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Amo il sole, i premi e i blog . . . grazie Francesca!

Mi piace il sole, mi piacciono i premi, mi piace la conoscenza di nuovi blogger grazie ai link e alle  “segnalazioni” che vengono fatte in questi casi . . . è per quello che mi piace quando qualcuno mi fa sapere: “c’è un premio per te“.
Se poi chi decide di farmi questo regalo mi conosce di persona, ma ha iniziato a seguire il blog senza sapere (e capire) che ero io . . . mi piace ancora di più!  

Per tutti questi motivi, dedico questo post al Sunshine Award che ho ricevuto da Francesca di Mamme del Piceno . . .  e mi affretto ad elencare le regole:

  1. Includere il logo premio in un post o nel tuo blog  (fatto)
  2. Rispondere a 10 domande su te stesso/a (fatto, giocando un po’ con l’arte)
  3. Nominare 10-12 altri blogger favolosi (fatto)
  4. Far sapere ai tuoi candidati che li hai nominati (avvisati, quasi tutti)
  5. Citare la persona che ti ha nominato (fatto) 

Il logo:

sunshine award

Le domande:

1. Colore preferito:   giallo/arancione (come un quadro di VanGogh)
2. Animale preferito:  cavalli (come quelli di Aligi Sassu)
3. Numero preferito:  3 (come i miei “bambini”)

FigliaG in II Elem., Figlio alla scuola materna,  FigliaP col muso perché resta a casa! 

4. Drink preferito non alcolico:  Coca Cola (come quelle di Andy Warhol)
5. Preferisci FB o Twitter: Fb (Mi piace usare tante lettere, come Bratsa Bonifacho)
6. La tua passione:  la lettura (come la esprime Fragonard)
7. Preferisci ricevere  o fare regali: fare regali (come i Magi di Palazzo Vecchio a Firenze)
8. Modello preferito: se inteso come “ragazzo” . . . il Davide (di Michelangelo)
9. Giorno preferito della settimana: Lunedì (caotico e preciso, come un quadro di Brugel)
10. Fiore preferito:  gli iris blu (come quelli di Van Gogh),  ma tutti i fiori mi piacciono! 

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Siti Web, Blog & Blogger:

images (3)Se volete sentire una parte della canzone, cliccate sull’immagine

E adesso non mi resta che affidarmi al Piccione Impiccione di Stefano del Testa per comunicare a tutti questi 12 amici che li ho “nominati” . . . non tutti continueranno la “catena” dei premi . . . ma non importa . . . Li ho messi come consiglio per i miei lettori (saranno 25 come quelli dei Promessi Sposi???) che passano di qua, sono blog o siti web che meritano davvero almeno uno sguardo.

 Sono sicura che su alcuni tornerete più e più volte!

Basilico, non solo Pesto

B come Basilico . . . che a me piace sopratutto come pianta, da guardare! Pazza, direte voi, ma ha delle foglie così belle, lucide, arcuate, e così delicate! E il profumo? È uno di queglio “odori” che non manca in nessuna cucina. L’Udmv d’estate si va a scegliere direttamente nell’orto un paio di pomodori della giusta gradazione di rosso, poi passa a raccogliere qualche foglia di basilico et voilà, pronto un bel piatto, semplice, di spaghetti pomodoro e basilico.  

Ok, procediamo con le informazioni di base: il basilico arriva dall’India. Il suo nome, si dice derivi dal greco “basilicòs”, che significa “regale”. 
Produce fiori bianchi che, quando li vedete ancora in boccio, dovete toglierli immediatamente (“Immediatamente”, me lo dice perentoria la vicina quando vede che io non sono sollecita) altrimenti, si perde il profumo dalle foglie (che ‘sta cosa non l’ho mai capita, forse il profumo attira gli insetti per l’impollinazione?).
È una pianta annuale erbacea, che in parole povere vuol dire che se in autunno  vi muore, non è colpa vostra . . . ma della vecchiaia! 
Aggiunto il 13 aprile . . . Ho saputo, tramite le amicizie di Fb che leggono il blog, ma a volte non riescon a commentare, che
“Gli yemeniti che hanno un giardino hanno sempre basilico rosso (è una specie che io non conoscevo con cui non si fa il pesto) perché porta un sacco di cose buone. Da Ariela”

Per conservarlo, non fate seccare le foglie, non servirebbe, perdono l’aroma . . . piuttosto, mettetele in un barattolino di vetro e “affogatele” di olio d’oliva , di quello buono.
Le foglie, dicevo prima, sono molto delicate, non vanno lavate e strizzate, ma pulite delicatamente con un panno umido.
La cosa bella del basilico è che cresce facilmente anche in vaso, per cui, se comprate un po’ di piantine, anche se non avete un giardino o un orto, basterà un vaso e avrete basilico per tutta l’estate, ricordandovi solo di innaffiarlo regolarmente e generosamente.


