni mai aperti, altri sciupatissimi. Alcuni da bambini, altri da adolescenti,e tanti da  “grandi” (quelli da relax, quelli da pensarci su). Poi ci sono le enciclopedie . . . quelle di una volta . . . storia, geografia, le biografie e quella della nonna, con tutti i lavori da fare con “Mani d’oro”!  
Il Figlio, che è stato invaso dal sacro fuoco dell’ordine e pulizia (in inglese “space clearing” o “decluttering”), sarebbe per buttare via tutti i libri con la polvere sulla copertina, segno evidente di disinteresse verso quel tomo, essendo evidente che se un libro non l’hai preso in mano negli ultimi 6 mesi non ti interessa . . .
La FigliaPiccola (da Roma), si preoccupa già per le videocassette e raccomanda di salvare, da questo Savonarola del XXI secolo, almeno i libri che stanno nella sua camera . . .
La FigliaGrande, in altre faccende affaccendata, chiede che, almeno, non vengano buttati quelli di ricette (e sono tanti) . . .
L’Uomodellamiavita, salverebbe solo i suoi amati atlanti, anche se da un po’ di mesi li diserta a favore delle Mappe di Google . . .
E io, io che amo tutti i libri indiscriminatamente, che ho trovato tra le cose della Suocera un libro “animato” (oggi si direbbe “Pop Up”) dell’Udmv e lo tengo come una reliquia, che ho dei libri che rileggo una volta all’anno e altri che non leggo, ma so che (se volessi) sono lì aspettandomi.
Io, soffro!
Ho già portato parecchie borse piene di libri alla “Biblioteca del Centro” Commerciale dove chi vuole leggerli li prende e quando ha finito (in teoria) li riporta!
Ho già portato alcune borse piene di libri alla Biblioteca Comunale, segnandomi i titoli per poterli ritrovare (anche se, ho scoperto, qualcuno viene mandato ai carcerati, qualcuno in altre Biblioteche più “povere” e qualcuno viene messo a disposizione degli utenti da portarsi a casa)!
Ho chiesto in famiglia (fratelli, sorelle, cognati, cognate, nipoti) se qualcuno vuol venire, guardare e scegliere . . . ma hanno tutti da fare!  Ho scoperto che alcuni titoli, che io ho, li hanno ricomprati . . .
Sia in Biblioteca Comunale, sia i nipoti gradirebbero una lista dei titoli . . . come se io avessi il tempo di inventariare tutti questi libri (anche se, anch’io sarei curiosa di sapere quanti sono).
Io soffro!
Soffro, ma devo essere forte e spicciarmi, il Figli per questa settimana non ha tempo di controllare il mio “lavoro”, ma mi ha procurato tanti begli scatoloni e si aspetta, entro domenica prossima di trovarli riempiti e ordinatamente impilati!

Consigli???

Regali di compleanno

Ho ricevuto tanti auguri, qui, su Facebook e al telefono . . . ho ricevuto tre soli regali (sarà la crisi?)
Uno me lo sono fatta da sola (che mi conosco e conosco bene i miei gusti),mi sono regalata un libro di Alexander McCall Smith: "Un miracolo nel Botswana" che parla dei casi di Precious Ramotswe, la detective n°1 del Botswana, lo sto leggendo e poi vi dirò! 
L'altro regalo è ancora un libro che ho ricevuto dalla "Morosa" del Figlio, il libro (che ho iniziato e finito in due giorni) è "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh . . . pare che sia un fenomeno editoriale e per una volta, pur se all'inizio ero scettica, non mi ha deluso, solo un filino troppo lacrimevole per i miei gusti, ma per il resto, bello! L'unico inconveniente è che essendoci un elenco dei fiori con il loro significato, mi è venuto lo sghiribizzo di controllare i fiori (e il loro dignificato) piantati in questi anni nella giungla che qua si ostinano a chiamare giardino, per vedere se sono consoni ai miei stati d'animo!


