Come annunciato qui . . . ecco a voi “la laureata”!
Tutto è cominciato, quando la FigliaPiccola era in 2° media e, come Grisù, insisteva col proclamare: “Da grande voglio fare Cinema! Voglio fare Cinema! Voglio fare Cinema!” . . . no, forse l’ho presa troppo alla larga!
Tutto è cominciato, quando i professori, in 3° media, hanno detto: “. . . le consigliamo di fare il Liceo Scientifico, o, come seconda scelta, il Classico!” e lei, alla mamma che ci sperava: “Sì, sì, lasciali dire, io farò l’Istituto d’Arte, indirizzo: Cinema!”. . . ma anche partendo da qui, è troppo lunga!
Tutto è cominciato, quando la FigliaPiccola, finite le superiori ha detto: “Va bene, non faccio la patente, ma voglio andare all’Università, al DAMS di Roma, per studiare Cinema!” . . . O quando, al Padre che le diceva: “Ho sentito che ci sono delle Università anche giù, nella Città sulla Costa, non puoi andare lì?” rispondeva: “ Pa’, se nella Città sulla Costa c’è un’Università che fa Cinema, posso restare qui, altrimenti, vado a Roma, al DAMS, per studiare Cinema! . . . no, siamo ancora troppo lontani.
Tutto è, finalmente, finito, giovedì scorso . . . anni di studio, anni di tensione, anni spesi a convincere i amici e parenti che oltre ad essere il SUO SOGNO, era un sogno realizzabile, anche se per il momento fa la commessa, com’é giusto che sia, per poter dire, un domani, nelle interviste dopo l’Oscar: “mi mantenevo agli studi facendo la commessa!”.

Così, dopo una serie di contatti famigliari, che la diplomazia ufficiale ci invidierebbe, ci siamo trovati, stipati in 10 in due auto, in partenza dalla Città della Costa, verso la Capitale. . . In un’auto, lo Zio, FigliaGrande, le CugineFaschion, il CuginoFastidioso, nell’altra, l’Uomodellamiavita, il Nonno, la sua Signora, la Zia ed io.
Abbiamo viaggiato sulla Teramo – l’Aquila – Roma, pattugliata per i G8, libera da camion e autotreni, e in poche (poche?) ore eravamo a Roma! C’è stato un equivoco con i cartelli, e noi, con la nostra auto, ci siamo ritrovati in pieno centro, col Nonno che diceva perentorio: “Non vi preoccupate, giù di lì, gira di là . . . La conosco Roma!” e in effetti, siamo arrivati dalla FigliaPiccola, giusto 3 minuti prima dell’auto dello Zio, che invece del Nonno, aveva il Navigatore!
Sistemate persone e borse nel minuscolo alloggio della figlia, tutti (o quasi) si sono precipitati a far conoscenza dei cuccioli della Carrie, la quale correva da uno all’altro di noi, facendoci un sacco di feste. Visto che ormai era tardi e non era possibile neanche immaginare una visita turistica alla Capitale, ci si sistema, tra chiacchiere e curiosità in questo appartamentino . . . Nel frattempo, contatto le amiche blogger, prendendo appuntamento per il pomeriggio, nei paraggi della casa della FigliaPiccola . . . tutto OK!
Pranzo un po’ accampati qui e là, tra sedie e letto, e poi, di corsa, a turno a prepararsi, perchè la sessione comincia alle 15 . . . lei, la “laureanda” dovrebbe essere l’ultima di 10, ma, grazie a Internet, sa già che i 10 sono diventati 8 . . . partono per primi, lei e il suo GrandeAmore, sul loro scooter;, la SorellaIncinta, le cugine, il cugino e gli zii; l’Udmv, li accompagna, un po’ perchè non ci stavano tutti in un’auto, un po’ per vedere la strada e poi torna a riprendere noi “vecchietti”, telefonate concitate: “ricordatevi lo spumante per il brindisi!” . . . “Spicciatevi, che la prima è già uscita!” . . . “Muovetevi, che qui, c’è un sacco di gente che non è arrivata!” . . . Insomma, un ansia che non avevo che e che volevano farmi venire per forza!
Arrivati trafelati all’Università, troviamo tutto il gruppo ad aspettare, in un grande corridoio, che come in tutte le scuole, ha poche sedie . . . mi vengono incontro le amiche della FigliaPiccola, e tra baci e abbracci, ci scappano due parole, siamo subito zittite dalla “Tizia della porta”, una ragazzetta, che con un libro in mano e una lista degli esaminandi, fa la “portinaia” alla porta della stanza dove si “discute la tesi” . . . ogni tanto arriva qualche amica/o nuovo, presentazioni, due parole e subito, la Tizia della porta, si innervosisce e ci fa: ” Ssshhhhhhhhhhhh!” seccata!
Ci sono anche i genitori di una delle due Valentine, peccato che tra l’ansia, la confusione e la Tizia della porta, non si riesca a parlare più di tanto!
La FigliaPiccola, mi da da leggere la sua tesi, così sto zitta, come la apro, ci trovo un refuso, mi volto verso una delle amiche e glielo faccio notare, mi raccomanda di non dir niente, soprattuttto alla FigliaPiccola! Leggo i ringraziamenti e giunta a : Grazie alla mia famiglia, a mia Madre e a mio Padre , per non avermi mai fatto mancare il loro appoggio, sia morale che economico. mi scappa la lacrima . . . sì lo so che queste sono frasi di circostanza, ma che ci volete fare, io sono la mamma (italiana).
Le figlie, le cugine e la Zia, visto quest’inizio, fanno una scommessa su quante volta mi commuoverò ancora! Scommessa persa . . . perchè non è certamente una situazione nella quale commuoversi! Stanchezza, confusione, ambiente moderno, asettico . . . insomma, niente a che vedere con l’idea che mi ero fatta di un Santuario della Cultura !


Finalmente la Tizia della porta, ci fa entrare, con un po’ di tempo e tanta confusione, ci sistemiamo (di tutti quelli che si sono avvicendati, siamo il gruppo più numeroso), il Prof (relatore) inizia a parlare, e parla, e parla e io mi chiedo quando farà parlare la FigliaPiccola, che è stata sveglia fino a notte fonda per preparare una “presentazione video” (che non vedranno fino in fondo)! Lui, le fa i complimenti per la copertina del libretto che contiene la tesi, e io mi chiedo se la copertina vale più di tutte le parole dentro . . . Ecco, tocca a lei, che, con la consueta verve, racconta di cose di cui io non capisco niente . . . dopo un paio di interventi degli altri Professori e sue lunghe risposte le dicono che Ok, va bene, possiamo uscire, che loro devono decidere che valutazione darle! La solita Tizia della porta ci fa rientrare quando suona il cicalino e, tutti in piedi, ascoltiamo la parte burocratica, fino alla valutazione, che non è 110 e lode, ma, mi dicono è comunque una buona valutazione!
(fine 1° parte)