 

Il basilico era conosciuto fin dall’antichità oltre che per il suo aroma anche per le sue proprietà medicinali  tanto che lo stesso Plinio il Vecchio lo cita  nei suoi testi come pianta dalle capacità afrodisiache.
E poi, lo sapete tutti, col basilico si fa il Pesto. Io amo il pesto. Ho imparato a mangiarlo in anni in cui, anche in Italia c’erano cucine ben distinte. L’ho provato per la prima volta a
Tellaro, un’estate indimenticabile. Poi, lo faceva la mia mamma . . . mai comprati i vasetti già pronti! Al massimo, usiamo il frullatore (peccato veniale, spero).

 


Si ringrazia l’amica Cristina di Genova 

Con il basilico si può anche fare un bagno rillassante, mettendosi in ammollo in acqua e foglie di basilico (???) Non posso dirvi come va, ho solo la doccia!
Mettendo a bollire una manciata di foglie in acqua, si ottiene un decotto. Filtratelo e poi usatelo come ultimo risciacquo, capelli lucidi e splendenti garantiti!
Un vaso (o più) di basilico su ogni davanzale è meglio di una zanzariera, tiene lontane le mosche . . .  se  invece volete tenere lontane le zanzare, prendete le foglie, stropicciatele perchè si rompano e sfregatela sulla pelle, sarà un ottimo repellente! 
Utile anche come colluttorio: facendo bollire 100 gr di foglie fresche di basilico in mezzo litro d’acqua per 10 minuti, filtrare. quando è freddo si può usare per sciacqui e gargarismi (se si ha il mal di gola).
 
 

  
Consigliata, da Sandra . . .  una visita alla Genova cantata nelle canzoni di De André! 

 

 A Genova (se ci capitate dopo Pasqua, c’è anche l’ Euroflora), se avete tempo di visitarla e specialmente se con voi ci sono bambini, vi consiglio di farvi guidare dalle guide di GenovArte. Ricordatevi di andare a visitare il Parco del Basilico che è molto interessante . . . vi potrebbe capitare di vedere preparare il pesto nel mortaio (con la ricetta antica, come nel video qua sotto) e magari, vi scappa anche l’assaggino! 


Si ringrazia l’amica Sandra di Genova (anche se al momento abita fuori)

 

Rimedi “naturali”, ma ricordatevi di controllare di non avere allergie o intolleranze ai prodotti usati! 🙂

 

VI Facciamo il Presepe . . . I Magi

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov`è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo".
Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s`informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
E tu, Betlemme, terra di Giuda,
Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele
.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l`avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch`io venga ad adorarlo". 
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Matteo (2,1-12)

 

La sacra famiglia (trovato da l’asino e il cammello che ringrazio)

 

I Re Magi (con l’aiuto di Google)

Ecco, è finito il Presepio, io, come da tradizione famigliare, lo disfo domenica prossima! Ancora, per questi giorni, mi godo la rappresentazione di quel evento . . . dove gli angeli (ops . . . gli angeli sono rimasti nella scatola?) ci invitano alla pace . . . almeno, agli uomini di buona volontà!

Angelo Gloria

 

Se vi siete persi il Presepe, potete vederlo, partendo da qui, poi qui, a seguire qua, e ancora qua, e in fine questo 

Vi ringrazio per la pazienza e l’assiduità!

Ultima domenica d'Avvento

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. […] Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

(Luca 1,26-38)

E Gabriele corre
in trepidante attesa
e spiega le sue ali
sulla terra.
La Vergine in ascolto
accoglie la Parola
e la risposta
è piena di fiducia.
E corre Gabriele
verso l’alto
e sul suo volto
danza il suo sorriso.
Esulta il Padre
lo Spirito s’incanta
mirando il Figlio
nel grembo della Madre
 

Sempre tratto da "Quando il Rosario diventa Poesia – di Cecilia Ronchetti – Ed. dell’Immacolata
L’immagine, su Internet.

l'opera è compiuta! . . .

Terza e ultima parte della saga del "Pittore di casa! 😉

Per l'inizio, leggi qui e poi, qui

 

Venerdì, mi decido, ho il braccio dolorante da un bel po’ e vado dal medico, chissà, mi farà fare la Tac, la Risonanza . . . mi darà qualche notizia ferale??? Intanto che aspetto, mi immagino di tutto!

