Certi giorni, sembra che tutti i clienti, o una parte abbondate di essi, siano infettati da un virus, il virus della follia . . . sì lo so che la follia non è una malattia, allora sarà il caldo, le cose che girano nello spazio, la luna piena, l’eclissi! Qualcosa, comunque, c’è, perché in certi giorni c’è una tale concentrazione di clienti “strani” che anche la mia scorta di pazienza si esaurisce!
Ieri, entra una signora, anziana, con aria rapita, sorridendomi complice, mi chiede: “ C’è il ragazzo?” (per ragazzo intende mio fratello, quasi 40 anni, ma glisso su questo) io, le dico che non c’è, allora, riprende: “Sa . . . dovrei portare una cosa, per lui e per sua Suocera!”, le dico, quando lo può trovare (so per esperienza che quando cercano lui, vogliono lui!). . . e vado avanti a fare quello che sto facendo (scrivevo una lettera a mia cugina) . . . lei, passeggiando in su e in giù per il negozio, senza uscire sulla galleria, si avvicina di nuovo e titubante mi chiede: “lei, scusi . . . sarebbe . . . come dire, un tipo di dipendente?” Io, con gentilezza, sorridendo, e guardandola bene in viso: “io, sarei la sorella! La sorella più vecchia!” (gliel’ho detto perché mio fratello, mi ha presentata così a questa signora già tre volte, e speravo che si ricordasse!) Lei, mi fa: “Ma lei, non è vecchia!”
Io, sempre sorridendo: “Grazie, signora, non sono vecchia, ma sono la più vecchia dei miei fratelli, loro sono venuti dopo!”
Signora, con aria interrogativa: “Sì, ma lei è tanto giovane! Perché dice che è vecchia?”
Io, sempre sorrridendo: “Guardi, Signora, non ho detto di essere vecchia in assoluto, ma sono la più vecchia dei miei fratelli . . . sono nata per prima!”, mi pare un discorso semplice e logico!
La Signora adesso è seccata e passa ad un misto italiano/dialetto : “Ma Signo’, tu ti sei offesa, e io, non ti volevo mica offendere, non ho detto che sei vecchia!”
Io, che a questo punto ho capito che la tipa è "sclerata", ma continuo a sorridere: “Non mi sono offesa, Signora, ma è un dato di fatto che sono nata prima io!” (bé su questo, ci tengo . . . diritto di primogenitura! 😉 )
La signora, mi guarda come se fossi un marziano, borbotta: “Certo signo’, che tu sì strana, è difficile parlare con te!” e se ne va, senza salutare!
Dopo un po’, arriva un tale, ritira le foto, paga e si attarda a guardarle sul bordo del banco, un bordo un po’ arrotondato, lo avviso di appoggiare le foto più all’interno del banco, che lì possono scivolare, ma lui, non da segni di avermi sentito, mentre continua a guardarle, una foto gli cade, esattamente, tra il banco e una gigantografia montata su pannello, che è inchiodata al banco stesso (lo spazio è infinitesimale, giusto lo spessore di una foto), il cliente, viene preso da un impellente bisogno di vedere proprio quella foto, io (alla moda di Wonderwoman) "abbranco" il bordo della gigantografia e tiro . . . si schioda rapidamente . . . io, mi pungo il dito che sanguina abbondantemente (stile Bella Addormentata nel Bosco) . . . lui, atletico, recupera la foto . . . io, riaccosto il pannello e mi preoccupo del dito . . . lui, guarda la foto e, senza curarsi del mio "infortunio" mi dice; “Non è venuta bene, la può buttare!” e va via . . . io . . . Agrrrrrrrrrrrrrr! E cerco di riattaccare il pannello!
Comunque io non sono l’unica afflitta da gente strana! Nel negozio di biancheria qui di fronte, è entrata una signora, cercando il plaid con le pile . . . la signora, gentilmente, le ha risposto che ci sono le coperte termiche, ma non le coperte con le pile . . . il plaid è di “pile”, che si scrive PILE, ma si legge PAIL . . . la signora, la guarda e poi, scuotendo la testa riprende, con tono di compatimento: “Va bene, se voi non l’avete, non fa niente, il plaid con le pile, lo vado a comprare da qualche altra parte, dove ce l’hanno!”
Mentre qualche giorno fa, sempre nel negozio di biancheria, è arrivata una signora con in mano un fagotto, e ha chiesto: "potete farmi cambiarela tenda? Perchè questa, a PARQUET, per casa mia non va bene!" è stata prontamente accontentata, co una tenda classica . . . (la tenda in effetti era "a PACCHETTO")
Ma il massimo è stata quella signora, che alla commessa del negozio di fronte, che quando entra gente, gentilmente augura il buon giorno e aggiunge qualche frase di circostanza . . . dopo qualche tempo che passava dal negozio, ha detto: "Sai, i primi tempi, mi stavi antipatica, mi dicevi:Se serve qualcosa, chieda pure! . . . E che, c’è bisogno che me lo dici tu? Lo so da me, che se serve devo chiamarti!"
Povere commesse, sull’orlo di una crisi di nervi!