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L’uomo e altri animali (che si porta dentro)

Dio creò l’asino e gli disse: “Sarai ASINO, lavorerai instancabilmente, dall’alba al tramonto, portando pesi sulla groppa. Mangerai cardi spinosi, non avrai l’intelligenza e vivrai fino a cinquant’anni. Sarai ASINO!”

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L’asino gli soggiunse: “Sarò asino, ma vivere fino a cinquant’anni penso sia troppo visto la vita che dovrò fare. Concedimi solo 20 anni”.

Il Signore Iddio glielo concesse.

 

Dio creò il cane e gli disse: “Sarai CANE! Difenderai la casa dell’uomo, sarai il suo migliore amico, mangerai di quello che ti daranno e vivrai venticinque anni. Sarai CANE!”

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E il cane gli disse: “Va bene, Signore, sarò cane e farò quello che devo fare, ma vivere venticinque anni per me è troppo. Concedimi solo 10 anni”.

Il Signore lo accontentò.

 

Dio creò la scimmia e le disse: “Sarai SCIMMIA! Salterai di ramo in ramo tra gli alberi della foresta facendo pagliacciate, divertirai la gente e vivrai vent’anni. Sarai SCIMMIA!”

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La scimmia rispose: “Come posso vivere vent’anni saltando di ramo in ramo? Ti prego, dammene solamente 10”.

Il Signore glielo concesse.

 

Finalmente Dio creò l’uomo e gli disse: “Sarai UOMO! Sarai l’unico essere razionale sulla faccia della terra. Userai la tua intelligenza per dare il nome e per sottomettere gli animali. Dominerai il mondo e vivrai vent’anni.”people-silhouettes-different-ages-holding-letters-word-generations-white-background-46926474

E l’uomo rispose: “Signore, sarò UOMO, però vent’anni sono troppo pochi. Dammi, ti prego, i 30 che ha rifiutato l’asino, i 15 che non ha voluto il cane e i 20 che ha respinto la scimmia”.

Così fece il Signore e da allora l’uomo vive 20 anni da uomo. Poi si sposa e passa 30 anni da asino lavorando come un asino per mantenere tutta la famiglia. Quando i figli se ne vanno, vive 15 anni da cane, badando alla casa e mangiando quello che gli viene dato ed arriva quindi all’età della pensione per vivere 10 anni da scimmia, saltando di casa in casa, di figlio in figlia, facendo… pagliacciate per divertire i nipotini!

 

Autore ignoto

Marzo pazzerello . . . nei vecchi proverbi

Eccoci arrivati a Marzo, per la memoria della gente: “pazzerello”. E i nostri vecchi ci mettevano in guardia e ci consigliavano così:  

01  San Casmìr, ol vènt no l’ dà respìr.
A san Casimiro, il vento non da respiro. (ossia soffia in continuazione).

02  A san Gregòre papa, ü car de fé per aca.
A san Gregorio papa, un carro di fieno per mucca.

04  A san Giósep falegnàm, niv e pagn.
A san Giuseppe falegname, neve e panni.

06  Mars no l’è bèl se non l’ gh’à niv sö ‘l capèl.
Marzo non è bello se non ha neve sul cappello.

07  Niv marzölina, la düra da la sira a la matina.
La neve di marzo dura dalla sera al mattino.

08  Mars söcc, pa per töcc.
Marzo asciuttio, pane per tutti.

09  Mars polverét, póca paia e tant formét.
Marzo polveroso, poca paglia e frumento in abbondanza.

10  San Giösepì, ol bastù l’ fa fiurì.
San Giuseppino fa fiorire il bastone.

13  Se a la Madona de mars a l’vé la brina, dòpo no la fa piö rüina.
Se alla madonna di marzo (Annunciazione) scende la brina, dopo tale data non arreca più danno.

14  Al prim trù de mars, a i vé fò töte i lömaghe.
Al primo tuono di marzo escono tutte le lumache.

15  Se mars a l’gh’à sich gioedé, ghe sarà lì a’ sö per i lòbie.
Se marzo a cinque giovedi ci sarà lino anche sulle logge.

16  Mars söcc, avrìl bagnàt, beàt ol paisà che l’à somnàt.
Marzo asciutto, aprile bagnato, fortunato il contadino che ha seminato.

18  Quando la Quarisma la tóca tri mis, gh’è ròba a sö per i sése.
Quando la Quartesima si distribuisce su tre mesi ci sono frutti anche sulle siepi.

19  Mars acquùs, l’è bu apéna per i spus.
Marzo acquoso porta bene solo agli sposi.

21  Mars marsòt, l’è stèss ol dé e la nòcc.
    Marzo, il giorno è uguale alla notte.


L’abbraccio benedicente – Venerdì del libro 9

Inizio di Quaresima, cambio di prospettive, invito a pensare, astinenza e fioretti . . .  anche nelle letture. 
Io faccio così, gli altri, liberi di fare quello che vogliono. Così non rinuncio del tutto alla vita del web e non rinuncio del tutto alle letture, cerco di leggere qualche titolo adatto al periodo . . . Inoltre, ci tengo a mantenere un minimo di vita “sociale” a questo blog che nel 2013 è stato assai trascurato. (È anche una scusa per tenere sveglio il cervello!)

L'abbraccio benedicenteClicca sulla copertina, per altre notizie sul libro


Parlando del libro che vi propongo, vi confesso che l’ho già letto, nel 2010, su consiglio di un amico blogger, l’avevo preso in Biblioteca, poi, a ottobre dell’anno scorso, ne ho comprata una copia per regalarlo. Ma il giorno prima della festa, parlandone con la festeggiata, mi sono sentita dire che: “a me i libri proprio non mi interessano. Se mi regali un libro, lo metterei lì, senza farne niente.”  . . . Ho optato per una pianta in vaso.
E il libro è rimasto lì nella mia libreria, ma almeno, io sapevo cosa farci. 

FiglioProdigoIl ritorno del figlio prodigo – Rembrandt
Museo dell’Ermitage – San Pietroburgo

La frase che mi ha più colpito è stata questa: “Poichè, in realtà, io sono il figlio minore, sono il figlio maggiore e sto per diventare il padre. (…) spero e prego che possiate scoprire dentro voi stessi non solo il figlio perduto di Dio, ma anche il padre e la madre compassionevole qual’è Dio”  (pag 39)

Lo rileggo a partire da oggi, ma ne ho già parlato in un post . . . Questo . . . 

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

Che tempo che fa . . .

