Una volta, quando abitavamo ancora nella Città sotto le Orobie, giugno era il mese del mare . . . partivano prima mia madre e mia sorella, qualche volta con me, qualche volta con mio fratello.
Di solito, per chi restava a casa, c’erano gli esami o altri impegni scolastici.
Comunque, ci godevamo le attenzioni della nonna e il viaggio col papà . . . infatti, li raggiungevamo più tardi, per il “ponte” che si creava con la festa di San Pietro e Paolo. Che, all’epoca, era in rosso sui calendari italiani.
Ho il ricordo di un paio di viaggi lui e io, da soli sulla 500 decapottabile, rossa, si partiva il 28 giugno, tardi, dovevo aspettare che mio padre tornasse dal lavoro. Non ricordo se si mangiava prima di partire, probabile che si mangiasse anche qualche panino in auto (mio padre non è mai stato un maniaco, le cose sporche si possono pulire).
Quello che ricordo bene è che ogni volta ci trovavamo in mezzo a un temporale, con la notte che arrivava prima, con quella massa di nuvole che ti segue o ti precede chilometro dopo chilometro . . . insomma, immaginatevi una povera Fiordicactus, tra i 9 e i 12 anni (perché non ricordo proprio che anno fosse) in una scatolina di auto, col tetto di “stoffa” e le gocce che cadono forti e fanno un rumore d’inferno, lampi, tuoni e sferzate di vento . . . hai voglia a cantare, a raccontare storie di tempi andati a controllare i nomi dei paesi, man mano che li sorpassavamo, sulla cartina stradale . . . e allora arrivò la spiegazione per quella notte di tregenda.
Ogni anno tra Cielo e Terra, le forze del bene e del male si combattono . . . Angeli e Demoni (ben prima di Dan Brown), litigano fra di loro per la mamma di san Pietro. Il risultato a noi più evidente è quello che viene comunemente chiamato “temporalone” . . .
Secondo mio padre la faccenda andò (più o meno) così:
San Pietro aveva una mamma (sì lo so, tutti abbiamo una mamma, fatemi finire), una mamma cattiva, antipatica e peccatrice. Così cattiva, antipatica e peccatrice che quando morì fu mandata all’Inferno senza tanti complimenti e nessun riguardo per la parentela con il primo Papa.
Passa un po’ di tempo e al nostro “portinaio” celeste gli prende la voglia di vedere sua mamma, per quanto cattiva, antipatica e peccatrice era pur sempre quella che da piccolo l’aveva coccolata, non tanto, è vero . . . l’aveva allattato, anche se, appena possibile l’aveva svezzato . . . l’aveva . . . be’, l’aveva affidato alla nonna ed era andata a farsi gli affari suoi . . . ma, lui era ormai vecchio, si sa, quando si invecchia si torna bambini . . .
Pensando alla sua mamma all’Inferno e alla mamma del suo “capo” che era lì: Assunta in Cielo . . . partì e andò da Gesù: “Sai, avevo pensato . . . sai, mia mamma laggiù all’Inferno, è da un po’ che non la vedo . . . tu, qui, hai la tua mamma e io . . . Dai, tu puoi tutto . . . ”
E Gesù . . . “Simon Pietro, lo sai perché è stata mandata laggiù, ci sono le regole, non le ho fatte io: i buoni qua, i cattivi là. Lei è sempre stata cattiva, antipatica e peccatrice. E sta giù! Non fare il bambino!”
San Pietro testardo, insiste: ” Eh, però anche al Ladrone, e quell’altro e quella: l’ adultera, hai perdonato un po’ tutti, proprio la mia mamma no???”
Al che Gesù, si inquieta e gli dice: “Non possiamo mica fare e disfare tutte le regole, se le cose sono così dalla notte dei tempi, ci sarà un perché . . . lasciala lì e facciamola finita.”
“Eh, però . . . !” disse san Pietro ” . . . tra poco è la mia festa, almeno per la mia festa, potresti farmela vedere, come regalo”
Il buon Gesù, si commosse, in fondo era un figlio anche lui: “Ok! È giusto. Per la tua festa, ogni anno, avrai qua tua mamma! Dobbiamo solo prendere accordi! ”
Furono presi accordi. In linea di massima tutti i diavoli erano d’accordo (ogni diavolo è buono a mamma sua), ma poi qualcuno cominciò a brontolare che erano favoritismi, nepotismi, amicizie altolocate . . . che quel Lucifero lì, ha il cuore tenero . . . che tutti i dannati devono essere uguali . . . e ci fu un po’ di trambusto anche all’Inferno. Ma in Paradiso tutti tranquilli, non arrivarono notizie . . .
Al tramonto del 28 giugno, San Pietro si presenta al portone dell’Inferno col permesso di rilascio temporaneo della mamma . . . la mamma viene accompagnata al portone e subito madre e figlio iniziano a elevarsi al Cielo . . . dal portone sbucano i diavoli dissidenti e, dai cancelli del Paradiso sciamano angeli e arcangeli che erano là di vedetta . . .
mentre qualcuno dei diavoli prende la mamma di san Pietro per i piedi per riportarla giù all’Inferno, alcuni degli angeli aiutano il vecchio san Pietro a tirarla per le braccia e portarla in Paradiso, intorno a loro si scatena una rissa che presto si trasforma in una battaglia . . . finalmente le forze celesti riescono a portare a termine brillantemente la missione, San Pietro si gode la vicinanza della sua mamma per tutto il giorno della sua festa e poi la riaccompagna all’Inferno . . . si rivedranno l’anno dopo. E l’anno dopo tutti di nuovo a litigare . . .
Noi, nel tragitto dalla Città sotto le Orobie al mare della Romagna, eravamo capitati nel bel mezzo di quella rissa fra i diavoli e gli angeli . . .
Quando, dopo qualche anno, siamo andati ad abitare fuori città era tutta un’altra vita, potevamo stare all’aria aperta, correre nei campi, arrampicarci sugli alberi e, la notte tra il 28 e il 29 giugno, sotto quegli alberi mettevamo un fiasco . . . per fare in modo, il giorno dopo, di poter vedere la “barca di san Pietro”.
Sapete come si fa???
La sera del 28 giugno, si prende un fiasco (o un altro contenitore di vetro) senza la paglia intorno . . . ci si mette l’acqua e poi ci si butta dentro l’albume di un uovo . . . lo si mette sotto un albero, un cespuglio e si aspetta la mattina per vedere, come d’incanto, tra l’acqua delle forme, come una barca con le vele. . . si dice che da come si presentano le vele si possono trarre auspici per il futuro . . . Quest’anno l’ho voluto rifare, per riprendere una tradizione antica . . . ma devo aver sbagliato qualche passaggio, e la “nave” è venuta senza vele! Mah, ci riproveremo l’anno prossimo.
Lucyette, ne sa un’altra di leggenda sulla Madre di san Pietro, se volete, cliccate qui