Archivi categoria: nipoti

Nipote e croissant

Metti un pomeriggio,
compiti impegnativi per PiccoloLord
mamma impegnata fuori casa
Nonna che non vuole vederlo col videogioco in mano
La promessa di qualcosa di “speciale” da fare dopo i compiti

Metti che nel giornalino del supermercato
ci sia la pagina dei bambini
con una ricetta facile
tutti gli ingredienti presenti in casa . . .

DSCN3195

PiccoloLord abbastanza interessato a
preparare un dolce per la cena
e si comincia . . .

1 – srotolare la pasta sfoglia
2 – coprire di zucchero al velo (noi, semolato)

DSCN3197

3 – tagliare a spicchi
(facile per uno che “gioca” felicemente con le frazioni e gli angoli)

DSCN3198

4 – sistemare alla base degli spicchi
marmellata o crema alla nocciola
(per accontentare i gusti di tutti)

DSCN3201

5 – arrotolare e dare la forma della mezzaluna
6 – spolverare di altro zucchero
(l’animo artistico/romantico del nipote si scatena )

DSCN3200

spolveriamo di cacao . . .
per distinguere i ripieni
(la nonna, non ha spirito artistico)

DSCN3204

7 – infiliamo in forno e facciamo cuocere a 200°
(PiccoloLord ci va cauto . . . non vuole scottarsi)

DSCN3205

8 – toglierli dal forno, dopo circa 30 min

Attenzione che finiscono in fretta,
tra provare la cottura, il sapore, la fragranza

La mamma, il Nonno e il NonnoPapà hanno molto gradito
PiccoloLord e la Nonna hanno messo da parte la ricetta . . . per la prossima volta

Qualche notizia di oggi e due chiacchiere su una pendola

Al controllo definitivo all’Allergologia della Città Gemella nella regione “forte e gentile”, la mia schiena appariva senza segni di reazione . . . per cui la diagnosi è stata: “allergia alla polvere” . . . tre mesi di cura anche per questo e poi, di nuovo una batteria di controlli.
Il viaggio è stato diverso da quello di ieri, tanto sole c’era ieri, tanta pioggia c’era oggi . . . si lo so che era previsto, ma io (in certi casi) spero sempre che quelli del meteo non ci prendano!
Oggi PiccoloLord è tornato da scuola e sbirciando nei suoi quaderni, ho scoperto che ieri hanno studiato le frazioni . . . il NonnoPapà non può ancora riprendersi da questa notizia.
Nel pomeriggio abbiamo avutola visita della Nuora e del PiccoloPrincipe, che comincia a farsi sentire, usando dei suoni decisi se vuole che qualcuno lo osservi. Ha anche un grande interesse per i nostri 3 pelosi e loro per lui (aspetto con ansia di vederlo “trottolare” in giro con i cani che gli fanno da scorta! Lo so perché facevano lo stesso col PiccoloLord)

Tra un viaggio e l’altro all’Ospedale, tra una spesa e l’altra, un nipote e l’altro, sono passata da un anziano artigiano, per ritirare un pendola, ricordo di famiglia. . . . . .

Quando due anni fa siamo stati nella città delle Orobie, lo ZioPadrino ha insistito perché mio padre prendesse la pendola del nonno V (in pratica, il mio bis nonno).
Con l’aiuto della “cuginetta”E l’abbiamo imballata bene bene e le abbiamo fatto fare un ennesimo lungo viaggio . . . fino alle colline che sovrastano la Città sulla Costa.

Questa pendola ha una lunga storia. Faceva bella mostra di sé nella casa del mio avo.
Quando lui e la moglie sono invecchiati e sono andati a vivere con i miei nonni (mio nonno era il suo figlio minore), come capita si son portati dietro quasi tutto quello che potevano: una serie di pentole di rame, quel che restava del corredo della bisnonna, un quadretto da mettere in capo al letto e il lettone, coi suoi materassi, di crine e di lana. Qualche rara fotografia, scattata dal fotografo nelle occasioni speciali. E la pendola.
Poche cose, che resteranno in casa per anni, all’epoca non c’era bisogno di fare “space clearing”, di spazio ce n’era poco, ma di roba ancora meno. Quello che c’era in casa era costato sacrifici, veniva usato con attenzione e tenuto con cura.
Ho ancora, del corredo della mia di nonna, un paio di asciugamani di tela operata, con lunghe frange, tassativamente bianchi.

La pendola, dicevamo, che segnava il passare del tempo con i suoi rintocchi.
La pendola funzionava, bene. Ma dopo un po’ di anni, morta la Nonna e anche il NonnoV, si fermò pure la pendola.
Mio Nonno, la fece aggiustare, da un orologiaio “piccoletto e della BassaItalia con un buffo accento”, questo è il ricordo di mio padre.
Se lo ricorda bene, il negozietto, l’artigiano che veniva da lontano e la pendola che nel giro di pochi giorni ritornò a casa funzionante e fui riportata dall’orologiaio per un nuovo assestamento. L’orologiaio l’aveva aggiustata così bene che scandiva le ore con un forte rintocco: “don don don . . . “, tanti rintocchi quante erano le ore. Il rintocco poteva essere ripetuto, tirando una cordicella . . . visto che i due figli si divertivano a tirare questa cordicella per sentire più e più volte i rintocchi, mio nonno ritornò dall’orologiaio con la pendola e gli fece togliere la cordicella.

