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Ottobre, nei vecchi proverbi

Quando la civiltà era a prevalenza contadina, si tramandavano le conoscenze con racconti, leggende e proverbi . . .

Proèrbe del mis de Utùer – Proverbi del mese di Ottobre

A san Brünù, durcc a muntù.
A san Bruno tordi in grande quantità.

A santa Terésa, lódole a distésa.
A santa Teresa, allodole in quantità.

Per san Gal, sómna sènsa fal.
Per san Gallo, semina senza alcun fallo.

Quando a utùer a l’ piöv e l’ truna, l’invernada la sarà buna.
Quando ad ottobre piove e tuona, l’invernata sarà buona.

A san Fransèsch sómna ‘l formét se te ö troàs contét.
A san Francesco semina il frumento, se vuoi essere contento.

De la Madóna del Rosare, castègne e zét per i strade.
Per la Madonna del rosario, castagne e gente per le strade.

A san Simù, la ventaia ‘n d’ü cantù.
A san Simone, si mette in disparte il ventaglio.

Se l’ fa bèl tép ol dé de san Gal, a l’ fa bèl tép fina a Nedàl.
Se fa bel tempo il giorno di san Gallo, fa bel tempo fino a Natale.

11   De san Simù e Giüda la raa l’è marüda; marüda o de marüda la raa l’è de strepà.
A san Simone e Giuda la rapa è matura; matura o no la rapa è da strappare.

A utuèr: rae, castègne e fóns, melgòt, durcc e móst.
A ottobre: rape, castagne e funghi, granoturco, tordi e mosto.

Söcc o bagnàt, per san Löca töt somnàt.
O asciutto o bagnato, per san Luca tutto deve essere seminato.

Adesso, edotti dalla saggezza dei nostri vecchi, non ci resta che cercare sul calendario i santi . . . controllare se piove e tuona . . . e goderci le belle giornate autunnali.

2 Novembre . . . "andiamo a trovari i morti"

Non sarà un post in ricordo dei morti.
Non si parlerà dei morti di casa,  la lista sarebbe troppo lunga.

Sarà un post sui vivi, sui vivi che vanno al Cimitero il giorno dei morti!  O il giorno prima!

 
Il Cimitero, qui, nella Città sulla Costa ha l’entrata in via Conquiste (da qui, la frase simbolo di mia Suocera: “Mi riposerò quando sarò su, in via Conquiste”) e affaccia sul mare, dalla parte opposta all'entrata principale, che non è l’uscita c’è via Gemito . . . che io, per tutti questi anni ho pensato si riferisse al gemito dei parenti dei cari estinti, e invece scopro (grazie Google) essere il cognome di un tale
Vincenzo  scultore e orafo . . . avrei  dovuto pensarci, essendoci lì intorno anche via Canova, via Cellini, via Bernini . . . ma non divaghiamo, lungo il lato più lungo del Cimitero, c’è via dei Fenici (spero si riferisca al popolo antico, non ho mai indagato!), una via in salita, a guardarla da sotto; in forte pendenza a farla partendo da su in cima, per scendere verso l’auto lasciata al parcheggio in fondo, in via Conquiste, specialmente se avete sottobraccio la Suocera, o se, come me, avete le ginocchia di un calciatore con le ginocchia rovinate.
Se lo cercate,
qui,
potete vederne la planimetria. È un Cimitero che, causa mancanza di spazio si sviluppa in altezza . . . è sul fianco di una collina, per cui, presenta almeno 7 dislivelli, più o meno accentuati, tutti collegati tra loro da scale, scalette, scivoli, archi . . . c’è una parte vecchia, una nuova e una moderna . . . in ultimo c’è quella “da finire”. Sulla cartina di Google, è quella parte di terra, grosso modo un triangolo, che costeggia l’Autostrada, la “parte da finire” è un cantiere aperto, al piano terra, è finito solo all’interno, e ci sono sepolti i morti degli ultimissimi anni, compreso lo zio di mio marito, ecco perché l’ho visitato . . .
 