Ma è del terzo regalo che vi voglio parlare . . . il regalo che mi ha fatto l'Uomodellamiavita!
Cominciando dalla Genesi: siate voi uomini o donne, sapete che per la lavatrice (dei panni) arriva un momento che, non so perché, la carrozzeria di questo elettrodomestico si comincia a riemnpire di macchie o scolature di ruggine . . . ebbene, anche la mia non è sfuggiata a questa triste sorte, e io ho cominciato a "rompere", ma passavano i mesi, la "lebbra" della ruggine aumentava, ma il carrozziere di casa, latitava . . . fino a domenica, una domenica che definire estiva era riduttivo, una domenica in cui, dopo aver visto la spiaggia e il mare, lo avevo sollecitato a  prendere su le sue cose e stare fuori casa fino a che voleva . . .

 

Per andare al mare, si sa, ci vogliono "pinne, fucile e gli occhiali", ecco, lui almeno le pinne le vuole e le pinne erano nel locale dove si trova anche la lavatrice, detto fatto, è partito con gli asciugamani in mano, è tornato con in mano una "moletta" e mi ha detto: "Non vado al mare, ti faccio il regalo di compleanno!"
 


 

Ci ha messo una settimana, ma ce l'ha fatta!
 


Domenica, ha tolto la ruggine e ha preparato il ferro al trattamento antiruggine . . .
 

Mercoldì, ha pitturato con la vernice nuova dove serviva . . .
 

E sabato, in tempo per la tariffa bioraria, ha rimontato la lavatrice, a cui, non solo aveva montato il coperchio e il frontale, ma anche la gomma dell'oblò . . .

Notizie alla rinfusa

Passato il prete a dare la benedizione per Pasqua . . . mia Suocera si sarà rivoltata nella tomba!
Il sacerdote, si chiama PadreCarlos ed è peruviano, così abbiamo potuto fare una piccola conversazione, visto che a casa c'erano sia il PiccoloLord la FigliaGrande. La FigliaGrande che stava preparando la torta per un compleanno. I tre cani piccoli (Tex, Carrie e Bella) che hanno fatto un casino e sono stati cacciati in cameretta;  il più grosso, Pik(kolo), che è sceso di corsa dal terrazzo sopra e si è appostato dietro la porta guaendo; il pavimento non era tirato a lucido, i giochi erano tutti sparsi, sulle sedie c'era di tutto, così come sul tavolo . . . insomma, meno male che PadreCarlos è venuto per benedire la famiglia che abita la casa e non (come pensava la Suocera e qualcuno pensa ancora) a benedire la casa e controllare il grado di capacità della casalinga . . .

"Questa cagnolina ha bisogno di tagliare un po' i peli sotto la pancia!" Non bisogna mai dire alla FigliaGrande che volete tagliare i capelli o, come in questo caso, tagliare i peli del cane e lasciarle sottomano una forbice . . . potrebbe succedervi di ritrovarvi con i capelli rasati, è successo, negli anni, a suo fratello . . . lo convinceva (anni d'asilo) a sedersi e a giocare ai parrucchieri, con le forbici della carta, zac . . . zac . . . zac, gli faceva dei buchi tremendi, che il barbiere recuperava passando la "macchinetta" ad alzo zero, anche con la sorella lo faceva, ma avendo lunghi e riccioluti capelli, non si vedevano i disastri . . . l'ha fatto, più grandina con una Barbie, che, dopo, somigliava uno spazzolino dei denti  . . . l'ha rifatto l'altro ieri con la Carrie . . . zac . . . zac . . . zac e la povera bestia, ieri, ha dovuto andare dal "barbiere dei cani" che l'ha tosata come una pecora . . .