20180213_114459.jpg
Sotto la lente d’ingrandimento, la fotografia di Frau Marta Linz . . . . .  nella didascalia quasi le stesse parole che ho trovato su Wikipedia

Doveva essere il lontano 1934 o, al massimo, il 1935. I ricordi sulle date sono contrastanti e poi vi spiego il perché, mio padre (ed è l’unico rimasto a poter dire qualcosa di quell’epoca) è convinto che fosse il 1935, in base a dei calcoli e ragionamenti su nascite e  fatti accaduti in famiglia. Ma sul retro della pendola c’erano due fogli di giornale, scostando delicatamente le pieghe abbiamo scoperto che appartengono alla “Tribuna Illustrata” del 17 febbraio del XII Anno dell’era fascista  (che, grazie a Google, abbiamo scoperto “andare” dal 29 ottobre 1933 al 28 ottobre 1934), Due pagine che ci raccontano un po’ di storia, ma anche tanta pubblicità . . . l’articolo più interessante riguarda una donna, una musicista, la signora Marta Linz la cui storia sono andata subito a cercare. Ho trovato notizie, ma solo in tedesco . . . Comunque, un paragrafo, corrisponde esattamente all’articolo del giornale: “(…) Nel 1934 e nel 1935, Linz diresse la Berliner Philharmoniker, annunciata come la “prima donna” sul podio dell’orchestra, il che non era vero; c’erano almeno sei donne che avevano diretto l’ensemble prima di lei (…)”
Si parla anche dei programmi di una “Radio Rurale” e anche di questa abbiamo subito cercato e trovato notizie

Abbiamo potuto leggere questi “reperti” perché, purtroppo, la pendola, malgrado la sua storia quasi leggendaria in famiglia, non funziona più (da anni). L’abbiamo portata da più di un orologiaio, ognuno di loro si è defilato, indicandoci un anziano signore. L’unico, sono tutti concordi, che ha l’esperienza e gli attrezzi adatti a un meccanismo così antico.
Ci siamo andati e lui, dopo averla studiata per qualche giorno, ha sentenziato che, oltre agli ingranaggi della pendola (che lui potrebbe aggiustare con una spesa di circa 250€), bisognerebbe far aggiustare anche la “cassa” di legno da un restauratore . . . la pendola è tornata a casa e, visto che fa freddo e si prevede neve, resta qua ancora per qualche settimana, forse prima o poi la faccio vedere a un restauratore per un preventivo . . . Perché mi piacerebbe sentire quei rintocchi . . . anche solo di giorno!

Come nonna, zero . . .

30 maggio 2013 . . . Sono andata a controllare, l’ultimo post che parla del PiccoloLord è di quasi un anno fa.

Come blogger nonna . . .  zero! Sono davvero una frana!

Quasi un anno senza parlare del PiccoloLord! Sì, va be’ ho la giustificazione che è stato un anno vissuto intensamente come “badante” ai miei simpatici vecchietti, per cui ho visto e vissuto la crescita del nipotino, le sue buffe avventure alla scoperta del mondo, della casa, di se stesso e degli altri . . .

Quanti aneddoti potrei raccontare di quest’anno.  Sono così tanti che li dimenticherò! E pensare che volevo mantenere, in questo mio “diario”,  il ricordo delle piccole cose che a sentirsele raccontare da grandi fanno arrossire figli e nipoti . . . E allora, direte voi, perché non te li sei scritti giorno per giorno, anche solo su un foglio di carta o su un file di Word . . . perché è più facile a dirsi che a farsi . . . quando nel frattempo devi vivere, sopravvivere e pensare al giorno dopo . . .

Vediamo di recuperare qualche cosa:
Lo sviluppo fisico è evidente, il PiccoloLord è alto (è sempre stato più altro della media della sua età), questo è uno dei pregi che gli ha passato suo padre.
È un bambino vivace, ama abbracciare e baciare, ama saltare e arrampicare, ama lavorare col nonno nell’orto o con la mamma tra i fiori (della giungla che chiamano giardino). Gli piace giocare a pallone e andare in bici, correre con le cagnoline di casa e giocare a nascondino (ma mi dice lui dove devo nascondermi) . . .
Gli piace stare con gli amici al parco. Pare che con loro si sia sempre capito anche quando non diceva altro che “no”! Gli piace andare sulla spiaggia, d’inverno, con la sua mamma.

Lo sviluppo intellettuale, non è mai stato messo in discussione (dalla nonna) e anche gli esperti sono d’accordo col dire che è un bimbo sveglio. Anzi c’è persino chi dice (e non sono io) che è anche più sveglio di come dovrebbe essere per la sua età. Per esempio conta i numeri fino a 10 (lo sapete che alla sua età si considera che basta che sappia contare fino a 5?) . . . però, c’è un però, salta il 5, lui si tocca la punta delle dita e dice: “Uo, ue, tè, a’tto, sei, ette, occio, noe, i-ecci!”,  l’altro giorno quando ha detto “sei” l’ho corretto e ho detto: “no, non è il sei, è il cinque, ripeti!” e lui, obbediente: “uo, ue, tè, a’tto, no sei!” e io mi sono messa a ridere così di gusto che si è messo a ridere pure lui.

Una cosa che mi diverte (e diverte tutte le nonne, lo so per esperienza di figlia e nipote) è abbracciare mia figlia e chiamarla “Figlia mia”, lui si arrabbia e protesta: “No, mamma MIA!” . . . è in un’età in cui l’idea che la sua mamma possa avere anche altri legami parentali, oltre che con lui, non lo sfiora nemmeno . . . una volta, non ricordo più cosa ha fatto la FigliaGrande, ho detto: “Che brava la mia ragazza!” e lui, pronto: “Noooo . . . mamma miiiaaaaaa!” 😉
È anche un gran curiosone, il primo a correre alla finestra quando suona il campanello o se i cani abbaiano. A volte io non mi muovo nemmeno e lui, dopo un’attenta osservazione mi riferisce: “gatto!” oppure, sbatte le mani all’altezza delle spalle e vuol dire che era/erano uccelli . . . la quantità viene specificata, oppure dice “tanti” . . .
Se suona il telefono della mamma, chiede subito: “Papa???” (no, non è che il Papa Francesco ci chiami abitualmente, è che gli accenti non li ha ancora scoperti) e il 99 % delle volte, ci azzecca, è il suo papà che vuole parlare con lui.
Una pomeriggio, suona il telefono, parlo mentre lui sta giocando tranquillamente da solo, concentrato sul suo gioco. Come chiudo, senza nemmeno alzare la testa chiede: “Ma’, i eee???”  Io e sua madre ci siamo guardate e ci siamo messe a ridere.