Il medico, mi ascolta, paziente . . . mi tocca il gomito . . . e mi dice: “ O ha fatto uno sforzo (uno solo?) o dei movimenti continui ma inusuali, e il muscolo si è indolenzito, consiglio riposo, riposo assoluto, usi l’altro braccio!

Io chiedo: “Ma, neanche un po’ di crema? Neanche una pastiglia?

Mi guarda e mi fa: “Non le servirebbe a niente . . . riposo, non usi il braccio!

Pare facile . . .

Torno a casa e trovo il mio novello Picasso (periodo Bianco) alle prese con le pulizie di casa. . . e non perché lui da quel sant’ Uomodmv, che è, non vuole che io mi affatichi, ma perché :

 

  1. Io ho un’allergia stupida, a tutto, acqua compresa!
  2. Per i suoi gusti io sono troppo lenta . . . a casa mia si diceva “pulizia di fino”!
  3. Perché, come pulisce lui . . . signora mia . . . . . . . 😉

Io gli sto dietro e controllo cosa usa per le pulizie degli armadietti, specie del loro interno . . . perché lui ha un vizio, lavorando con le auto, usa prodotti per auto . . . e non sempre mi va bene!

 

Per togliermi dai piedi, mi fa levare tutti i libri dalle librerie (2 librerie passanti, 7 ripiani, libri messi su due file), vorrei approfittare per dividerli, per categorie, ma mi arriva un rimbrotto, non c’è tempo per giocare, togliere i libri e portarli di sopra . . . (non ho più scatole, perché fino venerdì scorso, non era sicuro che potesse prendere le due settimane di ferie) per cui, prendo un bel po’ di borse della spesa e le riempio di libri, e porto tutto di sopra, poi ci si penserà  . . . Ma, il mio braccio a riposo? Sapete cos’ha detto il sant’Udmv? “Dai, dai, non sono i libri che ti fanno male, è stare lì, col mouse e la tastiera, tutto quel tempo!”

Arriva a controllare e gli scaffali in cima, li svuota lui . . . io, sono una con le ginocchia come quelle di un calciatore con le ginocchia rovinate (parola di ortopedico) e non posso rischiare di salire sulla sedia o sulla scala . . .!

Arriva il figlio dal lavoro, e soavemente ci dice : “A sapere che c’era tutto ’sto casino, me ne stavo al lavoro . . .!

Bene o male, un po’ alla garibaldina, si pranza anche oggi . . . con loro che parlano di auto e di lavoro, col figlio che promette un aiuto, domani! Ci sarà da credergli ???

E poi, via, di nuovo al lavoro.

La sera, quando torno, tutto pronto per la cena, ma non vi dovete meravigliare, è che lui, se è a casa, prende gli orari di una volta “svegli e a letto, con le galline” e gli piace preparare . . . perché se aspetta me, che al lavoro finisco alle 20.30. Va a finire che mangiamo che è notte!

 

Sabato, ora che si carbura, (non dimentichiamoci che è in ferie . . . ) e toglie tutto dal corridoio, pitturato venerdì pomeriggio . . . è sveglio l’altro uomo di casa . . . (quello che: “Chissà cosa fai tu, quando stai sui blog. . .!?!”) il quale ha idee balzane su come spostare i mobili . . . come in quella canzone di Francesco Salvi . . . quel mobile qua, rimettiamolo là . . . quel mobile là, rimettiamolo qua . . . è una libreria, è una libreria . . dopo una "piccola" discussione nella quale si decide che, almeno la stufa a pellets va lasciata al suo posto, io mi defilo e vado in lavanderia, per preparare una macchinata di panni e di sopra a stendere quella appena finita, al mio ritorno, trovo la sala/cucina/entrata, sconvolta . . . tutto scompaginato! Per fortuna che la stufa a gas e il lavandino non potevano essere spostati!

Mi hanno assicurato, che in poco tempo, mi orizzonterò, e tutto sarà facile come prima . . . per adesso, dopo una settimana, quando devo prendere qualcosa, inizio a girare in tondo, come quelli che, nelle rotatorie stradali, non sono sicuri di quale sia l’uscita giusta e girano, girano! Allora, quello che prima era sul lato est, adesso è sul lato ovest, ma per forza di cose, quello che era vicino alla cucina, adesso è il più lontano! Quello che era di traverso, a delineare una zona, adesso è, insieme al suo mobile gemello (le librerie) spiaccicato contro il muro est, e io perdo la Trebisonda . . . non contenti, mi hanno sloggiato il frigor, dalla cucina, in un angolo della sala . . ., ma è l’angolo di confine, quindi quasi cucina . . . perché così, secondo loro, la cucina acquista più luce . . . e io, giro, giro . . . vediamo finché regge questa disposizione!