In attesa di riordinare le idee e prepararmi un bel post sugli ultimi sviluppi delle avventure famigliari, in attesa che il sole riesca a farsi largo tra le cortine di nuvole gonfie d’acqua che stazionano ormai da giorni sopra la Città sulla Costa e dintorni e in attesa che la terra fradicia di pioggia e umidità si asciughi e l’aria si intiepidisca, invogliandomi a uscire e camminare, per smaltire i kili di troppo che, in quest’ultimo anno si sono accumulati nel mio, già robusto, corpo . . . insomma, per ricominciare a prendere confidenza col mio diario virtuale, alquanto trascurato negli ultimi mesi, comincio dalla tradizione, dalle radici.

Per cui, vado a cercare quei proverbi in “lingua patria” che riguardano febbraio e il suo tempo meteoreologico . . . 

A la Madóna Candelòra, se l’ piöv o së l’ fiòca, la cavra la bròca; se l’è seré o se l’ tira vènt per quaranta dé la turna dèt.
          Se piove o nevica alla purificazione della Madonna, la capra incomincia a brucare; ma se è sereno o spira vento, per quaranta giorni rientra dentro (nella stalla)

Fevrér l’è fiöl d’öna ferlòca: o che l’piöf o che l’fiòca.
      Febbraio è figlio di una pazza: o piove o nevica.

La nif de fevrér, la ‘ngrassa ‘l granér.
      La neve di febbraio riempie il granaio.

 A san Valentì, la primaéra l’è visì.
    A san Valentino la primavera sta per arrivare.

Fevrér l’è ‘l mìs ch’i parla piö póch i fómne.
       Febbraio è il mese in cui parlano meno le donne.

Quest’ultimo, non riguarda il “meteo”, ma mi ha incuriosito, sessista e politicamente scorretto (anche se all’epoca in cui sono stati coniati questi proverbi, l’andazzo era così), chissà se si riferisce al fatto che le donne hanno molto da fare o al fatto che il mese è corto!

_ AAAAAAAAAAAAAALa candelora

 

 

 

 

 

 

Hyperversum – Venerdì del Libro 5

Qui si parla dell’eterna discussione Madri vs Figli . . . e di come, più di una volta, a fatica, il Figlio ha detto “avevi ragione tu”, a denti stretti o in modo subdolo e contorto (non per niente è un maschio e, devo confessare con una punta di sconforto, si considera un maschio Alfa).

Qualche anno fa, stavo in fila alla cassa del supermercato, mi scappa l’occhio su uno stand e invece delle solite caramelle e cioccolatino vedo una serie di libri in formato “tascabile” e con un prezzo appetibile . . . un titolo mi fa suonare un campanellino nelle profondità del cervello, talmente profonde che il campanello suona e nessuno risponde . . . comunque, leggo la trama e mi metto a leggere, arriva il mio turno e pago anche il libro, torno a casa e lo leggo in ogni momento libero (qualche momento lo libero apposta per leggere 😉 ).
Conoscendo mio figlio gli consiglio di leggere questa avventura, ma ricevo un diniego . . . passa il tempo, mi informo su Internet, scopro che a breve esce il terzo della serie (e il secondo in edizione tascabile). Mi aggiro curiosa tra gli scaffali dedicati ai libri dell’Ipermercato e adocchio i due volumi . . . mi riprometto di essere brava e risparmiosa e, per il mio compleanno mi regalo il secondo volume della serie ripromettendomi di acquistare il terzo dopo un anno, a prezzo scontato.
Ancora una volta, il racconto mi prende e lo finisco in poco tempo . . . sempre più convinta che è una storia che potrebbe piacere al Figlio torno alla carica chiedendo se lo vorrebbe leggere . . . lui, da quel figlio testone che è, dice che non gli interessa, anzi, dice lui ha già letto anche il terzo. Cerco di saperne di più, ma lui si chiude a riccio . . .
Passa qualche giorno e, presa da una crisi (d’astinenza) vera e propria, investo qualche soldo in più del budget settimanale riservato ai libri e acquisto il terzo volume, cartonato e con la sovracopertina . . . capita così che lascio il libro, aperto, sul cesto dei panni da lavare, in bagno . . . e qualche ora dopo il Figlio arriva in cucina, mezzo infuriato e brandendo il volume che non avevo ancora finito di leggere mi dice: “Come, tu hai un così bel libro e non t’è venuto in mente di farmelo leggere???” e, tempo un paio di giorni ha finito il terzo, poi ha ricominciato dal primo e da allora hanno il suo “ex libris” in bella vista sulle prime pagine, anche se i libri li ha comprati mammà! Per fortuna, quando voglio rileggerli, me li presta!

Primo episodio di una trilogia, il libro, nelle librerie sta negli scaffali dei ragazzi, ma, come ha detto Nick Hornby, in “Shakespeare scriveva per soldi”, chi l’ha detto che io non possa leggere libri per ragazzi, se mi piacciono???
È bellissimo, un fantasy storico . . .  non voglio mettere le trame, le trovate sotto le copertine.
La storia dei personaggi così ben intrecciata con la Storia che mi è venuto voglia di saperne di più su quel periodo storico, che secondo me è il pregio di un libro ben scritto!

II parte della saga . . .

E il finale . . . finale???  


E qui potrete trovare il sito ufficiale di questa saga.

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

 

Disegnare con le mani – Venerdì del libro 3

Una pensata furba . . .

un libro simpatico . . .

un bambino soddisfatto!

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Avete presente il vecchio, divertente, gioco delle ombre cinesi . . . lo sapete no come funziona? Si sistemano le mani, le dita e si frappongono tra una luce bella forte e il muro (possibilmente chiaro e tinta unita) ed ecco, la magia delle ombre cinesi . . . Qualcuno l’ha applicata al disegno. (Una pensata furba)

Sono stata al supermercato e, su ordine della FigliaGrande, ho cercato uno zainetto per il nuovo anno d’asilo del PiccoloLord . . . quello che è stato usato l’anno scorso (i primi mesi soltanto, perché non stando lui a pranzo non serviva) da gennaio viene usato come “24 ore” quando il PiccoloLord va dal suo papà al pomeriggio e resta là a dormire, Ci trovano posto, giochi, libri, cambio, pigiama e le varie ed eventuali che sono così importanti per un bimbo a quell’età!