Disegnare con le mani – Venerdì del libro 3

Una pensata furba . . .

un libro simpatico . . .

un bambino soddisfatto!

disegnare con le mani

Avete presente il vecchio, divertente, gioco delle ombre cinesi . . . lo sapete no come funziona? Si sistemano le mani, le dita e si frappongono tra una luce bella forte e il muro (possibilmente chiaro e tinta unita) ed ecco, la magia delle ombre cinesi . . . Qualcuno l’ha applicata al disegno. (Una pensata furba)

Sono stata al supermercato e, su ordine della FigliaGrande, ho cercato uno zainetto per il nuovo anno d’asilo del PiccoloLord . . . quello che è stato usato l’anno scorso (i primi mesi soltanto, perché non stando lui a pranzo non serviva) da gennaio viene usato come “24 ore” quando il PiccoloLord va dal suo papà al pomeriggio e resta là a dormire, Ci trovano posto, giochi, libri, cambio, pigiama e le varie ed eventuali che sono così importanti per un bimbo a quell’età!


peppa pig

Avendo preso lo zainetto con il personaggio televisivo che va per la maggiore tra le nuovissime generazioni: Peppa Pig. Avendo reperito lo sconto del 20% per il suddetto zainetto. Avendo visto un espositore di libri, ho pensato che potevo spendere un po’ di quegli €uro risparmiati per un libro (un libro che non costasse più di 4 €) . . . cerca e ricerca ho trovato questo . . . “disegnare con le mani”, al momento pensavo si riferisse al pasticciare con la tempera “da dita”, ma come l’ho aperto e sfogliato ho capito che era proprio quello che serviva a noi, un PiccoloLord alle prime armi come disegnatore, una nonna che più di un albero, un po’ di fiori, qualche farfalla (di profilo) e la classica casetta, non sa disegnare. (Un libro simpatico)

spesa_sporta

Quando sono tornata a casa, avevo messo il libro nello zaino e lo zaino in una busta, avvolto nei fogli di un depliant pubblicitario di quel supermercato . . . con fare svagato ho chiesto al PiccoloLord di aiutarmi a portare in casa la spesa e gli ho allungato il pacchetto . . . lui, curioso come una scimmia la nonna, ha aperto subito tutto e si è messo a fare versi e facce di gioiosa meraviglia . . . poi, siccome vuole capire come funzionano le cose, come sono fatte dentro, come uno scienziato  il nonno  ha iniziato ad aprire tutte le cerniere e ha trovato il libro. Siccome si sà “Buon sangue non mente”, come ha visto che era un libro, si è sistemato sul tavolo e l’ha sfogliato continuando a comunicare felicità da tutti i pori . . . e io con lui. (Un bambino soddisfatto)

ape-rosaApe su rosa canina, foto di Fabrizio F. – fonte: flickr.com


Come dice Trilussa ” 
Tutto sommato, la felicità / è una piccola cosa. ” 

Felicità

« C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa. »

(Trilussa)

 

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

È ufficiale . . .

. . . il PiccoloLord è MOLTO intelligente!

Io lo sapevo già, mai avuto dubbi . . . ma io sono la nonna e se lo dico io mi dicono che sono di parte! Che sono la solita nonna che sbrodola dietro ai nipotini. Che “ogni nipote è sveglio a nonna sua” e così via discorrendo, ho deciso di non dire niente in tutti questi mesi, ma adesso . . . adesso l’han detto loro . . .

Adesso l’han detto in quattro, le due logopediste e le sue due maestre.

. . . vi dirò, secondo me,  anche le sue maestre sono di parte. Lui, da quel gentiluomo che è, prodigo di sorrisi e baci, se le compra. E siccome a scuola è bravo (per quel che può essere bravo un bambino al primo anno di scuola dell’infanzia), gli perdonano anche il suo essere un filino testardo. Comunque, all’incontro scuola/famiglia, l’hanno detto alla mamma: ” È sveglio, intelligente, capisce e si fa capire, un po’ troppo indipendente per la sua età! Ma poi, ti guarda e ti viene vicino, finisce tutto in baci e abbracci e ti dimentichi che è un po’ prepotente!” 

Per le logopediste il discorso è diverso, loro sono all’opera (finalmente dirà qualcuno) per capire e aiutare questo bambino che comunica ma non parla. . . usa la mimica, ogni movimento possibile, dei piccoli “fonemi” che lui associa a nomi, azioni, sensazioni . . . da mesi continua a dire (e usare bene) “No”, declinato in vari toni a secondo del concetto che vuole esprimere. Dice chiaramente “Ahi! Ahi!” quando si fa male, anche leggermente, mentre scorrazza per casa o in giardino (be’, ultimamente in giardino non molto, visto il tempo inclemente!).

Insomma le logopediste si sono messe all’opera e hanno “somministrato” i test . . . Mi dicono che lui se l’è cavata benissimo, capisce e riconosce un sacco di parole, molti concetti astratti e un sacco di frasi anche complesse . . . tipo: “trova la bambina che ha in mano il gelato” in un foglio con 10 personaggi intenti a compiere varie azioni.

Malgrado, la prima volta che c’è andato, fosse da solo con la logopedista (la mamma l’hanno lasciata fuori dallo studio) è riuscito a farle capire che doveva andare al bagno e aveva bisogno della mamma . . . e ogni volta che va è sempre meglio.  “Gioca” con attenzione e impegno ogni volta che va al suo incontro con la logopedista di turno.

Ma anche qui a casa ci sorprende con i suoi progressi, ma questa è un’altra storia, ve la racconto un’altra volta! 🙂

 

Santa Lucia & PiccoloLord

Le cose sono andate così: dai NonniBisnonni ci si può andare solo il pomeriggio dopo le 17.  Il giorno di Santa Lucia il PiccoloLord, al pomeriggio, era dal suo papà . . . Pensa che ti ripensa e la soluzione è stata trovata.

Venerdì pomeriggio, PiccoloLord con la ziaFigliaPiccola, la sua mamma e la nonna,  è andato a casa dei NonniBisnonni  portando una cesta di fieno (recuperato dalla Vicinavicina che ha i conigli) per l’asinello e aiutando ad apparecchiare la tavola per l’arrivo della Santa Lucia. Molto convenientemente, la Santa Lucia è arrivata sabato pomeriggio.

