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Più o Meno, sono in “pausa”

Mi sono messa a cercare, non so più cosa, su Google e sono “inciampata” in questa “sintesi” nel sito di uno studio di psicologia  . . . me la appunto qua, per me . . . ma anche per qualche amica che trovasse utile qualche suggerimento.

Periodo di “passaggio”. Periodo di malumori, crisi e liti? Periodo importante nella vita di una donna . . .

“La menopausa è un periodo della vita che fisiologicamente corrisponde alla cessazione dell’attività delle ovaie.

menopausaTraduzione dal portoghese in fondo alla pagina (*) 

Ogni donna tra i 45 e i 55 anni circa, in modo più o meno veloce (la menopausa infatti può arrivare nel giro di pochi mesi o impiegare alcuni anni) si trova ad affrontare notevoli cambiamenti che riguardano il corpo e l’immagine di sè.

“Come vivrò da questo momento in avanti? cosa sta accadendo al mio corpo e come reagisce la mia mente? Cosa mi aspetta?” queste sono alcune delle domande che le donne si pongono in questo momento della loro vita.

Tralascio volutamente il lungo elenco di sintomi  fisici legati al calo di estrogeni (che possono essere approfonditi su siti di medicina o libri di auto-aiuto) per focalizzarmi su alcuni aspetti psicologici di questo  periodo della vita.

Il concetto di crisi di transizione sarà la cornice entro cui mi muoverò nell’affrontare l’argomento.

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Il passaggio da una fase all’altra della vita implica sempre una crisi (dal greco krisis = scelta, decisione) e quindi dei vissuti di disagio e dubbio che approdano infine a nuovi livelli di conoscenza, consapevolezza e di significato.

Affrontare questo passaggio può comportare dolore , fatica e senso di vulnerabilità  perché non sempre è facile venire a contatto con il proprio mondo interno.

Quindi è necessario darsi tempo e dedicarsi a sé stesse per scoprire in sé nuove risorse per passare con serenità nel nuovo periodo della vita.

La fretta e le opzioni consumistiche (i lifting,le creme, l’essere iperattive..ecc.) che aiutano a negare la realtà non servono.

In tutto questo delicato processo può avvenire che una donna in menopausa senta delle emozioni di tristezza e di vuoto che ricordano la depressione.

Non sempre si tratta di una depressione clinica, si può trattare semplicemente della tristezza naturale che si associa all’abbandono delle parti di sé alle quali la persona deve rinunciare affrontando la transizione.

Questo è tanto più vero quanto  più la donna può contare su una  solida  e realistica autostima.

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Quando questa non dovesse esserci , vivere questa transizione può essere  più difficile e la tristezza potrebbe prendere allora la forma di vera e propria depressione. In questi casi (e comunque in caso di dubbio) è fondamentale rivolgersi ad uno specialista: psicoterapeuta, psichiatra o medico che aiuterà a chiarire la situazione, a fare una eventuale diagnosi e ad indicare i possibili trattamenti.

Ma oltre alla riscoperta dell’interiorità e agli specialisti, la donna in menopausa può avvalersi di altre risorse:

  • il mantenimento e/o la creazione di una buona rete affettiva
  • l’ assertività
  • la creatività

E’ fondamentale che la donna in menopausa possa contare su una buona rete di relazioni interpersonali a partire dalla famiglia all’interno della quale dovrà rivedere i  propri ruoli (i figli sono cresciuti, c’è meno bisogno di lei, c’è più tempo per il coniuge).

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Spesso in questo periodo possono emergere o ri-emergere problemi di coppia perché tutto il cambiamento di cui abbiamo parlato finora comporta un rivisitazione anche del sistema coppia.

Utile allora è usare il modo giusto di comunicare con il partner e con la famiglia; essere assertivi significa proprio sapersi esprimere in modo diretto evitando la passività o l’aggressività, esprimendo opinioni e desideri, chiedendo e offrendo feedback.Arte

Infine, è importante che la donna in menopausa si sostenga (e si lasci sostenere) nel portare avanti  quei piccoli o grandi progetti tenuti fino ad allora nel fondo di un cassetto.” 

Dott.ssa Paola Mazzaferro 

Me lo studio e me lo ristudierò, perché, sì . . . ragazzi, sono passata per queste forche caudine e mi posso considerare “vecchia”!

Ma con gioia, creatività e assertività! Per non lasciarmi invischiare in qualche “dipendenza” . . .

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(*) “I 7 nani della Menopausa: Prurito, Malumore, Sudore, Gonfiore, Sonnolenza, Distrazione, Irritabilità ” (tradotti da Google)

NO alla violenza sulle DONNE

‎25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea

Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. 

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana. (Wikipedia)

Notizie che non sapevo, si ringraziano il sito Sostenitori delle Forze dell’Ordine  e Facebook, dove ho trovato sia il materiale sopra che le tre foto qua sotto:
tre bellissime foto realizzate da Chiara Dallai per questa giornata 

Non aggiungo altro . . . sono troppo “dentro” (come madre) a questo problema! 
Certo dall’anno scorso, di questi tempi, ne è passata di acqua sotto i ponti . . . sono molto più preoccupata per certe cose, ma molto più tranquilla per altre. Grazie a chi ci ha aiutato, adesso siamo liberi di parlare!