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Avendo preso lo zainetto con il personaggio televisivo che va per la maggiore tra le nuovissime generazioni: Peppa Pig. Avendo reperito lo sconto del 20% per il suddetto zainetto. Avendo visto un espositore di libri, ho pensato che potevo spendere un po’ di quegli €uro risparmiati per un libro (un libro che non costasse più di 4 €) . . . cerca e ricerca ho trovato questo . . . “disegnare con le mani”, al momento pensavo si riferisse al pasticciare con la tempera “da dita”, ma come l’ho aperto e sfogliato ho capito che era proprio quello che serviva a noi, un PiccoloLord alle prime armi come disegnatore, una nonna che più di un albero, un po’ di fiori, qualche farfalla (di profilo) e la classica casetta, non sa disegnare. (Un libro simpatico)

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Quando sono tornata a casa, avevo messo il libro nello zaino e lo zaino in una busta, avvolto nei fogli di un depliant pubblicitario di quel supermercato . . . con fare svagato ho chiesto al PiccoloLord di aiutarmi a portare in casa la spesa e gli ho allungato il pacchetto . . . lui, curioso come una scimmia la nonna, ha aperto subito tutto e si è messo a fare versi e facce di gioiosa meraviglia . . . poi, siccome vuole capire come funzionano le cose, come sono fatte dentro, come uno scienziato  il nonno  ha iniziato ad aprire tutte le cerniere e ha trovato il libro. Siccome si sà “Buon sangue non mente”, come ha visto che era un libro, si è sistemato sul tavolo e l’ha sfogliato continuando a comunicare felicità da tutti i pori . . . e io con lui. (Un bambino soddisfatto)

ape-rosaApe su rosa canina, foto di Fabrizio F. – fonte: flickr.com


Come dice Trilussa ” 
Tutto sommato, la felicità / è una piccola cosa. ” 

Felicità

« C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa. »

(Trilussa)

 

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

Cena Afrodisiaca & Stress Ossidativo

L’invito era interessante . . . dopo il seminario “Donne senza Pausa”, dove ho imparato un sacco di cose interessanti, ecco la “Cena Afrodisiaca” . . . la Dott.ssa Cristiana Aperio è un vulcano di idee, con l’unico scopo di farci riflettere sulla nostra salute e farci fare prevenzione attiva. Alla Cena Afrodisiaca era abbinato anche un test, sullo “Stress Ossidativo” di cui era stato ampiamente parlato al convegno “Donne senza Pausa” .

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Visto che l’Udmv era impegnatissimo col lavoro, mi sono portata la FigliaPiccola . . . pensando che sicuramente col suo spirito curioso sarebbe stata interessata . . . non mi ha delusa.
Ha persino fatto le foto!

Arriviamo e dopo i saluti, baci e abbracci, iniziamo a registrarci per il test, una piccola ferita e un po’ di sangue e siamo a posto.
Ci sistemiamo al nostro tavolo e facciamo conoscenza con una simpatica coppia di turisti romani con i quali divideremo pensieri e commenti (e qualcosa in più) per tutto il tempo della Cena e oltre. . . mi è piaciuto la loro cordialità, da subito.
E dopo i saluti di rito, siamo entrati nel vivo della questione, con una presentazione di una serie di immagini (e testo) commentate dal Prof Eugenio Luigi Iorio riguardanti la correlazione tra i due aspetti della cena . . . lo sapete che lo stress ossidativo fa male all’amore? E che i cibi “afrodisiaci” aiutano a sconfiggere lo stress ossidativo???
Avete mai sentito dire che far l’amore (non “fare all’amore” che è un’altra cosa) fa consumare calorie??? Ebbene, ho persino sentito elencare quante calorie si perdono per ogni attività “amorosa”, ricordo solo che, se volete spendere maggiori energie, dovete togliere il reggiseno alla vostra compagna . . . insomma, il maggior  dispendio di calorie, in una coppia si ottiene (ma non ho capito se vale solo per lui o per la coppia o, se come tutte le statistiche, i numeri sono “stiracchiati”) nel levare il reggiseno alla partner coi denti . . . (ok! Mi fermo a questo importante dato scientifico, essendo questo un blog di famiglia) . . .  

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E poi, è iniziata la Cena vera e propria  . . . tutte cose buone, ma con porzioni (ahimè) da nouvelle cousine, qui vedete solo alcune foto. Tra una cosa ( e chiacchiera) e l’altra, la FigliaPiccola, non ha scattato quelle ai Panini ai chiodi di garofano e ai semi di anice, quelle al piatto di Seppie incendiarie stufate al peperoncino e quelle all’Insalata estiva con melograno. Perdoniamola! 

548948_10201631868748756_298311443_nGamberoni dell’Adriatico, con Guacamole di avocado e basilico

558527_10201632051513325_1955179060_nRiso Venere con asparagi e ostrica 

76031_10201632816212442_2019507756_nSemifreddo cioccolato e menta

563925_10201632871293819_1588519384_nCi sono stati anche due “spettacoli di Burlesque” . . .
qua, fissato per i posteri, l’unico momento in cui la signorina è restata ferma! 


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E anche un’esibizione di Tango

Dopo tutta questa interessante e simpatica serata, le dolenti note (no, non la spesa che è stata contenuta), ma la risposta del valore del mio “stress ossidativo” . . .  un po’ alto!
Un’altra ragione in più per pensare seriamente a me, A prendermi cura di me stessa per vedere di contrastare finché si può l’avanzata degli acciacchi della vecchiaia . . . d’altronde, qualche tempo prima di questa serata, anche il cardiologo mi ha consigliato di muovermi di più (o più sistematicamente?) e mangiare di meno e meno condito! Sarà la volta buona che la capisco???  Ve lo farò sapere! 

Giochi per stare insieme

In un passato non troppo lontano, quando la famiglia era ancora giovane e ci si riuniva tutti insieme a casa di mia Suocera, era abitudine, durante i giorni di festa, tra il caffè e la fine del riordino della cucina da parte di noi donne, che la nonna, per tenere buoni i bambini, ricorresse ai tradizionali giochi di Natale. Erano momenti di gioia per tutti quanti, in particolare per i bambini.
Se poi era la sera dell’ultimo dell’anno, quando si doveva  rimanere svegli fino a tardi era un bel modo di far passare il tempo. Si trattava di giochi semplici si scommettevano poche monetine (che fin da novembre venivano messe da parte per questo scopo), Si giocava soprattutto a tombola, che, non so per quale ragione storica, insieme al 7 e mezzo e al gioco della 
“Bestia” fanno parte dei giochi d’azzardo permessi (e, per quello che riguarda la “Bestia”, molto giocato ma dai soli adulti) nel periodo dell’Avvento, fino alla Befana.