DSCN1927© Fiordicactus & family

La mamma del PiccoloLord (FigliaGrande), aveva iniziato a raccontagliela qualche giorno prima: “c’è questa SantaLucia, abita a Siracusa, ma se ne va in giro di notte, porta i regali ai bambini che fanno i bravi . . . fai il bravo tu???”
“Poi, questa SantaLucia passa dal NonnoBisnonno che è un suo grande amico e vede se c’è rimasto qualcosa nel sacco, te lo lascia, se fai il bravo . . . fai il bravo tu???”
“Dobbiamo andare a preparare la cena per SantaLucia, che viaggia tanto e deve riposare e mangiare e dobbiamo andare a cercare il fieno dalla “zia” Vicinavicina per l’asinello della SantaLucia, ti ricordi chi è SantaLucia? Ti ricordi che porta i regali ai bambini che fanno i bravi? . . . Fai il bravo tu???”
E lui, sempre, a fare andare la testa (come l’asinello) per dire: “Sì, io so tutto su SantaLucia, ricordo tutto quello che mi hai detto e sono il più bravo fra i bambini che ci sono in questa casa!”

È arrivata prima la ziaFigliaPiccola che la SantaLucia e così, quel pomeriggio, con la mamma, e la zia, il PiccoloLord è andato dalla Vicinavicina che, dopo le dovute spiegazioni e le consuete meraviglie, gli ha riempito un sacchetto della spesa di fieno che usa per i suoi conigli. 
A casa abbiamo recuperato una cesta e l’abbiamo riempita con questo fieno e siamo uscite tutte noi e lui, salutati i 3 cani, alla volta della casa del NonnoBisnonno. Quest’ultimo aveva già preparato “l’angolino” adatto e si è fatto aiutare dal bis-nipote a sistemare le ultime cose, piatto, posate, tovagliolo e la cesta col fieno . . .  noi tre e la NonnaBisnonna siamo rimaste in sala per dividerci un tea, una fetta di panettone, due chiacchiere e frequenti visite nell’altra stanza su richiesta del PiccoloLord . . . abbiamo fatto i complimenti, abbiamo sciorinato tutte le esclamazioni del repertorio e poi, con la promessa di tornare l’indomani, siamo andati via, di nuovo a casa nostra.
La fregatura, col PiccoloLord è che non parla, così non ci ha rintronato con domande su come, quando e perché, SantaLucia, visto che c’era non arrivava a casa nostra o cose simili, ha fatto cena, ha guardata una ennesima volta il film “Cars” e si è addormentato, al giorno dopo non ci ha assillato con domande del tipo “dove è sparita la ziaFigliaPiccola?” che aveva preso l’autobus di prima mattina per rientrare nella Capitale oppure: “quando andiamo dal NonnoBisnonno?”  . . . niente, come al solito fino ad una certa ora del pomeriggio quando è stato ben bene intabarrato e, accompagnato dalla mamma, dalla nonna e dal nonno, è arrivato a casa dei NonniBisnonni.
Già nell’ascensore si è meravigliato che ci fossero, per terra, delle grandi monete d’oro e d’argento . . . altre sul pianerottolo, le ha raccolte tutte e se le è ficcate in tasca . . . poi, con il sottofondo di musiche natalizie, in quell’angolino, nella camera al buio, si vedeva il chiarore (ballerino) di alcune candele . . . si è avvicinato, per mano al NonnoBisnonno, e ha scoperto che la SantaLucia era davvero passata, aveva fatto la cena, bevuto e lasciato dei regali per lui . . . poi, il NonnoBisnonno gli ha fatto notare che anche l’asinello si era servito e aveva scorpacciato quasi tutto il fieno.

Purtroppo, il nonno (il sant’Udmv) ha fatto solo il filmino, niente foto di quella faccettina sorridente, con gli occhi sgranati di un bambino che, una volta passata la sorpresa, si è interessato molto di più a mangiare caramelle e soldini di cioccolato e a soffiare sulle candele . . .  che a guardare il libro “pop up”  che parla della nascita del Bambin Gesù, a cercare un foglio dove provare i colori a cera e a uno dei suo “disegni” messo in una cornice. Ma ve la potete immaginare, ricordatevi o guardate i bambini che avete intorno quando trovano i regali di BabboNatale, di SantaLucia o della Befana.

E anche per quest’anno la tradizione è stata rispettata . . . chissà, l’anno prossimo magari vi racconto di cosa ha detto . . . 

Santa Lucia

Stamattina molti bambini, in alcune parti d’Italia, si sveglieranno presto (se leggete qui, scoprirete che è così da anni). Correranno a vedere cosa ha portato loro la Santa Lucia, una dei “portatore di doni” che in questo periodo sono molto impegnai a fare la gioia di tutti i bambini (e di qualche adulto).

santa_lucia_volantino (1)

Anche nella città dove sono nata, arriva Santa Lucia, col suo asinello e le gerle piene di regali (qui, per i miei ricordi di bambina), quando ci siamo trasferiti nella Città sulla Costa, mio fratello, l’ultimo, era ancora bambino e così, Santa Lucia ha imparato la strada per arrivare anche quaggiù, . . . poi sono arrivati i miei figli e con l’aiuto del giovane zio, abbiamo ricreato, presso la casa dei nonni, la magia dell’arrivo della Santa e dei doni . . . così con i figli dei miei fratelli e poi, quando anche l’ultimo ha raggiunto l’età “critica” (ormai è in prima media) è arrivata l’ora del PiccoloLord.
L’anno scorso ha portato dei regali, per il PiccoloLord, a casa mia . . . ma quest’anno, visto che il BisNonno,  è rimasto qua per le Feste, ecco che la Santa Lucia (grande amica del BisNonno) arriverà a casa sua . . . già la FigliaGrande sta raccontando le leggende che riguardano questa Santa. Già sul frigor è attaccata una letterina, scritta dalla sua mamma, dove il PiccoloLord ha aggiunto una linea chiusa, di forma imprecisata, di colore arancione, come firma!  

Poi vi racconterò com’è andata! 

                                                                                                             

Calendario dell’Avvento 2012 ><

23951_486351744743441_918963301_n

“L’Albero di Natale perfetto? Tutti gli alberi di Natale sono perfetti!” (Charles Barnard)

Nonne e inserimenti . . . storie di asilo

Non mi era mai capitato, ma è stato divertente e istruttivo . . . 

Ci sono state 2 mattine che, essendo la mamma in altre faccende affaccendata, ho accompagnato il PiccoloLord a scuola, “scuola dell’infanzia” si chiama adesso quello che nella mia testa resta “l’asilo”.