 

Dopo 9 anni, aspetta ancora un anno! Perché, l'Italia non fa parte del Mondo? Perchè non posso sapere cosa succede ad Ayla???
Anni fa, ho scoperto un libro che mi è molto piaciuto. Parlava di una giovane donna, e di un uomo, che intraprendono un viaggio. Lei è stata scacciata dalla sua famiglia, lui accompagna suo fratello, poi i due si conoscono e si innamorano . . . nella Preistoria. Il libro era il secondo di una serie, ho cercato il primo, ho aspettato che uscisse il terzo, il quarto; quando la FigliaPiccola mi ha portato un libricino (pubblicità della prossima pubblicazione) con il primo capitolo del 5° libro, quasi svengo dalla gioia (Sì, lo so è esagerato, ma erano passati anni). Li rileggo tutti almeno una volta all'anno, ci trovo ogni volta qualche cosa interessante che mi era sfuggita. Aspettavo con ansia il sesto (e forse ultimo) della serie, dopo aver letto, su Internet, che sarebbe uscito, in tutto il mondo il 29 marzo. Qualche mese fa ne parlo col libraio, mi dice che non ne ha notizie, vado sulla pagina Fb dei fans di questa storia e la notizia è sempre lì . . . arriva il 29 marzo, niente, seguo tracce sul web e arrivo alla pagina fb della CasaEditrice . . . c'è una discussione in corso, altri che come me aspettano da anni questo libro, qualcuno l'ha comprato in inglese o in francese, perché non c'è in Italiano??? La CasaEditrice (o chi per lei) risponde: "Immaginiamo vi riferiate a questa informazione riportata nel sito ufficiale dell'autrice: «The Land of Painted Caves will be published all over the world in late March, 2011», la quale fa riferimento all'edizione originale del romanzo che adesso andrà letto, tradotto, rivisto, prodotto secondo tempi di produzione considerati standard" i lettori si infuriano . . . la CasaEditrice dice che il libro sarà pronto per l'anno prossimo??? Ma, mi chiedo, l'Italia non fa parte del Mondo???

E mi fermo qui, per oggi . . . sono così arrabbiata con la CasaEditrice che proporrei il boicottaggio, come quello che regolarmente viene proposto per quella produtrice svizzera di  latte in polvere e non solo!  . . . ma ci sono troppi dei suoi autori che mi piacciono . . . che fare???

Libri & Concorsi

Qualche giorno fa ho trovato in Biblioteca il volantino di una concorso fotografico, legato alla lettura.
È un'iniziativa a carattere nazionale, in palio ci sono buoni acquisto per libri . . . si chiama: "Ottobre, Piovono Libri. I luoghi della lettura". Ho pensato di partecipare, hai visto mai che mi trovo con un bel po' di libri gratis???

 

 

Stamattina, durante il solito "giro" su Fb, ho scoperto che anche qui regalano libri. In questo caso, una sola copia, ma mi accontento. Se lo vincessi, si andrà ad aggiungere agli altri della neonata libreria del PiccoloLord.

Per partecipare, vi devo segnalare l'iniziativa e mettere il link . . . il link è direttamente sul banner, clikkateci sopra!


 

Un'estate di libri

Nella Biblioteca della Città sulla Costa, hanno inaugurato un nuovo sistema di registrazione dei prestiti (credo si possa definire così), tu scegli il libro, loro lo registrano al computer, lo "passano" per disattivare l'antifurto e nel frattempo, dalla stampante esce un foglio con due parti, una per loro, con i dati dell'utente, del libro scelto e la data del prestito, che devo firmare. L'altra che dovrebbe essere un pro memoria per noi lettori, a volte distratti, contiene tutti i dati, ma in più, c'è la data di "scadenza", quella data entro la quale il libro deve essere riportato in Biblioteca! , queste informazioni, non arrivano a coprire la metà del foglio (A4) e io, ho trovato il modo di utilizzare lo spazio bianco . . . ci butto giù una veloce recensione, i mie pensieri, le mie emozioni!