La tombola è considerata un simbolo del Natale, anche se ha una derivazione pagana, durante i Saturnali, si permetteva il gioco d’azzardo che invece era proibito durante tutto l’anno.  Si sa come si gioca, c’è il cartellone e le cartelle, chi “tira” i numeri dal sacchetto e chi li segna sulle cartelle, coi bottoni, coi fagioli o altro, da mia Suocera, con le fave secche . . .  io mi ricordavo le tombole dei miei verdi anni, con dei regali “mangerecci”: caramelle, torroncini, soldini di cioccolato, invece, in casa della Suocera, soldini anche per i bambini. Da piccola ricordo che mi divertivo un sacco, da grande, mi prende un sooooooonno . . .

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7 e mezzo, invece è un gioco di carte che non capisco . . . sì, lo so che le figure valgono mezzo punto e che non bisogna superare il 7 e mezzo, ma come giocarci con le monete??? Quelle che erano più brave e che vincevano più spesso, la Suocera e la FigliaPiccola . . . Anche se questo gioco è nazionale, dalle parti dove sono nata, quando si fa 7 e mezzo con due sole carte si dice che è “d’amblè”, in altre parti, si dice “legittimo” . . . A questo proposito, ricordo che quando ero incinta del Figlio, un giorno andai dal Dentista, col mio pancione. Lui mi guarda e mi chiede di “quanti mesi” fossi. Io rispondo: ” Sette e mezzo!” e lui: “Legittimo???” Dopo un momento di shoc rispondo: “. . . Certo! Io e mio marito siamo sposati!” .  Il Dentista: “Scusi, scusi . . . non intendevo quello . . . sa quando si gioca a 7 e mezzo . . . !” La colpa è mia, non amo i giochi di carte!

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Altro passatempo festivo assai popolare in questo periodo è ed era  il “Gioco dell’oca”, tra i più semplici giochi da tavolo dedicati ai bambini. La versione moderna del gioco (con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche) risale alla seconda metà del XVI secolo (ma questo l’ho scoperto in questi giorni, facendo le mie “ricerche!).
Lo so, non dovrei dirlo, ma tra i tanti giochi tradizionali, questo è quello che preferisco, un tabellone, due dadi, e le oche colorate . . . poche regole che se le vuoi seguire sono scritte sul tabellone e non c’è bisogno di ricordarle, le principali sono che dove c’è l’oca si raddoppia il risultato dei dadi, se arrivi sul “pozzo”, in “prigione” o sul “ponte”, stai fermo un giro e ci si diverte anche da grandi! Ce ne ho una davvero bella, quasi nuova e un’altra che riporta i monumenti di Bergamo.

Poi, in una scatoletta, dove ho i miei “tesssori”, riposano, in attesa di essere usati, un mazzo di bastoncini dello “Shangai”, un “gioco del 15” e una scatoletta di “pulci” . . . mi sa che questo Natale propongo questi, altro che videogiochi o giochi con Cd . . . 

                                                                                                                   

Calendario dell’Avvento 2012 ><

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Pastore

Curiosità sul periodo natalizio

Da notizie trovate qua e là su Internet . . . Fiordicactus declina ogni responsabilità, se sarete presi da attacchi di risate, non è colpa mia


Perchè si addobba l’albero di Natale?

Dicono che nell’antico Egitto, durante il culto del sole, si addobbasse una piramide (mi sarebbe piaciuto vedere una piramide con festoni, lucine e palle colorate). Tradizione poi ripresa anche da altri popoli, tra i quali anche quelli del nord dell’Europa (forse i “Celti”??? Boh!), che ovviamente non avendo sottomano una bella piramide, cercarono qualcosa che le somigliasse e scelsero di addobbare un’abete. Le luci sull’albero (una volta erano candeline accese), come nel culto del sole, rappresentano la luce della vita. (notizie sul perché delle palle e dei festoni . . . non pervenute )

Perché si fanno le vacanze di Natale e i regali?

Nella seconda metà del mese di dicembre nell’antica Roma vi erano i “saturnali!, ossia le feste in onore di Saturno, che celebravano la fine dei giorni piu’ bui in onore dell’allungamento delle giornate. Tra le caratteristiche di queste feste si cessavano le attività pubbliche per qualche giorno (le famose vacanze dei Saturnali)  Alla fine dei saturnali i cittadini si scambiavano miele, fichi e ramoscelli sacri, in onore di un’antica tradizione portata avanti da Romolo, il fondatore di Roma. L’usanza dello scambio dei regali è rimasta, fino ai giorni nostri,  favorita dal clima natalizio. (e rinforzata dal marketing pubblicitario)

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Perché ci regalano la “stella di Natale”?

Sicuramente sapete che la Stella di Natale,  la piantina più famosa delle feste, è velenosa. Infatti, il succo bianco che esce dai rami rotti è tossico sia per gli umani che per gli animali. Ma  quanti di voi sanno che il suo viaggio per arrivare nelle nostre piazze e nelle nostre case parte da molto lontano. La Stella di Natale, o Euphorbia pulcherrima, arriva dal Messico, mi dicono che là arrivi anche a due o tre metri di altezza. La sua storia comincia migliaia di anni fa. Gli Aztechi, infatti, ritenevano che le sue foglie rosso scarlatto fossero in realtà macchiate dal sangue di una dea che soffriva per amore. (Cosa c’entri questa dea e il suo sangue col Natale, mi sfugge! . . . ma sarà un mio limite!) 

Volevo mettere anche una foto di una piramide addobbata, ma non l’ho trovata . . . così come non ho trovato foto di Romolo con i regali dei saturnali . . . dovete accontentarvi della stella di Natale! 

                                                                                                                                                                                        

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O per favore, c’è solo un tipo grasso che ci porta i regali, e il suo nome è Babbo Natale” (Bart Simpson)  

Cuffia rasta/scaldacollo, ovvero: “Uncoiled hat” di Annarella

Da queste parti non sono tantissimi i giorni di freddo freddo, il Figlio usa per buona parte dell’anno la moto, io da mamma italiana doc mi preoccupo della sua incolumità (casco a parte che se n’è comprato uno che lo fa sembrare un marziano, ma piace tanto al PiccoloLord), e ho deciso di fargli qualcosa a maglia, ho girato per mari e per monti un po’ nel web e ho trovato questo:

Foto di Annarella  © http://www.annarella.co.uk/index.htm

A lui piace e lo mette in testa, lasciandolo ricadere all’indietro quando va a spasso a piedi, mentre lo lascia cadere “a fisarmonica” sul collo quando va in moto.
Il modello l’ho trovato da Annarella, questo il suo sito http://www.annarella.co.uk/index.htm 
si chiama “Uncoiled Hat” e, in inglese, lo trovate a questo indirizzo http://www.annarella.co.uk/free_patterns/annarella_uncoiled_hat.pdf

Mi ci sono messa d’impegno e, con l’aiuto di Google e di una nipote ho finalmente tradotto tutto, ho chiesto la dovuta autorizzazione e l’ho ricevuta . . . ora lo posso pubblicare.