Sapevo che non avrei potuto fare come con i miei figli, accompagnarlo in aula, controllare che sistemasse al meglio le sue cose: zaino, merenda e giacca, per poi salutare lui e la maestra e tornarmene a farmi i fatti miei fino all’ora dell’uscita. Da un po’ di tempo, negli asili vige la strana, buona abitudine che prende il nome di “inserimento” (cliccando qui si ha un’ idea di quello che potrebbe essere). 
L’inserimento, nella scuola del PiccoloLord, prevede che i bambini arrivino tra le otto e le nove e che l’adulto che accompagna i più piccini resti lì, a disposizione, quasi un “sostegno”.

Non mi è sembrata un’idea così balzana come lavevano illustrata in un blog del Corriere della Sera, in effetti, chi meglio della mamma (e/o il papà o una nonna o una zia) sa “spiegare” il proprio cucciolo ai nuovi adulti (non dimentichiamo che ci sono anche  i maestri, anche se sono solo lo 0,7% .) che dovranno occuparsene per così tante ore al giorno e chi, meglio della mamma(e/o gli altri di cui sopra) al bambino certe nuove pratiche e regole.

Siamo arrivati e, la prima volta, non sapevo nemmeno come muovermi . . . la maestra solerte mi ha indicato l’appendino per lo zaino,  poi ci ha fatto sistemare sulle seggioline intorno a due tavolini, “i tavolini dei piccoli” così li ha definiti, spiegando ai bambini più grandicelli che quest’anno ci saranno in classe due gruppi, i più piccoli (che,  ad oggi, sono 6 bambini che non hanno ancora 3 anni) e i grandi  (che sono al loro secondo anno di scuola). I due gruppi staranno insieme in certi momenti e lavoreranno  in modo diverso in altri.

Quei due giorni in cui ho svolto il mio incarico, così delicato, di “traghettatrice” fra la realtà domestica e quella pubblica della vita del PiccoloLord  sono stati distanti un paio di settimana  uno dall’altro e ho potuto vedere la differenza , se pur minima, nel comportamento del nipotino. La prima volta, non guardava nessuno, e quando la maestra ci ha indicato dove metterci si è seduto sulla seggiolina e io su quella in parte a lui (ebbene sì, io e un’altra mamma, non proprio filiformi, sulle seggioline dell’asilo) , ha aspettato le maestre che gli hanno messo a disposizione pezzi colorati a incastro e poi il pongo e assieme a me (in un rapporto simbiotico, con intreccio di braccia) ha giocato. Invece, la seconda volta era già molto più spavaldo, è andato da solo ai tavolini dei piccoli,  ma  quando ha visto che le compagne erano già impegnate con i giochi, si è diretto verso i tavolini dei più grandi e, trovata una sedia vuota, si è accomodato a giocare con i mattoncini. Io, per il momento dimenticata, mi sono aggirata curiosa  per l’aula.
Quando tutti sono arrivati le insegnati hanno fatto l’appello, la prima volta non ero preparata, ma la seconda (avevamo fatto le prove a casa) aspettavo con ansia il momento dell’alzata della mano e lui, pur con un po’ di ritardo, ha alzato il braccio al sentire due volte  il suo nome  . . . c’è stato il momento della merenda (e per mangiare, non è un bimbo che bisogna aiutare) e poi il bagno; anche se c’è il “cambio” di scorta e lui di solito fa da solo, le maestre mi hanno chiesto di aiutarlo.

Sia una volta che l’altra dopo il bagno c’è stato il momento dei canti (le canzoni dei bambini, facili e con tanti gesti da fare) . . . ho imparato una canzone su un povero somaro che ha mille dolori, meno male che la sua mamma ha un rimedio per ognuno, ho rispolverato quella dei  nanetti, là sulla montagna e persino quella della balena coi denti gialli , la prima volta il PiccoloLord si alzava dalla sedia e girovagava all’interno del cerchio, fino a quando qualche bambino tra i più grandi gli spiegava, con parole e gesti che doveva stare seduto, lui, prontamente ubbidiva, salvo dopo pochi secondi, ripartire . La seconda volta, invece sorridente mimava le canzoni e si guardava intorno . . . Finito questo momento “collegiale”, mentre  i più grandi erano impegnati a colorare le nuvole grigie e la pioggia che bagnavano delle lumachine, io, l’altra mamma con  i 3 piccoli siamo usciti per andare nell’area giochi, adiacente all’aula, dove, tra animali di peluche,  pentoline e cibo di plastica  hanno cominciato a fare le prove di divisione o scambio dei giochi. . . anche questo aspetto, la seconda volta era molto migliorato  sono stati lì a osservare (nel frattempo la mamma dell’altra bambina piccola era andata via), ma ognuno aveva stabilito una specie di “possesso” su certe pentole, verdura e altro e usavano la “cucina”  senza litigare, ognuno il suo sportello, ognuno il suo “fuoco”.
Finita la sessione di “gioco libero”, li hanno rimessi seduti a fare un’attività e le maestre mi hanno invitato tutte e due le volte a uscire  e sostare all’ingresso, la prima volta dopo pochi minuti è arrivata la maestra col PiccoloLord al traino, piangente e gemente . . . la seconda volta, mi ha fatto ciao e io sono rimasta fuori in corridoio, spiando da un pertugio della porta a soffietto lui che disegnava sui fogli con i pennarelli . . . lo vedevo che ogni tanto si guardava intorno come per cercarmi, ma senza pianti . . . Tutte e due le volte, verso le 10.30 ci hanno  fatto uscire, fine dell’esperienza.

Adesso, sta a scuola, con la mamma . . . il distacco da lei è più difficile, con il fatto che poi ancora non parla anche  se capisce e si fa capire . . . la mamma dovrò star lì più giorni, però, mi racconta che è sereno, che appena arriva abbraccia le due bambine del suo gruppetto, e fa ciao con la manina ai maschietti che lo salutano, che  alza prontamente la mano nel sentire il suo nome e cognome, “canta” (o meglio segue le canzoni col mimo) stando seduto tranquillo nel cerchio di seggioline, che colora anche le fotocopie che gli danno le maestre e che quando vanno via  le saluta con la manina mentre si alza dal banco e poi le va a baciare . . . chissà quando finirà questo inserimento???

Vi svelo un segreto, vedere le maestre all’opera e i bambini di quest’età che “socializzano” fra loro mi ha fatto venir voglia di poterci andare ancora, è interessante e buffo vedere come agiscono questi uomini e donne in miniatura, così piccoli e già così determinati, così uguali e così diversi fra di loro.