Leggo molto, leggo di tutto!  Mi è stato detto che quello che leggi può far capire molto di te, di come la pensi, dati sensibili per la privacy . . .  io, pur consapevole di questo, voglio dividere con voi alcune di queste note, aiutandomi con quei fogli di cui sopra! 
Parlerò solo di una parte dei libri che ho letto, perchè non ho letto solo libri presi dalla Biblio. Magari, un'altra volta, vi metto anche gli libri che mi sono passati tra le mani e sotto gli occhi.

 

06 luglio  – Per sempre – Katleen S. Woodiwiss 
Si trascina noioso, per essere un libro tipicamente "rosa", tipicamente "da ombrellone", ne ho letti altri della Woodiwiss, molto più accattivanti!

15 luglio – Mangi chi può meglio, meno e piano – Luca Simonetti
Dati alla mano, un economista ci spiega con voce autorevole quello che tanti di noi, nel loro piccolo pensano da anni . . . Slow Food è una bella cosa, a livello teorico. Forse, come tante cose nate da buone intenzioni, si sono perse per strada???

24 luglio – Acciaio – Silvia Avallone
Storia di due ragazzine e del mondo che ruota intorno a loro, in una situazione di degrado . . . degrado nel lavoro di padri, fratelli, amici . . . degrado delle famiglie . . . degrado dei "ghetti" di casermoni di edilizia popolare . . . degrado persino in spiaggia . . . poche speranze, se non nella loro amicizia reciproca, affetto che si trasforma in amore.

30 luglio – l'alba ci colse come un tradimento – Liliana Picciotto
Saggio sul campo di Concentramento di Fossoli e sulla questione ebraica in Italia. Aggiacciante, come sempre questo argomento. Come sempre, leggere di quel periodo, leggere quelle storie, mi presenta le domande su come mi sarei comportata io, in una situazione o nell'altra. Lo sto ancora leggendo, perchè non è una lettura leggera . . . ma posso tenerlo fino al 20 di agosto!

05 agosto – Bianca come il latte, rossa come il sangue – Alessandro D'Avenia
Letto ieri, tutto d'un fiato . . . non riuscivo a smettere, alle 16, l'ho iniziato, poi, per mezz'ora ho resistito, quando l'ho ripreso in mano alle 17 non pensavo di continuare fino alle 19 (meno male che gli uomini arrivano a casa tardi). ho pianto, ho sorriso , , , ho partecipato come madre, con i miei ricordi di figlia, con i miei ricordi di quand'ero bambina e ho vissuto un esperienza simile (ma questa è un'altra storia, una storia di "quando ero piccola io").

Se vi ho aiutato a decider il prossimo libro da leggere, son contenta.
Se qualcosa che ho scritto non vi trova d'accordo, parliamone (educatamente).
Se pensate che il critico letterario non è cosa adatta a me, pazienza, non mi paga nessuno! 

Domani (forse) i link! Per oggi, tempo scaduto! Ciao a tutti 

"Carezze per il cuore" . . . dai bambini per i bambini!

Trovato da Paluca, lo offro a me e a tutti voi, per ricordarci dell'Abruzzo, dopo un anno dal Terremoto e dei bambini abruzzesi e no . . . dovremmo sempre ricordarci dei bambini, in modo buono, giusto e sano (scusate ma ho letto le ultime notizie sulle indagini sui pedofili in Italia e sono ancora sconcertata!).

Una cara amica, Giovanna Tonelli (www.giovannatonelli.it), ha varato una bella iniziativa per dare un contributo morale alle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto dell’anno scorso. È un libro di fiabe, scritto da bimbi, pubblicato su internet e a disposizione di chiunque voglia scaricarlo. Si intitola “Carezze per il cuore”. Per scaricarlo basta andare sul link
 
http://www.giovannatonelli.it/Altre_pubbl.html.
 