Sono stata così contenta, mi piace condividere.

Foto di Annarella  © http://www.annarella.co.uk/index.htm

Ecco la spiegazione passo passo:

La misura finale è di ca. 52 cm di circonferenza e 24 cm di altezza (sarà alto 35 se lo tirate) e vestirà un adulto medio. Il cappello potrà essere allargato sia in larghezza che in altezza.

Il filato usato è il Knitpicks Sierra (70% lana, 30% alpaca superfina) in 2 colori, gomitoli da 100 gr per ogni colore. Il filato può essere sostituito da uno tipo Bulky (spesso, circa 12 capi).

I ferri : circolari 6mm da 40 cm oltre a 3 ferri a doppia punta (oppure ferri diritti corti). Cambiate la misura dei ferri per ottenere la tensione desiderata.

Saranno necessari anche : 1 segnapunti e un ago da tappezziere.

Tensione : 13,5 maglie e 20giri = 10 cm a maglia rasata. Il numero di giri della tensione non è estremamente importante.

Guida dei punti

Maglia rasata : lavorare tutti i giri a diritto fino alla fine del giro.

Coste :

Giri 1 – 4 : tutti i giri a rovescio.

Giri 5 – 9 : tutti i giri a diritto.

Il cappello è lavorato dal basso verso l’alto e viene finito con la chiusura con 3 ferri sul diritto del lavoro.

Ma ora basta chiacchere, iniziamo a lavorare!

Con i ferri circolari  e il colore principale avviate 70 maglie. Facendo attenzione a che le maglie non si attorciglino sui ferri, unite per lavorare in tondo. Posizionate il segnapunti per indicare l’inizio del giro.

Lavorate 3 giri a maglia rasata.

Lavorate a coste fino a che il cappello misura 11 cm dall’avvio NON TESO (il bordo iniziale si arriccerà per  circa 1 cm), circa 4 ripetizioni del motivo.

Cambiate al colore di contrasto e proseguite fino a che il lavoro misura 24 cm dall’avvio, circa 5 ripetizioni del motivo.

Passate  metà delle maglie su un ferro a doppia punta e l’altra metà su un altro ferro a doppia punta. Con il diritto del lavoro rivolto verso di voi, chiudete con il metodo dei 3 ferri.

Finiture : Con l’ago da tappezziere nascondete le codine. Bloccate leggermente. Usatelo e …
Ringraziando grandemente chi mi ha aiutato. ♥

L’Amore, con la A maiuscola

Mi è sembrato bello il racconto che ho trovato in giro per il web . . .  e ve lo giro:

Era andato al matrimonio di una giovane collega, il sacerdote fece l’omelia insistendo molto sull’ “Amore con la A maiuscola”. Al termine un suo collega più anziano volle scambiare due parole con l’illustre predicatore. Più o meno gli disse così:

“Molto bello questo Amore con la maiuscola ma, vede, nella mia esperienza personale e professionale, ho dovuto imparare che con il tempo quella A ritorna minuscola, e allora diventa maiuscola la M: Monotonia. La cosa diventa insopportabile e allora anche la M cede il passo e diventa maiuscola la O: Odio.

Ma non finisce lì. Se si resiste, se si rimane insieme, anche quella O si ridimensiona e si scopre la R: Rispetto. Quando poi si diventa vecchi e si inizia a guardare a quello che ci attende dopo, se si è arrivati fin qui, si scopre di aver costruito qualcosa che può anche affrontare la prova della morte e si attiva l’ultima lettera, la E di Eternità.

Amore
Monotonia
Odio
Rispetto
Eternità

Mica male, no?

Io l’ho copiato da questo blog

Due passi per il Piceno e poi, anguria “alternativa” alla solita fetta!

Ricordate quella bellissima esperienza a cui ha partecipato la FigliaPiccola?
Il Blogger Media Tour del Piceno, eccovi un riassunto di quello che hanno visto . . . così, se lo guardate, scoprite la zona e ve ne innamorate, potete anche venire a trovarmi e ci facciamo una bella serata, fra buon cibo, vini raffinati e un po’ di chiacchiere in allegria!

Certo, in questi giorni fa un sacco di caldo (Hanno nominato l’anticiclone “Scipione”, ma sarei curiosa di sapere quanta gente sa che Scipione Africano, quello storico sconfisse Annibale ai suoi tempi) . . . e ho pensato che a fine serata potrei offrirvi un dessert adatto alla temperatura:  Il frullato di anguria!

Dolce e succosa, la polpa è ricca di alcuni dei più importanti antiossidanti naturali, ottima fonte di vitamina C e di vitamina A, in particolare di beta-carotene. Questi potenti antiossidanti hanno un’azione neutralizzante dei radicali liberi. Alcuni studi scientifici hanno associato un buon consumo di vitamine e beta-carotene alla riduzione dei rischi di malattie cardio…vascolari e di altri disturbi.

Ingredienti per 4 persone:
• polpa di anguria, senza buccia 300g
• zucchero di canna 100 g
• mezzo limone
• foglioline di menta fresca
• cubetti di ghiaccio

Preparazione:

Eliminate tutti i semi dall’anguria, molto attentamente. Spremete la metà del limone e filtratela attraverso un colino, per evitare che i semi possano cadervi, direttamente nel bicchiere del frullatore. Aggiungete la polpa di anguria, il ghiaccio e lo zucchero, quindi frullate fino a che gli ingredienti non saranno ben amalgamati.

Versate il frullato nei bicchieri, guarnite con la menta lavata e asciugata e servite.

(Ricetta trovata e copiata su Facebook, che non si dica che Fb non serve! )

 Gelo di mellone (anguria)

ingredienti:
Mellone (anguria)
stecca di vaniglia
100gr di zucchero ogni litro (se l’anguria e’ dolce, altrimenti aumentate la dose )
80gr di amido per dolci (Maizema)
fiori di gelsomino (per alcuni facoltativo, per me indispensabile per sentire l’odore della Sicilia )
cioccolato fondente
granella di pistacchi

Levare tutta la polpa dal mellone e passarla nel passapomodoro o nella centrifuga. Passarla con un colino.
Tenere un pò di succo da parte, mentre l’altro metterlo in un tegame,aggiungere lo zucchero, il gelsomino e la stecca di vaniglia. In quella tenuta da parte aggiungere la maizema setacciata e mescolare.
Una volta che il succo nel fuoco bolle, aggiungere quello con la maizema, mescolare e farlo cucinare finche si sarà addensato un pò. Spegnere e mettere in una terrina e poi riempire o gli stampini o dei bicchieri.