Alla sera, si tiene una mano, con fare sospetto all'inguine . . . che si debba operare per la terza volta la solita ernia?

 

Domenica è impegnato in altre faccende . . . un amico suo, chiude il negozio . . . bisogna portar via tutto! Quasi un riposo!


Lunedì, dopo al colazione, mi butta fuori quasi tutto dalla camera da letto . . . e sposta l’armadio, da solo . . . e scopro finalmente l’arcano, direttamente dall’epoca dell’antica Grecia . . . due bei pezzi di legno, uno corto e tozzo, l’altro lungo, robusto . . . “datemi una leva e vi sposterò . . . un armadio da 6 ante, senza neanche svuotarlo!”  

Io, durante la mattinata vado a comprare il regalo per la bis-zia che ha compiuto 100 anni, in teoria sabato prossimo, il 6, dovremmo essere ad Acqui Terme, per festeggiare il compleanno, ma proprio sul mezzogiorno arriva il contrordine, la zia, ha la gotta . . . e qualcosa che non va nelle analisi, la festa è rimandata . . . ecco che il mio “Raffaello” (sta facendo una stanza, no? ;-))), si rilassa, . . . se ha 3 giorni in più, da martedì, alla mattina, ne approfitta e va al mare . . . perché se poi al fine settimana piovesse? Così, la camera viene fatta con calma . . . poi, però, finita anche quella, e avanzando del tempo,  gli prende la smania delle porte! Alè, in una giornata, le ripittura tutte, di un bel turchese, ma ora di sera, non sono ancora ben asciutte le due mani di pittura regolamentari . . . per cui, viviamo la bella esperienza di stare senza le porte, a parte, logicamente il portoncino di casa!

Oggi, domenica sera, abbiamo tutti i muri bianco candido!, le porte turchesi . . . una puzza di pittura, che prende la testa . . . Tutti i mobili delle zone pitturate lontani una spanna dal muro, e tutto, quadri, suppellettili e mercanzie varie, ancora tra garage, cantina e di sopra!

Lui, domani mattina va la lavoro, fuori dalla Chiesa ha incontrato un Tale che gli ha chiesto quando riprende il lavoro, perchè ci sono delle pratiche da chiudere! E tutto il lavoro di "rimetti tutto a posto, tanto è un lavoro leggero!" ricade su di me, che comunque sono una casalinga part-time . . . Speriamo in bene!

Lui, al telefono con la figlia che sta a Roma, ha detto : “Un giorno, compro un po’ di pittura, e vengo a pitturare la tua stanza . . .!” Che davvero si senta Raffaello Sanzio, Mò mi parte per Roma per pitturare stanze anche lì?

Sindrome da Cappella Sistina

Fresco e pimpante, dopo una notte di sono ristoratore, l’Udmv, martedì scorso, si è svegliato e, preso dal sacro fuoco dell’arte, (dopo 3 anni di promesse) ha incominciato a predicare, che in questa casa ci sono troppi gingilli, troppi libri, troppa polvere  . . . troppo, di tutto quello che gli impediva di iniziare subito un gran lavoro di pennellessa e pittura!

Fatta colazione, ha iniziato a levare le cose che gli davano fastidio (e la cui ricerca m’impegnerà per  tutto l’inverno) e a portarle, o “di là” (cantina, garagino e lavanderia) o “di sopra”: un appartamento, da finire, che, già di suo è pieno di cose che “non si sa mai . . . metti lì che poi vediamo!”.
Io, avevo le solite cose da fare, tra cui visita alla biblioteca, in banca e la spesa . . . lui, felice, perché, si sa, un artista, lavora meglio solo, seguendo l’estro creativo! Mi dice: “Vai, vai, qui faccio io, non ti preoccupare!”
Torno, trovo mobili in giro per la sala, messi lì, come massi erratici depositati dalle glaciazioni . . . il garage impraticabile, in quanto laboratorio dove preparare le sue misture . . . stucco e pittura! Io ho provato a essere la sua “ragazza con l’orecchino di perla”, ma le uniche mansioni che mi sono state affidate sono state quelle di vivandiera . . .