Ma, andiamo per ordine . . . una volta all'anno c'è questo giorno: "Commemorazione dei defunti" e chi per affetto, chi per superstizione, chi per abitudine, si va al Cimitero, si va a trovare i morti . . . è una specie di Pasquetta dell'autunno, invece della gita fuori porta, una gita al Cimitero . . . un salto nella memoria storica della famiglia, della città, un modo per tener vivo il ricordo. Qui, nella Città sulla Costa, la cosa è così sentita che in molte ditte è considerata mezza festa, o non si lavora per niente, o si lavora solo mezza giornata.

fine prima parte

Autunno

Le foglie
 
Noi, lieve famiglia,
fioriamo e splendiamo
e tempo assai breve
sui rami restiamo.
Per tutta l'estate
facemmo gran mostra,
giocammo coi raggi,
bevemmo rugiade!…
Ma tacquer gli uccelli,
sfiorirono i fiori,
sbiancarono i raggi,
andaron le brezze.
Cosi, perché invano
qui pendere gialle?
Non meglio è con loro
andare anche noi?

di F. Tjutcev
 

 

"Equinozio di settembre, la notte al dì contende"
E così, siamo in autunno, stagione che si ama o si odia, stagione di passaggio, stagione di cambiamento e di malumori!
Si ripongono gli abiti estivi, si tolgono dagli armadi le coperte più leggere. Di giorno, al sole, si sta ancora bene; di sera, il fresco è pungente, qualcosa di caldo fa solo piacere!

Gli uccelli migratori, sono partiti; nell'orto: pochi pomodori rossi, più zucche giallo/arancio; le olive, le arance, e le giuggiole, sono ancora verdi, ma promettono un buon raccolto.
Però c'è del bello, in questo, si è meno bombardati dai suoni, dai rumori; dai colori violenti e dalla luce abbagliante; si è meno distratti, e davanti ad una tazza di tè, ci si può perdere dietro un filo di pensieri!

Ripropongo un post di un blog che non ha ricevuto nemmeno un commento . . . pensieri ispirati da poesie o poesie ispirate dalla vita . . . ho pensato di  "ripescarli" ogni tanto, se sono ancora validi . . . Questo, con la poesia delle "foglie morte", perchè, girando per blog, sono andata a trovare l'amica blogger Mirtillo14 e ci ho trovato una poesia di Trilussa, che mi ha fatto ricordare questa poesia!
 

Settembre

Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natía
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
I sciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?

Gabriele D’Annunzio – Alcyone – Sogni di terre lontane

Questa poesia, veramente solo le prime tre righe, ricordo di averla letta la prima volta in terza elementare, era nell’angolo in basso di una pagina, tra le prime pagine, intitolata “Settembre” e ricordo che mi lasciò perplessa, incompleta com’era (anche se allora non lo sapevo).
Poi, ebbi modo di rileggerla tutta intera, di vedere i documentari sulla transumanza, di vedere l’Abruzzo, le greggi e i cani da pastore abruzzesi, (vere montagne di pelo bianco, molto aggressivi), di capire D’Annunzio, e di paragonarlo (in questa poesia) alla Lucia Mondella che da l’addio ai monti! Anche se sinceramente, io questa nostalgia non la sento! Io, cittadina del mondo, con i miei affetti a portata di mano, o di mouse, vedo settembre come l’inizio dell’autunno, delle stagioni più fredde, più calme, più intime! Nelle quali, il pranzo della domenica diventa una cosa più impegnativa, nelle quali si ha più tempo da dedicare alle chiacchiere, con una tazza di té fra le mani e una torta fumante sul tavolo, nelle quali trovare il bello della natura che si prepara al grande sonno, ma che nel frattempo, si prepara al risveglio, malgrado i venti freddi, la pioggia battente o il gelo, facendosi aiutare da quel sole pallido!

Autunno, mezzastagione!

LUCCICA IL MARCIAPIEDE

Luccica il marciapiede, per le vivide
pozze corrono i venti freddolosi.
Non sono ancora i geli dell’inverno,
ma è già tempo di scrosci e di burrasche.
Macchine,ombrelli di passanti, acceso
luccichio di vetrine e di réclames……
Anche la notte qui somiglia al giorno,
in città non esistono le tenebre.

(V. Solouchin)
 

Che pessime giornate, pioggia battente, nuvole scure, qui il giorno è come la notte! Vento che impazza, e freddo, freddo, freddo! Autunno, non più Estate, non ancora Inverno in certi giorni, così bello, in certi giorni . . . La parte brutta dell’Autunno, proprio non la sopporto!
Vorrei partire e cercare il caldo, come fanno le rondini; vorrei andare in letargo e aspettare la Primavera; vorrei poter stare con la gente che amo, intorno al fuoco, a cuocere e mangiar caldarroste, ridendo!

Zuppa di Zucca

Sarà che quando c’è qui la FigliaGrande, è tutto un cucinare; sarà che oggi è nuvolo e piovviginoso; sarà che la zia mi ha dato 3 belle zucche grosse . . . Vi spiego come abbiamo utilizzato una zucca lunedì sera e come penso di usarne un’altra di qui a qualche giorno!

L’idea di base l’ho trovata l’anno scorso, per Halloween, ed è subito piaciuta a tutti, bimbi compresi (a 8 anni, si possono ancora chiamare bimbi???)