Mettere in frigo una volta raffreddato e condire con la cioccolata e la granella di pistacchi

(Ricetta trovata e copiata su Facebook, si ringrazia l’amica Patrizia Bentivoglio)

 

Duplicati . . . o degli argomenti simili

Consigli semiseri per scrivere divertendosi
e senza stress sul vostro blog!
 

 

Ecco qua, di nuovo l'appuntamento con quelle che, rivisitate ad uso e consumo del mio blogghettino, sono alcune delle “regole” che ho trovato in giro per il web    diocno gli espe               
 

 

  Un altro problema nasce dal desiderio di voler parlare di argomenti originali, non trattati in altri blog. E la cosa, tra libri, giornali e il mondo del web, non è così semplice . . . se fate un giretto per il web cercando notizie su qualsiasi  argomento, usciranno migliaia e migliaia di pagine! C'è persino chi ci insegna a essere una casalinga ideale . . . in un mondo che va di corsa, è divertente fermarsi qualche volta a leggere consigli "per ottimizzare" il tempo delle pulizie . . . e vi danno pure il "diploma"!
Scrivere post su un argomento di cui è già stato scritto molto non vuol dire creare un contenuto duplicato. Per quanto simile, di qualsiasi cosa si stia parlando, incide molto  la propria esperienza. Il nostro post conterrà un particolare, una piccolo suggerimento non presente nel post di altre persone.
 

 Duplicati . . . o degli argomenti simili: perchè 100 persone diverse pensano in 100 modi diversi  
 

 

 

perché 100 persone diverse pensano in 100 modi diversi perperché 100 persone diverse pensano in 100 modi diversi  perchpp——————–
 Personalmente cerco di essere quanto più “originale” possibile però è logico che nel mio cervello si sono sedimentate, negli anni, tante letture, informazioni e immagini. Poi, prima di parlare di qualcosa che non siano le “cronache semiserie”, mi documento e uso, in parte, le notizie che trovo. 

Nel dicembre 2008, leggendo i blog di Pupanna e di Cautelosa, decisi di dare anch'io il mio contributo di ricordi sulle tradizioni riguardanti le feste invernali dedicate ai regali per i bambini:
 

venerdì, 12 dicembre 2008

Santa Lucia tradizioni e ricordi

Ho iniziato leggendo Pupanna, con la tradizione dei Morti (in Sicilia), ho finito con il post di Cautelosa su Santa Lucia,  eccomi a scrivere qui qualcosa riguardo alle tradizioni di casa mia! Ormai è risaputo che vengo da Bergamo, a Bergamo arriva Santa Lucia, (non proprio in tutta la provincia, ci sono alcuni paesi, dove i regali li portano i Morti!).

Quando eravamo piccoli, qualche settimana prima una domenica, si andava in cerca del fieno per l'asinello, di solito da qualche amico o parente dei genitori che ancora lavorava nei campi e/o aveva a che fare con animali come i conigli o le mucche!
(Cliccando sul titolo, potete leggerlo tutto)ando sul titolo, potete leggervelo tutto!CCC           

Chiudo qui, sperando che ci siano altre occasioni per fare un post sullo stesso argomento in più blog, quella volta è stato molto interessante.

Eccovi qua, come promemoria il link alla prima puntata di queste "regole":

1° Regola = Longevità  . . . o del riciclo intelligente  

Questiti estivi . . .

È tempo di ferie . . . è tempo di pensieri leggeri . . . è tempo di farvi un paio di domande essenziali per il proseguio della specie umana . . .
 


 


 

L'altra settimana passando a leggere le novità, da Camu, ho trovato questo post . . .  poi, dopo qualche giorno anche questo . . .

Per quelli troppo pigri per clikkare, riassumo il problema: dice Camu, che durante una cenetta estiva, là negli States sono scaturiti alcuni problemi da dibattere (quanto sono più avanti di noi questi americani) uno di questi è: "Nell’insalata si mette prima l’olio o l’aceto? Esistono a quanto pare due filosofie di pensiero. La prima sostiene che va messo l’aceto: l’olio crea una patina idrorepellente che non farebbe attaccare gli altri condimenti. All’angolo opposto del ring invece dicono che l’aceto messo prima viene assorbito in maniera maggiore, dando un sapore più aspro all’insalata. " . . .  

 
 

 Mentre, l'altro è: come sbucci la banana (e non è una domanda ambigua, qui si parla proprio di frutta . . . dice Camu: "Anche nel caso del frutto giallo, si sono formati due gruppi e due filosofie di pensiero. Gli uni, più numerosi, sostenevano che è più comodo sbucciare la banana dal “manico”, ovvero dalla parte in cui il frutto è attaccato al casco. Gli altri, agguerriti, facevano notare che in questo modo però si hanno due problemi: se il frutto è maturo si rischia di ridurre la punta in poltiglia, e non si ha un comodo manico (appunto) per tenere la banana quasi finita." 

Il terzo quesito, è doppio ed è scaturito dai commenti (a cui ho partecipato con divertimento) verte sull'annoso problema dei "profumi" troppo forti . . . voi, come sbucciate la cipolla e come fate per non farvi rimanere l'odore sulle mani??? (che poi, la domanda può essere la stessa ma con l'aglio come protagonista).


 


Io ho risposto, a modo mio . . . e giro la domanda a voi . . . si sà, ognuno ha il suo sistema!

P.s. sì, lo so che qualcuno le ha già viste e ha già risposto su Fb . . . ma, repetita juvant, e ho deciso di porle anche qua!

Longevità . . . o del riciclo intelligente

Consigli semiseri per scrivere divertendosi
e senza stress sul vostro blog!

 

Ecco qua, rivisitate ad uso e consumo del mio blogghettino, alcune delle “regole” che ho trovato in giro per il web . . . ho ristretto la rosa a due blog da cui trarre ispirazioni: uno quello di Ikaro, di cui ho già “parlato” e l’altro “Mestiere di scrivere” che ho scoperto da poco. Credo che tutti e due si riferiscano a blog, per così dire, “di lavoro” o “tematici” ovvero quei blog che trattano un ben specifico settore, dove si va per avere notizie aggiornate su questo e su quello. 
Non è il caso del mio blog di sicuro, in questo spazio, così come nella mia casa, c’è un po’ di tutto . . . cose più importanti, cose più leggere, cose allegre e qualche volte, cose tristi, ognuno sceglie quello che vuole a suo piacere . . . non scordandovi che io scrivo sempre sorridendo, come spero che, sorridendo, voi leggiate.