La mamma piange, la nonna ride . . . PiccoloLord cresce!

Ci sono dei “passaggi” che segnano la vita di ognuno di noi, ci spiegano che stiamo cambiando e stiamo crescendo . . .  eccomi qua a parlarvi di quello che ho visto in questi mesi e di come, ieri una mamma piangeva e una nonna rideva (tutte due per lo stesso motivo).

ATTENZIONE . . . post ad alto grado di ironia, leggerlo sorridendo come io sorridendo lo scrivo. 

Sappiamo tutti (e chi non lo sapesse, lo scopre ora) che il PiccoloLord si avvia al traguardo dei suoi primi 3 anni, tra qualche settimana comincia l’asilo. Non ho parlato molto di lui in questi ultimi mesi, anzi, se uso le “categorie” trovo poche notizie sul nipotino in questo 2012. Cose che capitano quando le nonne fanno ancora le mogli e le mamme, quando le nonne si considerano ancora persone; ci sono tanti pensieri, tante cose da fare per i figli per il marito e si cerca di non trascurare se stesse e il nipote cresce senza una cronaca giornaliera (d’altra parte, questo blog è il blog di una persona, prima che nonna e mamma non è un blog “dedicato”).

Il PiccoloLord non sembra risentire di questa mancanza di attenzione bloggeresca, è cresciuto bene in altezza: arriva oltre il limite minimo delle finestre, così non corre molti pericoli di andare a sbatterci. È cresciuto bene anche come peso, tanto che il Pediatra pensa che dovrebbe perdere quei due o tre chili che pesano sulle sue giovani ginocchia. È cresciuto in biricchinate . . . ha un sacco di giochi “alternativi” che non rientrano nelle cose che  sono consentite, ma per ora pare proprio che lui si disinteressi di cose così noiose come le “regole e divieti”  tra i giochi che lo divertono c’è il buttare a terra le sedie e usare lo schienale come dondolo stando in piedi con le gambe ben aperte sui due lati della spalliera o come chiedere l’acqua e, dopo averne bevuto una parte, guardarti con occhi “luccicanti” di malizia, buttare repentinamente a terra il resto del contenuto (e meno male che è estate), o quello di divertirsi come un matto nel salire di corsa la scala e ridiscenderla saltando un gradino alla volta, mentre il nonno tiene il conto: “uno . . . due . . . tre . . . . 
L’estate . . . stagione votata allo spannolinamento l’ha iniziata qui (in questa casa che da pochi mesi è diventata anche casa sua), c’è da dire che (secondo me) la parte che ama di più di tutto l’ambaradam creato dal fare pipì dove capita è il veder correre le donne di casa a cercare spazzetone, stracci e disinfettante . . .  come secondo classificato nella categoria “perché fare pipì senza pannolino” c’è la possibilità di tirare l’acqua del water, operazione che esegue con gioia, mettendosi in piedi sull’asse del water con i piedi ben piantati di qua e di là, come un piccolo “colosso di Rodi” . Educatemante saluta sempre con la manina la pi e l’acqua che vanno via. In questi ultimi giorni (finalmente), non aspetta che la mamma gli chieda o lo inviti a “far pipì” e nemmeno la fa più dove si trova, essendo molto impegnato a giocare, spostandosi solo di poco da dove sta giocando. Da una settimana capita che lo si veda mollare quello che fa, partire di corsa e, seguendolo, lo si trovi appollaiato sul “trono” intento all’espletamento delle sue funzioni basilari.
La situazione “popò” è più difficile da gestire . . . non si sa perché, la cosa lo mette in apprensione, come lo si vede correre semiaccovacciato, bisogna essere pronti a beccare il momento giusto e portarlo di corsa in bagno . . . ieri ci è andato da solo e alla fine, tra applausi e grida di giubilo abbiamo salutato la produzione di cotanto sforzo che veniva trascinata via dalla cascata d’acqua.

Sul fronte “chiacchiere” la cosa si “trascina” da prima che si stabilissero qua, si può dire che non ha preso dalla nonna Fiordicactus (forse dal nonno, Uomodellamiavita e uomo di poche parole?), ancora non dice una parola, fa delle prove . . . “Uuua Uuuaaa”, “Ba ba ba”, “Ma ma ma”  e usa la mimica unita ai suoni per farsi capire: se indica qualcuno e fa: “Ehhhh” lo interpretiamo come una richiesta di attenzione da parte della persona indicata che magari non lo sta osservando.
Se vuole sapere qualcosa, “dov’è, cos’è, chi è o perché” la domanda omnicomprensiva sarà: “Eh È?” .
Se qualcosa non gli va, si abbraccia la pancia, gira la testa e dice “Oh!” con un tono che non ammette repliche e che noi, in casa, interpretiamo come un no. Se vuole qualcosa indica o se lo prende da solo, se ci sono più cose tra quelle indicate, i grandi iniziano a elencare: “Vuoi questo? Vuoi quello?” . . . se la cosa non lo interessa scuoterà la testa con infinita pazienza, se pronunciate la parola giusta verrete ricompensati da un largo sorriso.

(Non ditemi che “gli prestate la voce” oppure: “non dategli l’acqua finché non dice la parola” o ancora: “parlate troppo voi e lui non trova spazio per pronunciare le parole”  . . . abbiamo provato, la sua bocca resta chiusa, ma stiamo facendo le indagini del caso. Sentirci, ci sente e bene . . . Capire, capisce e bene! Per il resto, ci sono gli specialisti e vi dirò cosa diranno).

Quando vede che si sta apparecchiando la tavola, sa che deve lavarsi le mani, anche se non sempre glielo ricordiamo, bisogna intervenire a volte per chiudere l’acqua, essendo una delle sue passioni quella di giocarci e allagare bagno e cucina se è lasciato libero di fare . . . poi aiuta, dove può aiutare, ad apparecchiare e si sistema seduto al suo posto, in attesa. 
Ama correre con le cagnoline che lo inseguono o si fanno inseguire sia in casa che in cortile/giungla giardino . . . ama tirare la palla coi piedi o con le mani . . . ama guardare cosa succede fuori casa, specialmente se sente i cani abbaiare si affaccia alla finestra verso il cancello . . . se sparisce qualche gioco sotto il gas o sotto la cassapanca (ma anche sotto il frigor) non chiede aiuto, va a cercare una scopa o altro “attrezzo” simile e via, alla ricerca del bene perduto . . . ama vedere rotolare ogni cosa che rotola (portatovaglioli, barattoli, pomodori appena raccolti o una semplice palla), ma ama rotolarsi anche lui, ridendo . . .