Deliziosa Vellutata del Fantasma

Ingredienti
polpa di zucca,
1 cipolla,
200 ml. di panna, 
brodo di pollo (o di dado) qb,
olio, burro, sale, pepe, noce moscata qb

Prepararazione:
Sbucciate la zucca e tagliatela a dadini.

Affettate la cipolla e fatela appassire in un cucchiaio di olio e una noce di burro. Quando è diventata trasparente, aggiungete la zucca e fatela rosolare lentamente aggiungendo un po’ di brodo per volta fino ad ottenere, a cottura ultimata, che la zucca, sia spappolata abbastanza (con la pentola a pressione, 4 o 5 minuti bastano!). Aggiustate il sale ed il pepe ed infine passate il tutto col mixer aggiungendo la panna.

Servitela ben calda

 

Adesso, siccome, ve l’ho detto, le zucche nuove sono 3 e altre sono sulle piante nel nostro orto, vado ad informarmi per una ricetta diversa . . . Parmigiana di zucca! Poi, vi dirò!

Bellezze d'autunno!

In questi ultimi giorni, un sacco di cose belle, il giorno del mio compleanno, al mattino presto è nata una nuova bisnipote . . .E domenica scorsa, ho festeggiato, a ranghi ridotti . . . ne ho approfittato per farmi fare un po’ di foto . . .
A gentile richiesta di Anonimok . . . i fiori dei Topinanbur (AKA "Topini ar burro"!!!) La cognata, che non è piccola, e nemmeno altissima, serve per fare un po’ di misure! 😉

topinanbur e cognataCognata in ammirazione dei topinanbur!

Poi, in autunno c’è questa piantina che in primavera/estate è piena di fiorellini rosa, e adesso si copre di palline bianche, spugnose!  non so come si chiama, ma è una piantina che mi segue da più di 30 anni, simpatia reciproca . . . solo questa primavera è stata messa in terra piena, speriamo bene!

DSCN2626Piantina, storta, ma poi la raddrizzeremo

Ho ricevuto due bei mazzi di fiori, uno dalla signora Angela e da mio padre, vedete, le rose e quei fiori blu,  . . . l’altro, quei bei fiori gialli dietro . . . dall’Udmv . . . che dite, che non si è sprecato, che ha raccolto i fiori fuori dalla porta della cucina? . . . L’importante è il pensiero! 😉

composizionefiori rustici e coltivati . . belli tutti!

E, finalmente, con la torta mi hanno regalato anche due libri, due libri che aspettavo, tutti e due "consigliati" dal mondo dei blog! Uno qui e laltro qui 😉


reglaiUno l’ho letto di corsa, durante la notte! Indovinate quale?

Visto il tempo, ci siamo goduti una bella polenta con il coniglio . . . alla piemontese . . . antipasto di crostini rustici, fra cui i crostini di fegatini alla toscana! E per finire, tiramisù!
Poi, appena è uscito un po’ di sole, siamo usciti anche noi, per vedere come stava il giardino, e  gli ulivi, piantati dal nonno dell’Udmv, nel lontano 1927 . . .

olivo del nonno
Logicamente c’era anche da mettere a posto qualcosa al camper del fratello!
Proprio una bella domenica!

PS. per quelli che dovessero pensare che i loro occhi vanno di traverso, tranquilli, sono le foto che sono messe male, appena capisco come, le raddrizzo!

Aggiornamento del 26/9  . . . la mamma della bisnipote, ha chiesto la rimozione!!! Chi l’ha vista, l’ha vista! Gli altri, si fidino, urlava a squarciagola, come sanno fare e bene i bambini piccoli . . .  😉

Tempo d'autunno! Tempo di scraschhhh

Dopo tanti mesi di caldo, implorato da più parti, è arrivato il freddo . . . è arrivato talmente in fretta che sabato, si dormiva ancora con pigiama estivo e lenzuola, domenica notte, si è aggiunto il copriletto di cotone indiano, lunedì sera, io, dalla mia parte di lettone, ho messo una bella coperta di lana . . . l’Udmv, mi ha preso in giro: "Non siamo mica in inverno!" . . . Però, al mattino, mi ha detto:  "Stasera mettiamo la coperta grande . . .!" E martedì sera, io, con due coperte di lana, benchè leggere, sono stata davvero bene!

E’ da domenica pomeriggio che nel cielo si inseguivano nuvole nere, e ogni tanto, si bisticciavano, con lampi tuoni e scrosci d’acqua! Stamattina, invece un bellissimo cielo terso e azzurro, le foglie, di un bel verde brillante, brillanti i fiori gialli del topinanbur, che hano preso il posto dei girasoli ormai secchi . . . le drupe delle giuggiole che da verde scuro sono diventate verde chiaro in attesa di prendere il color mattone che ci permette di capire che è ora di gustarci questi frutti antichi . . . nell’orto i pomodori si sono ormai stancati di produrre e si stanno preparando a darci l’addio definitivo. Mentre, col fresco, peperoni e melanzane, semprano aver ripreso vigore!