È gratis.
Non è richiesto alcun compenso in nessuna forma.
Chi ha bimbi lo stampi e glielo doni. Chi non ha bimbi lo stampi e lo doni ai bimbi chi conosce. Chi non ha bimbi e non conosce nessun bimbo… lo stampi, se lo legga e imparerà a conoscere i bimbi, rimediando alla disastrosa lacuna di non conoscerne nessuno.
 
A tutti chiedo di dare evidenza a questo bel gesto e di fare circolare questa mail. È una iniziativa originale, quella di Giovanna e dei suoi piccoli collaboratori; premiamola con l’attenzione che merita!
 
Qui di seguito riporto l’introduzione di “Carezze per il Cuore”. Leggetela e vi invoglierà a proseguire la lettura del libro.
Introduzione da “Carezze per il Cuore”
 
In seguito al terremoto del 6 aprile 2009, che ha devastato la città e i dintorni dell’Aquila, la Biblioteca del Polo Centro della locale Università è rimasta sommersa dalle macerie ed è tuttora inagibile.
Per ricostituire e incrementare il patrimonio librario dell’ateneo abruzzese alcuni ricercatori e docenti universitari si sono impegnati a donare una copia di volumi che ritengono di alto valore scientifico, di cui possiedono due copie.
Le pagine che seguono sono state ideate e sono offerte come ringraziamento a tutti coloro che ho contattato e che hanno aderito o aderiranno a questa iniziativa.
È infatti la storia di due copie di uno stesso libro, vale a dire di due libri gemelli: uno, chiamato Primino dal bimbo che lo aveva ricevuto in dono, che costituì una compagnia preziosa per il piccolo; l’altro – Secondetto – inutilizzato, dimenticato sullo scaffale di una libreria, ma che si rivelò altrettanto prezioso in un’emergenza.
La storia dei due libri gemelli è inframmezzata da favole, che possono essere lette anche singolarmente, senza tenere conto del canovaccio che le unisce.
Le illustrazioni sono state lasciate in bianco e nero, in modo che ciascuno le colori a proprio piacere.
Questo volumetto è il frutto della collaborazione di tanti amici.
Chi scrive questa introduzione ha redatto il canovaccio e ha curato la realizzazione del libro. Le favole e le illustrazioni sono opera di ragazzi che hanno collaborato all’iniziativa, anche per offrire un abbraccio affettuoso ai coetanei abruzzesi colpiti dal terremoto: Caterina Vanni (E la primavera?), Emanuele Borsotti (Il sole Soloso e il castello di sabbia), Lucrezia Scilligo (L’Autunno), Beatrice Scilligo (L’inverno), Sabrina Borsotti (Storia della buonanotte).
La realizzazione grafica, la copertina e il disegno in copertina, intitolato Le quattro stagioni, sono opera di Paola Fontanari.
Il volumetto è stampato in formato cartaceo e in lingua italiana in un numero limitatissimo di copie.
Era però intenzione offrirne un copia anche ai colleghi di altra nazionalità che risponderanno all’iniziativa a sostegno della biblioteca dell’Università dell’Aquila, come pure farne dono a tutti i bambini che desiderassero leggerlo.
La storia dei libri gemelli Primino e Secondetto è stata quindi tradotta in lingua francese da Sophie Azzola, in inglese da Erica Brown e in tedesco da Susanne Cornet d’Elzius.
Le versioni nelle quattro lingue sono state trasferite online da Luigi Gargano e sono scaricabili gratis collegandosi all’indirizzo:
http://www.giovannatonelli.it alle pagine Altre Pubblicazioni oppure Further Publications.
Per volontà di tutti gli amici che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, la storia dei libri gemelli è dedicata a Emily e Sofia Lawrence, come rappresentanti di tutti i bambini colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, e alla loro mamma Silvia, cui si deve il titolo del volumetto. In una conversazione telefonica, a proposito di un’altra favola che sto per pubblicare, Silvia mi disse che trovava molto bello che io riuscissi a riservare del tempo per comporre queste “carezze per il cuore”.
Giovanna Tonelli