Longevità (o del riciclo di post): qua non si butta via niente . . . 
 

a volte vi prende "l’ansia da prestazione", non sapete cosa scrivere in un nuovo post. Vorreste che questo fosse simpatico, originale e attuale? Niente problema, in realtà nessun post è troppo vecchio per un blog. Per capirlo dobbiamo pensare che ogni giorno ci sono nuovi “utenti” in internet, con età, curiosità, conoscenze, bagagli culturali ed interessi completamente diversi e differenziati.
 

Notize che noi reputiamo relativamente vecchie o semplicemente datate potrebbero essere di estrema attualità per moltissimi lettori . . . mettiamo il caso dei due post sulla canzone Romaria, io mi meraviglio sempre come dopo anni, ogni tanto salti fuori un commento su uno dei due post, l’ultimo ai primi di agosto!

Per questo, ho deciso, che una tantum, riproporrò l’inizio di qualche post che reputo “evergreen”. Incominciando proprio da Romaria . . . se qualcuno si è già stancato, può semplicemente godersi la canzone, cantata dal suo autore.


domenica, 16 novembre 2008

Romarìa . . . una magnifica ossessione!

Da Bivigliano ho riportata: i biscotti dell a sposa, tanti bei ricordi, e una “fissa” per la canzone “Romarìa”. 
L’avevo sentita già l’altra volta, ma non ci avevo dato troppo peso, questa volta, invece, mi rimbomba continuamente nella testa.
(e se volete saperne di più, cliccate sul titolo di questo vecchio post! O sui vari link sparsi per il post originale!)
 

giovedì, 19 febbraio 2009

Ancora Romaria . . . nuove notizie e nuova traduzione

 

Tempo fa, ho avuto modo di parlare di questa canzone con una persona che conosce bene il Nordeste del Brasile, (al contrario di AnnaLucia, che è Carioca, cioè di Rio de Janeiro)! E che ha una buona conoscenza delle lingue, sia del brasiliano che dell'italiano, Oltre all'inglese, praticamente non proprio un interprete, ma una persona che ha a che fare per lavoro con le varie lingue! 
Essendo io curiosa e chiacchierona (forse persino un po' narcisista),  dopo aver parlato di questo e di quello e di questa canzone, essendo impicciata col Corso, gli ho passato l'indirizzo del post che avevo fatto, e gli ho detto di darci un'occhiata, ecco cosa mi ha scritto . . . (e se volete saperne di più, cliccate sul titolo di questo vecchio post! O sui vari link sparsi per il post originale!)

Gioco per Natale . . . e dintorni

Sto pensando a qualcosa di diverso dalla solita tombola, dai giochi di carte, dai giochi da tavola per le feste di Natale . . . qualcosa che posso lanciare adesso ai nipoti, ormai grandi, e tramite loro anche agli adulti di casa . . . ed ho trovato questo post . . .fresco fresco! 
Lancio anche a voi l'idea, volete partecipare??? Io aspetto le vostre risposte!

 Me, nel presepe (Dal Blog di Lucyetta)

Messa così, sembra che stia facendo la pubblicità al negozio di un mio amico; invece, la citazione è funzionale al resto del racconto. A Torino, esiste uno splendido negozietto che è totalmente incentrato sul Natale. Sia che tu ci vada in questi giorni, sia che tu ci entri in pieno agosto, il negozio è sempre quello: vende presepi, decorazioni per l’albero, e ghirlande natalizie. Immagino che “fuori stagione” tirino fuori un po’ di oggettistica non strettamente natalizia, ma, per il resto, la sostanza è quella: presepi in vendita e canti di Natale, 365 giorni l’anno.
Come potete facilmente immaginare, un negozio che si regge su questi presupposti deve necessariamente avere un bel po’ di varietà di merce. Quando vi dico che vende presepi 365 giorni l’anno, intendo dire che lì dentro avete buone probabilità di trovare qualcosa tipo cinquanta modelli diversi di stella cometa, o cose di questo genere; quindi, sì, mi ha un po’ stupita (ma in realtà, neanche troppo) la bella scenetta che sto per raccontarvi.

“Lucia! Guarda!”.
“Uh?”.
“Guarda questa statuetta!”.
“Embeh?”.
“Sei tu!!”. Mia mamma, con entusiasmo, mi sbatte sotto al naso una statuetta del presepe: “guarda questa statuetta qui! È l’ultima rimasta nello scaffale! Ti assomiglia un sacco!”.
Lancio un’occhiata alla statuetta. “Beh, sì… In effetti, vagamente…”.
“Mannò”, insiste mia mamma: “ti assomiglia proprio un sacco! Se avessero dovuto ritrarti in una statuetta del presepe, avrebbero disegnato una statuetta così!”.
La prendo in mano e la contemplo, incerta. In effetti, a volerla vedere, c’è una certa somiglianza: la pelle chiara, lo sguardo stanco; i capelli castani e lisci, all’incirca con lo stesso taglio… “Beh, sì, in effetti mi assomiglia, un pochettino”, ammetto, sorridendo.

Con questi presupposti, non vi stupirà sapere che la statuetta del presepe è finita dritta dritta a casa mia, e adesso se ne sta buona buona in un angolino di Bethlemme, a guardare un po’ perplessa il trambusto tutt’intorno.
Mi fa piacere, quando passo davanti al presepio, buttare un occhio alla “mia” statuetta. Mi ci identifico: sembra un po’ me stessa.
Modesta, stanca, timorata: sguardo basso, capo coperto, è evidentemente uscita di casa per far qualcosa di importante (non sta passeggiando: più che altro, ha uno straccio in mano). Non fa niente di eclatante, non si espone: se proprio non la cerchi apposta, quasi quasi non la vedi. Non è lavandaia un po’ svestita, che lava i panni nel bel mezzo del presepe. Non è la pastorella circondata da un intero gregge, che si fa notare anche solo per quei batuffoli bianchi che le stanno tutt’intorno. Non è una commerciante del mercato, che urla per attirare i clienti, con le due mani ai lati della bocca.
Lei se ne sta lì. In un cantuccio. Buona buona.
La noti solamente se la conosci; altrimenti ti sfugge, si mescola nell’ombra. E probabilmente, le va benissimo così!

E allora vi lascio a un gioco, se avete voglia di provare.
Chiudete gli occhi, e lavorate di fantasia: voi cosa sareste, fra le statuette del presepe?
Il dormiente in un cantuccio, che si gusta un pisolino?
La zingara affascinante, che mette in mostra i suoi gioielli?
La mamma coi bambini, che porta i figli nella grotta?
E soprattutto: cosa stareste facendo, voi, nel bel mezzo di Bethlemme?