Ci eravamo scordati in questi mesi come si guida sotto la pioggia, tanto che, qualcuno, si è fatto prendere la mano dalla sua auto . . . e così, lunedì sera, poco dopo le 19 e 30, mentre me ne tornavo per i fatti miei verso casa sotto l’acqua scrosciante, poco prima di una curva, mi vedo venire incontro una gran luce . . . d’istinto, rallento, punto i piedi e  aspetto l’impatto, ma, c’è un angelo custode per tutti e, a parte sentirmi spingere un po’ in là, e sentire le lamiere stridere una contro l’alra, non mi è successo niente . . . solo un gran spavento . . . sono in curva, mi accosto e apro la portiera, niente, il traffico scorre normalmente, niente auto bloccata in mezzo alla strada . . . a lato della strada, c’è un campo, più basso, spesso ci si "impuntano" le auto che fanno la curva male!

Penso e se ci fosse finito il mio investitore? Cosa fare? Scendere a guardare, in curva, al buio, sotto la pioggia . . . no, non è una bella idea . . .
Vado avanti qualche metro . . . e se poi, quel sant’Udmv, quando vede lo sfacelo (perchè ci dev’essere sfacelo, caspita ho sentito il "crashhhhhhhhhhhh"), me ne chiede conto e io, gli dico che non so chi è stato?
Rifermo la macchina, mi riaffaccio, mi pare, che là, prima della curva, una macchina avanzi adagio, sul bordo della strada . . .  Ma, forse, sta per i fatti suoi!
Riparto per togliermi dalla curva e penso di chiamare l’Udmv,  che ci stanno a fare i telefonini se non per chiamare aiuto,  che ci stanno a fare gli uomini, se non per prestarci aiuto? . . . Come in un film, la macchina dietro, lampeggia, e poi, superatami, si ferma davanti a me, che sono sempre sul bordo della strada . . .

foto 016

Scende un ragazzo, con una testa piena di "rasta", lunghi fino alle spalle . . . sono già sotto shock, e nel vederlo, lo shock aumenta . . . qui finisce male, magari mi da la colpa, magari mi picchia . . . magari . . .( troppa TV). Apre la portiera e mi chiede, tutto preoccupato: "Signora, tutto bene? Si è fatta male?" io, veramente, non mi sono rotta niente, anche se sono un po’ indolenzinta . . . glielo dico, lui mi fa: " Stia tranquilla, adesso le do i miei dati, così poi facciamo il CID!"

Io, tremando tutta, cerco carta e penna nella borsa . . . lui, mi suggerisce di usare il telefonino . . . (telefonino?, non saprei neanche tenerlo in mano) io sempre tremando e col cuore in gola, riesco a trovare una matita e un foglietto e  mi segno telefono, nome, targa, e gli dico: "Per un momento, ho pensato che fosse finito nel campo!" lui mi rassicura con un sorriso simpatico: "No, abbiamo girato per poterla raggiungere, mi è partita la macchina . . . ma lei non ha avuto molto danno, solo un  po’di graffi, sulla fiancata" 

Gli dico che riferirò tutto a mio marito (l’esperto è lui) e il ragazzo mi dice:"Gli dica che telefoni, che parla con babbo, vedrà. che si sistema tutto!" Ci salutiamo e poi, ognuno per la sua strada!

Sono ripartita, ringraziando il Signore . . .

foto 014

Quando arriva l’Udmv, a dispetto di quello che pensano certe persone che lo vorrebbero "sano subito", implacabile, mi sottopone ad un interrogatorio serrato . . . dove stavi? A quanto andavi?Cosa pensavi? Come hai fatto? Cosa ti ha detto? Dove sono i numeri di telefono . . . Hai frenato? Hai accellerato?  . . . Basta, io, quasi quasi da domani vado a piedi! . . . Poi, si decide a telefonare col padre del ragazzo, (il quale, pare abbia sottoposto il figlio allo stesso trattamento) . . . e alla fine della telefonata si parlano e scherzano come due amiconi, hanno pure conoscenze in comune!!! Chi li capisce gli uomini?

Ieri, comunque io ho ripreso l’auto, ma con un’ansia, che , lo ammetto, ho guidato male!

Speriamo in meglio oggi . . . oggi!

Le due foto, per la gentilezza della segretaria di quell’Uomo, perchè lui, non ha pensato a procurarmele! Come si vede, il danno è minino . . . 😉