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Dialettando, mi diverto

Dialetti delle zone delle  Marche Sud
Freché, bambino; frechéne, bambina; freché e frechéne, con una sfumatura di i nella é ove la voce posa, ad Acquaviva e Monteprandone; frechì e frechìne, con una sfumatura di é che va man mano illanguidendo avvicinandosi all’ascolano, a Ripatransone, Monsampolo, Spinetoli, Colli, Castorano, Castel di Lama, Offida, Cossignano e Rotella; fricu e frica a Grottammare, Montedinove, Cupramarittima, Massignano, Campofilone, Pedaso, Montefiore e Carassai (a Cupra, in luogo di frica usato anche frechìne). Ad Ascoli frechì e frechìne.
Bambini: figli, nipoti, la speranza del mondo, la vita che continua!


Arevócce, dice il popolo per dire pioppo (populus alba), lett. ‘alberello’. Ma sembra impossibile che il primo nome sia solo corruzione dell’ultimo. È probabile che invece sia una ricostruzione della pronuncia dialettale del secondo su un nome più antico: su aravicelos ‘pinaster’, che la Treccani ci assicura nome ligure. Ad Ascoli piuppe. Nell’area ove prevalentemente si riscontra la u finale e gravitante su Fermo e Macerata, arbucciu.

Questo, è, tra gli alberi quello che mi piace di più! E mi ha sempre fatto sorridere che qui, sulla Costa, lo chiamino semplicemente "alberello", infatti raggiunge misure importanti (per saperne di più).
Lo si usa, in questa zona, il 1° maggio (sospetto un’origine celtica), tagliato e ornato di una bandiera (adesso rossa, per assonanza alla festa politica), piantato in cima alle colline.


Framéche, briciola (cfr. lat. misca); framéche ad Acquaviva, Monsampolo, Montalto: framica a Cupra e Montefiore.
Quasi con lo stesso significato, anche Mejéche: significa sia mollica che briciola; così anche ad Acquaviva e Monteprandone. Mijèche a Grottammare, mijìca a Cupra, mujìca a Campofilone e Montefiore; mijica a Castignano.

Siccome oggi, sono un pocchetto (nà mejechetta) impegnata, ho copiato qualche post che ho lasciato sul blog "dialetticom".  Un blog da scoprire!