Questo post, è il secondo di tre che ho dedicato a questa canzone, se li voleste leggere tutti; qui c’è il primo . . . qua il terzo
Tempo fa, ho avuto modo di parlare di questa canzone con una persona che conosce bene il Nordeste del Brasile, (al contrario di AnnaLucia, che è Carioca, cioè di Rio de Janeiro)! E che ha una buona conoscenza delle lingue, sia del brasiliano che dell’italiano, Oltre all’inglese, praticamente non proprio un interprete, ma una persona che ha a che fare per lavoro con le varie lingue!
Essendo io curiosa e chiacchierona (forse persino un po’ narcisista), dopo aver parlato di questo e di quello e di questa canzone, essendo impicciata col Corso, gli ho passato l’indirizzo del post che avevo fatto, e gli ho detto di darci un’occhiata, ecco cosa mi ha scritto:
“Chi ha fatto quella traduzione che riporti non deve conoscere bene il Nordeste, perché confonde il tropeiro con un contadino e altre cose che ti posso spiegare!
Il personaggio che parla è un tropeiro (mandriano, buttero, cow-boy) e non un contadino; quando dice “sou caipira” in questo caso non vuol dire “sono contadino” ma sono “di campagna”, semplice, rozzo, che non ha studiato. “Caipira” è anche aggettivo che viene impiegato come in italiano si può usare “cafone”. In genere caipira indica qualcosa di rozzo e semplice, a volte anche genuino, come se, per esempio si dice: “essa é pinga caipira!” = questa è pinga (cachaça, distillato di canna da zucchero) genuina. Quindi “sou caipira” significa “sono contadino” soltanto nel senso di aggettivo (e non sostantivo nel nostro caso) come “di campagna”. La traduzione che riporti a mio avviso non “prende” completamente il significato. Del resto, so che ogni traduzione comporta sempre una scelta e una interpretazione. Quella che propongo io non è “letterale”, ma “letteralmente” non si può tradurre mai. Per fare un esempio, se io dovessi tradurre l’inglese “It is raining cats and dogs” non metterò mai “Stanno piovendo gatti e cani”, ma “Sta piovendo a dirotto” oppure “Sta piovendo come Dio la manda”. Così, se dovessi tradurre il portoghese “E’ aqui que a porca torce o rabo”, non tradurrò mai “E’ qui che la scrofa piega la coda”, che è la trasposizione letterale, ma “qui casca l’asino”, oppure “questo è il punto”, etc. Tradurre non significa trasporre le semplici parole equivalenti (come fa google, ad esempio, con risultati che a volte sono esileranti), ma trasporre il significato. Quindi ogni traduzione è sempre una interpretazione. Ma in alcuni punti penso che quella traduzione sia oggettivamente sbagliata. Ti propongo la mia, con le spiegazioni del perchè di certi cambiamenti:
ROMARIA
É de sonho e de pó
O destino de um só,
Feito eu perdido em pensamentos
Sobre o meu cavalo
É de laço e de nó[1], de gibeira[2] o jiló[3],
Dessa vida cumprida a sol…
È fatto di sogno e di polvere
Il destino di un solitario
Io, perso nei miei pensieri
Sul mio cavallo…
È fatto di laccio e di nodo,
di giubba, l’amaro
di questa lunga vita all’aria aperta.
Sou caipira, Pirapora Nossa,
Senhora de Aparecida,
Ilumina a mina escura e funda
O trem [5] da minha vida…
Sono un cafone [4], Pirapora Nostra,
Signora di Aparecida
Illumina questo buco nero e profondo
Questa “cosa” che è la mia vita…
O meu pai foi peão, minha mãe solidão
Meus irmãos perderam-se na vida
Em busca de aventuras
Descasei[6], joguei, investi, desisti,
Se há sorte, eu não sei, nunca vi.
Mio padre fu un poveretto, mia madre la solitudine
I miei fratelli si sono persi nella vita
Cercando avventure.
Ho lasciato mia moglie, giocato, ho investito, desistito
Se esiste la fortuna, non lo so, non l’ho mai vista.
Me disseram porém que eu viesse aqui,
Prá pedir de romaria e prece,
Paz nos desaventos,
Como eu não sei rezar, só queria mostrar
Meu olhar, meu olhar, meu olhar…
Però mi hanno detto di venire qui,
per chiedere, con pellegrinaggio e preghiera,
pace nelle disavventure,
poiché non so pregare, volevo solo mostrare
il mio sguardo, il mio sguardo, il mio sguardo…
1 Il “laccio” e fare nodi, è lo strumento di lavoro e l’attività del tropeiro – il protagonista di questo canto – che conduce il bestiame. Prendere il bestiame, legarlo, condurlo, etc. E’ in fondo un modo per descrivere, con poche parole, il duro lavoro del tropeiro.
2 “Gibeira” è una parola che non viene riportata nemmeno dai dizionari. Alcuni la intendono come la giubba di cuoio di cui è vestito il tropeiro nordestino che deve attraversare spesso nel sertão della vegetazione che taglia e punge. Altri, la interpretano come “algibeira”, ossia una specie di borsa dove il tropeiro tiene il mangiare, il tabacco, etc. In entrambi casi si vuol sottolineare un elemento tipico del vestito del tropeiro del Nordeste.
3 Jiló è una verdura amarissima. Dire “o jiló dessa vida” è dire “l’amaro di questa vita”.
4 Nel senso antico di questo termine: persona di campagna, non istruito, semplice, ma lavoratore, con un suo mondo.
5 “Trem” è un’espressione per dire “una cosa” : esempio: “por favor disligue aquele trem!”: “Per favore, spengi quel coso!”.
6 “Descasar” non è necessariamente “divorziare”. Questo è un passo legale che nessuno della classe povera, alla quale appartiene il nostro tropeiro, fa mai. Invece è, purtroppo, molto comune, che l’uomo se ne vada, si metta con un altra, e così via. Quindi non tradurrei “divorziato”.
Si potrebbe dire che il destino di un uomo solitario come questo tropeiro (e non contadino), che passa tutto il giorno a cavallo, perso nei suoi pensieri, è fatto di sogno e della polvere della strada (di nulla di concreto, quindi, di cose ben “volatili”); è fatto di una quotidianità di gesti ripetuti e sempre quelli (laccio, nodi e gibeira). Questo destino è così alla fine amaro (è un jiló): andare tutto il giorno vestito di cuoio, al sole, a fare sempre le stesse cose. L’unica speranza è questa preghiera, muta e semplice ma profonda, a Nostra Signora Aparecida, che è la patrona del Brasile, amatissima dalla gente. L’immagina così venerata, fu ritrovata in un fiume da alcuni pescatori, agli inizi del XVIII secolo. Dicono che sia una perfetta immagine del povero, un modo per stare vicino che Maria avrebbe scelto per quella terra: piccola, nera, sciupacchiata, ritrovata da gente povera, piccola, nera e sciupacchiata… Eppure… “
Ecco, io ve l’ho riportata, adesso, certe cose mi sono più chiare, e voi che ne pensate???