Un pomeriggio di settimana scorsa è andato a letto, nella camera che divide con sua madre, e mentre lei è tornata un attimo in sala . . . lui si è sistemato sul suo lettino con un pupazzo tra le braccia e si è addormentato (senza coccole o ninna nanna)  prima del suo ritorno.
Ieri sera, mentre la sua mamma si preparava per la notte, lui si è sistemato sul suo letto e poi ha fatto capire alla mamma che non voleva essere abbracciato, come capita tutte le sere, le ha indicato il suo letto (suo della mamma),  come a dire: “tu vai lì!”, si è sistemato la Jeep rossa sulla pancia(*), tenendola con una mano e ha chiuso gli occhi . . . la mamma è corsa dalla sua mamma piangendo di gioia e mormorando “il mio bambino si è addormentare da solo, il mio bambino sta diventando grande!” . . . al che, la nonna (in parte commossa) si è messa a ridere . . . ce n’è ancora di strada da fare per diventare grandi, ma questi sono i primi passi.

(*) Lui va a letto con i suoi pupazzi, orsacchiotto, cucciolo di pluto e winniepooh, ma anche con una jeep rossa, una ruspa snodata o un trenino formato da locomotiva e 3 vagoni che si sparpagliano nel letto dopo pochi minuti . . . 

Premio Liebster Blog

In questi quasi (manca proprio la classica “manciata di giorni”) 5 anni da che ho il blog ho ricevuto vari premi, ma ogni volta per me è una sorpresa (che qualcuno abbia pensato a me) e un piacere (che qualcuno trovi meritevole quello che scrivo) . . . e poi, comincia l’ansia di trovare a chi passarlo (una delle ultime volte, ho segnalato dei blog che,  l’ho scoperto solo in quell’occasione, per una loro scelta non partecipano a questi “giochi”).

Così, con questi sentimenti tutti insieme (più molti altri, non tutti positivi) nel mio cuore, mi accingo a prendere, coccolare e ritrasmettere il
che mi ha consegnato l’amica ZiaCris . . .  la sua motivazione: “perchè è una nonna come me e stravede per il PiccoloLord”, mi ha fatto sorridere, non so quanto tempo è  che non vi racconto del PiccoloLord! La ringrazio, naturalmente, anche perché mi ha datto l’occasione e lo stimolo di ricominciare a scrivere dopo questo periodo di fiacca!

Comunque, le regole sono abbastanza semplici e ve le devo proprio comunicare:

segnalare sul proprio sito 5 blog che abbiano meno di 200 lettore ed evidenziare il link;
lasciare un commento su questi blog per avvisarli del premio ricevuto;
ringraziare chi vi ha assegnato il premio;
condividere con i lettori 5 cose di sè che le persone non conoscono.

Ora, come detto, ho ricevuto già altri premi, ho segnalato già altri blog e ho già raccontato un sacco di cose su di me . . . per cui, vista la motivazione di questo premio datomi dalla ZiaCris, ho deciso di declinarlo tutto sui bambini e sulle nonne!  

Segnalo per ciò a tutto il mondo Web che li vuole andare a vedere i 5 blog che premio:

Profumo di borotalco . . . la nonna racconta alla sua nipotina i momenti che vivono insieme, pensieri e fatti dal giorno in cui è nata. Sono raccontati con tanto affetto da La tua nonna.

Wondermamma e le sue figlie . . . una mamma, Wonder appunto, che ci racconta avventure e disavventure di una famiglia monogenitoriale (suo malgrado) e tutta al femminile!

Mamme del Piceno . . . per tutte le mamme (e i papà) del territorio. Creato da Francesca, una mamma che in questo modo ha dato risposta ad una esigenza nata durante la sua gravidanza.

Fragole e Cioccolato . . . una super 7 volte nonna . . . interessata a molte altre cose! Una di quelle persone che, prima o poi devo incontrare.

Un’altra Nonna . . . anche se ultimamente non scrive, racconta simpaticamente l’essere nonna ai tempi di Internet . . . e in più, con un post di gennaio, mi ha fatto superare l’impasse del trasloco del blog da Splinder a qua.

E adesso, la parte più difficile . . . 5 cose su di me che non sapete??? Dopo 5 anni di blog ancora ci sono cose di me che non sapete???
Anche in questo caso, racconterò di nonne e bambini . . . non so cosa, ma lascio andare le dita sulla tastiera e qualcosa uscirà!

  1. Come nonna, mi considero una nonna abbastanza dolce, qualcuno dice severa . . . io penso di essere una via di mezzo! Non so cosa pensa il PiccoloLord, ma ogni tanto parte e mi corre incontro e mi “bacia” . . . cioè, mi appoggia la sua guancia contro la mia!
  2. Il PiccoloLord, fino all’inizio di maggio abitava con i suoi genitori in una casa e io lo vedevo quando la sua mamma lavorava o quando decidevano di venirci a trovare . . . adesso abita qua, tranne il martedì e il giovedì pomeriggio e la domenica che sta col suo papà  . . . ci sono ulteriori trattave in corso.
  3. Per lavare con meno “fatica” le mani e la faccia del PiccoloLord, da quando lui si tiene in piedi da solo, ho comprato uno sgabello . . . poi, un giorno l’ho guardato bene, e ho scoperto che assomiglia molto allo sgabello che c’era a casa di mia nonna, per lo stesso uso. Quando ero piccola lo tiravo davanti al lavandino, mi ci arrampicavo e mi lavavo le mani da sola . . . come fa adesso il PiccoloLord.
  4. Ancora, malgrado senta e capisca tutto, il PiccoloLord non parla . . . stanno provvedendo perché questo “ostacolo” venga superato più presto possibile . . . lui comunque, si fa capire, ciangotta qualche sillaba come gioco o canto, balla a tempo di musica e segue i movimenti che fanno i grandi . . . e se sente dire: “gelato”, apre il freezer e porta in tavola i barattoli del gelato, sorridendo da orecchia a orecchia.
  5. Capita a volte la nonna si trovi un PiccoloLord vicino al lettone, che le sta “rubando” il bauletto che le ha regalato un’amica della FigliaPiccola . . . la colpa è della Tv! E vi spiego: il bimbo guarda certi cartoni animati sui pirati dell’isola che nonc’è e questi, regolarmente scoprono un baule del tesoro e se lo portano via con tutti i dobloni, lui ha deciso che il mio bauletto è quello dei pirati, ci ha messo alcuni porta tovaglioli (io ho dovuto togliere in fretta quello che c’era dentro) e se lo porta in giro appoggiandolo sulla testa, a volte se lo porta a letto . . . poi, il giorno dopo, lo riporta!