Su, sai! Mancano dieci giorni al Natale, e io vi lascio questa sfida: se non avete niente di meglio da fare, da qui all’Epifania… perché non vi inventate una storiella natalizia? Se foste stati a Bethlemme, in quella notte magica e divina… chi sareste stati? Cosa avreste fatto? Come l’avreste trascorsa, quella notte di Natale?

Beh… io l’ho già inventata, la storia per la mia statuetta: ed è stato divertente!
Se volete cimentarvi anche voi, anche solo con due righe in un commento, mi strapperete senz’altro un gran sorriso. Insomma: raccontatemi la vostra storia; fra qualche giorno, vi racconto anche la mia.

Quiz . . . le risposte! Come e perchè!

Come ho scritto nel primo post sul quiz "quanto mi conosci"  vi svelo il segreto dei risultati, se tornate a quel post, li trovate, vicino alle faccine, dove erano stati messi, ma in bianco . . . adesso sono evidenziati in lilla!

In questo nuovo post, vi spiego le mie scelte . . . irrazionali, secondo chi dice di conoscermi (leggi figlie) . . . vi spiegherò anche il come e il perché, narcisisticamente!

Alla prima domanda: "se scoppiasse un incendio . . ." ,salverei le foto, perchè, so che l'Udmv si sa salvare da solo, così come il Figlio. Non gli ori, perchè . . . li ha nascosti l'Udmv e io non so dove sono, e poi, benchè sciolti, credo che li ritroverei. Non il corredo, perchè, non è che sia chissa che, e poi, ne posso aprofittare per rifarmi tutto nuovo!!!!!
Le foto, invece, si brucerebbero . . . sarà arduo, perchè sono tante, e sparpagliate per casa . . . forse dovrei decidermi una volta per tutte ad appiccicare le più significative su un album, così, nel caso, prendo l'album e scappo!

Alla seconda,  "ad una festa passo tutto il tempo…", come hanno pensato tutti, converserei . . . ma questa non ve la spiego . . .è troooppo facile!

La terza domanda, chiedeva "di cosa ho paura" a questa andava bene qualsiasi delle risposte, ma i topi, sono più facili da incontrare degli squali . . . più reali dela possibilità di restare da sola e, se sbaglio, posso sempre rimediare, la paura c'è, ma so che solo chi non fa non falla! . . .  L'altitudine??? È da capire, a quanto incomincia, io altre il 4° piano non vado! 

Alla domanda: "Cosa vorrei essere per un giorno senza che nessuno lo sappia? ho risposto: un agente della Cia . . . ma non uno di quelli sul campo, un analista . . . quelli che usano più il cervello che i muscoli! Il mio eroe??? Jack Ryan, il protagonista dei romanzi di Tom Clancy
 

Nella quarta domanda, veniva chiesto  se e dove, "mi farei un tatuaggio" , come ha indovinato Mpax, non sono del tutto contraria a farmi fare un tattuaggio, ma ne farei uno piccolo, poco arzigogolato, sulla nuca . . . perchè, ho letto su un libro giapponese (forse "Memorie di una Gheisa") che la nuca è un punto che attira gli sguardi! Sulla nuca, c'è, non c'è . . .

Per la quinta e la sesta, tute le possibilità, mi piacciono, dovendone scegliere una, tra le varie opzioni come regalo, vorrei un viaggio . . . ma sappiate, un viaggio di quelli che parti senza navigatore, senza prenotazione, con roulotte o camper, per fermarsi dove vogliamo, quanto vogliamo . . . e tornare quando siamo prorpio stanchi . . . anche solo in Italia, anche solo in Europa, credo che di cose da vedere ne avrei molte (l'unico problema è l'autista, all'Udmv, piace di più andare in aereo, verso mete più lontane!).

Per i personaggi, a parte il mio primo amore (che è da stabilire qual'è . . . si comincia con il "Principe", che recitava con me nella Bella Addormentata a 6 anni . . . io ero la Bella Addormentata, naturalmete!), sarei felice di conoscerli tutti, ma, anche qui, dovevo fare una scelta . . . e non mi interessava molto conversare con degli attori (se pur affascinanti), invece, al fondatore degli scout, un paio di domande le avrei fatte volentieri! Comunque, se incontrate uno dei tre attori, passategli il mio indirizzo, un gelato insieme ce lo prenderei volentieri!

Alla domanda, "cosa vorresti essere per un giorno senza che nessuno lo sappia?", ho risposto "un agente della CIA", ma non uno di quelli sul campo, tipo 007 . . . un analista, quelli che usano più il cervello che i muscoli . . . il mio eroe? Jack Ryan . . . dalla penna di Tom Clancy 

Descrivermi come "Eccentrica" . . . penso che sia il minimo. . . sono piena di contraddizioni, da sempre cerco di pensare col mio cervello . . . di non adeguarmi al gregge! Meglio essere considerata "eccentrica" che matta dai posteri!

E questo è quanto! Salutoni a tutti i miei 23 lettori!

Non sempre le cose sono come sembrano!


Rana o Cavallo ?


Giovane o Vecchia?


Un cranio o una ragazza allo specchio?


da lontano: Ritratto di gentiluomo


da vicino . . . oh!


da lontano: Due anziani di profilo

 
da vicino . . . oh!

da lontano: Profilo di donna


da vicino . . . oh!


Conta i puntini neri


Guarda il punto centrale e muovi la testa avanti e indietro

Guarda bene, e dimmi, le line orizzontali sono dritte o curve?

. . . e per finire . . . eccovi un'immersione!

Immersione nel mondo fantastico di Julian Beever

 

Stamattina, ho visto sul blog di Simone la prima di queste illusioni ottiche, e così ho pensato di andarne a cercare altre, alcune le aveva già messe lui, altre le ho trovate io, aiutata da Google . . . per ridere un po', per rillassarci in vista del fine settimana, per ricordarci che non sempre le cose sono come sembrano! Viviamo la vita senza paraocchi e con la mente aperta!

Giustificazione

Si prega di giustificare la "ragazza" Fiordicactus, 
per la sua assenza dal blog

libretto
 
causa: Impegni familiari (di vario genere, non c’è solo il PiccoloLord!)
e/o
Malattia (leggera, fastidiosa, protratta, ma finalmente superata)

e/o Riflessione sulla sua presenza qua (per colpa di ingerenze del mondo virtuale e di quello reale)

La "ragazza" recupererà a breve, il tempo perso! 😉 

Liberamente ispirata al post di una Preside! Questo