Lui, sempre intento alla sua opera di smantellamento di quella che è la sala/soggiorno/entrata . . .  tolte le tende . . . tolti i quadri . . . tolti i chiodi, ecco, tolti i chiodi, è iniziato il difficile, i chiodi, vuoi per l’età, l’umidità o la tigna, non volevano mollare il muro e togliendoli, si staccava anche un tocchetto di muro, che a me ricordava una scaglia di parmigiano, a quel sant’Udmv, non so, ma lo facevano molto arrabbiare, contro il muratore, contro i quadri, contro di me, che voglio cambiare disposizione almeno ai quadri . . . meno male che poi, c’è stata la pausa pranzo, i telegiornali (quello nazionale e quello regionale) e io, sono letteralmente scappata al lavoro . . .

Alla sera, torno e trovo mezza sala che pare abbia il morbillo, tanti bei puntini di un bianco più bianco del muro (il muro essendo ormai ridotto ad un bel bianco Isabella) . . . l’altra mezza sala, bianco cangiante . . . e mi aveva promesso che la pitturava di un giallo caldo, benché leggero!
Tutta la sala invasa di fogli di quotidiani vecchi, attaccati al margine superiore del battiscopa, a rovescio . . . Tutti gli interruttori inaccessibili, incartati e “scocciati” e tutto quello che è umanamente possibile coprire, coperto! La tavola apparecchiata e tutto pronto . . . anzi, lui e il figlio, irritati perché io, con l’orario estivo, torno tardi e faccio ritardare la cena a tutti!

 

E poi, si va a letto . . . domani si ricomincia!

Gli auguri, per . . .

Per gli amici, più cari, . . . per i nuovi arrivati, . . . per chi passa e non commenta, . . . per chi ci arriva per caso, . . . per chi ci crede, . . . per chi non ci crede, . . . per chi è vicino, . . . per chi è lontano!

Per tutti voi . . .

Buon Natale

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Nascita di Gesù (tempera di Andrea di Giusto Manzini. Prato, Museo civico).
Dalla grotta di Betlemme emana la speranza per gli uomini di buona volontà
(foto Bonotto).

 

E’ nato

e giace nella greppia

avvolto in fasce

dalla Madre

mentre gli angeli cantano

nel cielo

e destano

i pastori dell’attesa.

 

E la figlia di Sion

è rinnovata

dall’amore che salva.

La poesia, è di Cecilia Ronchetti,

la trovate in “Quando il Rosario diventa Poesia” (Ed. ll’Immacolata)     

la foto del quadro, è di Famiglia Cristiana, in “Arrivederci”,  FrancaZambonini

 

Lavorare, lavorare, lavorare . . . preferisco il rumore del mare

Per tutti quelli che stanno in ferie, per chi ci deve andare e per chi c’è già stato, ma sopratutto, per chi non riesce a staccare dal lavoro . . .

nespolo

Nella Città sulla Costa, c’è questo “coso” . . . non so, . . . chi dice “opera d’arte”, chi “monumento”, chi “schifezza”. Comunque sia, ha diviso la popolazione (e comuni limitrofi) tra favorevoli e contrari . .  ormai è lì da tanti anni e fa parte del paesaggio, e gli animi si sono messi tranquilli!

A me personalmente non è piaciuto, quando l’hanno messo. Ma ormai anch’io mi ci sono abituata, come ad un albero che è cresciuto storto; poi, un giorno ho visto la riproduzione dello schizzo, che l’artista Nespolo aveva  fatto per questa sua opera.

Si sa, tra il dire e il fare . . . evidentemente qui, tra il pensiero, lo schizzo e la realizzazione, si è perso qualcosa . . . Inoltre, sulla cartolina c’è la spiegazione di quest’opera, (si rifà ad una poesia, ma non mi ricordo di chi) ve la scrivo, i concetti sono giusti, peccato che quasi tutti quelli che vedono la poesia visiva (ho scoperto che si chiama così) pensino che è  “Il monumento al fannullone”.

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Nespolo cartolina del Comune“Il lavoro nobilita l’uomo, ma quando il lavoro diventa lavoro & lavoro & lavoro, l’uomo viene schiacciato. E non sempre dal bisogno, ma spesso dall’avidità, dall’invidia, dal desiderio, da finte necessità che ci fanno trascurare i doni più belli che gratuitamente ci circondano. Il mare, così, vuole significare tutto ciò  che di grande e generoso ci circonda ed è un invito per tutti a non dimenticare i doni di Dio che a ogni istante ci vengono offerti.  Nespolo 97”