Espletate tutte le incombenze, o così credo . . . vi lascio . . . ce n’è da fare in una casa con un bambino di quasi 3 anni, una FigliaGrande che è ferita nell’animo, i due cani, quello del PiccoloLord e quello del Figlio a cui, per l’estate s’è aggiunta la canina della FigliaPiccola

Quando i bambini fanno "NO"!

Pare che una tra le prime parole dei bambini sia "NO"!
Pare che ad un certo punto i bambini, intorno ai 2 anni (chi prima, chi dopo) chi più, chi meno, vivano il
"periodo dei no" è un periodo che passa . . . e se seguite il link trovate le spiegazione psicologiche della cosa!
In questi giorno, col PiccoloLord che ha acquisito una sempre maggiore indipendenza di movimento e che dimostra una curiosità vivace e pericolosa, ho elaborato la mia personale teoria!

L'altra mattina, mi sono "ascoltata" per un po' e mi sono resa conto che se il PiccoloLord (che  non parla ancora, ma gorgheggia felice due vocali: la "E" e la "I")  inizierà a parlare usando il "No," la colpa sarà mia . . . vi metto di seguito le conversazioni di 4 ore-tipo tra me e il nipote!


"No! PiccoloLord, non si tocca la ciotola dell'acqua dei cani!" (se riesco la porto via prima, a volte capita che arrivi prima lui e la porto via (vuota) insieme a lui, uno per braccio e poi torno ad asciugare) . . . " Eeeehhhhiiiiii!"
“No! PiccoloLord, non si va in garage, anche se la porta è aperta!” (basta che io apra per un amen la porta, che il signorino ne approfitta, per lui il garage è un mondo pieno di fascino! Di fronte alla porta dell’appartamento, c’è una bellissima scala che lo attrae molto!)
"No! PiccoloLord, non si apre lo sportello dell'armadietto dei piatti!" (Sbong! Strasssc e metto un 20 cm di scotch sull'antina) . . . "Eeeeehhhhhhhh!"
"No! PiccoloLord, non si tirano le orecchie al Bella!" (anche se Bella si difende anche da sola da certe prevaricazioni) . . . (e lui ride felice! )

“No! PiccoloLord, non si aprono i cassetti dello zio!” (e poi via di corsa a chiudere la porta prima che lo zio se ne accorga) . . . “Eeeeeehhhheeee”
“No! PiccoloLord, non si tira la coda a Tex!” (Tex, di solito ringhia sommessamente e il PiccoloLord, per un attimo capisce che non si fa, si rifugia dalla nonna e poi riparte alla conquista del suo mondo)
“No! PiccoloLord, non si prendono gli occhiali alla nonna!” (con la faccia da schiaffi, sorride e con la mano allontana gli occhiali più che può)
“No! PiccoloLord, non ci si butta sulla groppa di Pik(kolo)!”  (Pik, insensibile, di solito si alza, lentamente e il PiccoloLord capitombola, lentamente e ride, pensando ad un nuovo gioco)


“No! PiccoloLord, non si butta per terra la mia tastiera!” (ma l’ha fatto . . . meno male che era attaccata al filo!” (in questo caso, è scappato e di corsa!)
 “No! PiccoloLord, non si da il biscotto ai cani!” (l’unica è togliergli dalla mano anche il pezzo che c’è rimasto e allungarlo al cane!) “Iiiiiiihhhhhheeeeeee!”
“No! PiccoloLord, non si gioca con i “giochi” della Bella!”  (questa casa è troppo frequentata . . . ci sono i Figli: roba in giro, ci sono i cani: roba in giro, c’è il PiccoloLord: roba in giro!) . . . “Eeeeeeehhhheee!” Col significato: “faccio quello che voglio, lei mi ruba i miei!”
“No! PiccoloLord, non si prendere la ciotola a Tex mentre mangia!” (ebbene sì, i cani mangiano la pappa in casa, d’inverno e bisogna vigilare!) PiccoloLord mi guarda male mentre lo sollevo da terra!
“No! PiccoloLord, non si buttano per terra i giornali vecchi!” e la variante: “No! PiccoloLord, non si mangiano i giornali!”  (sarà un rifiuto della cultura, dell’informazione? O sarà un grande letterato???) . . . “Eeeeeehhhhhheeeeeeeee!”

“No! PiccoloLord non si fanno i capricci se la nonna ti dice “no”! (l’altro giorno ha capito che ero seriamente innervosita e si è girato, ha appoggiato la testa al muro e non si è mosso per un po’, la mamma dice che “fa l’’offeso!”
“No! PiccoloLord, non piangere, la mamma porta Pik(kolo) in macchina e poi torna a prendere te!” (e lui questo non lo capisce proprio!) . . . “uhe uhe uhe uhe”

 "Ciao, PiccoloLord, ci vediamo domani!" . . . ma lui già non pensa più a me, è in braccio alla sua mamma!

Mio nipote

Se mi chiedete “com’è tuo nipote” non mi è facile, ma ci proverò.
Mio nipote è un bellissimo bambino, intelligente, sveglio, socievole e tutto quello che una nonna italiana può sperare dal suo nipotino . . . ma il PiccoloLord, a 1 anno, 1 mese e 20 giorni ancora non cammina da solo, ancora non pronuncia una parola, solo qualche vocale “scapola” “a” “e” “i” . . . anche se, quando riesce ad arrivare in braccio alla sua mamma, la guarda e sorridendo esclama “aah”. Per farci capire che ha sete, usa un piccolo colpo di tosse seguito da “ah” come un sospiro. Da qualche giorno ha iniziato a usare un dittongo “ei” col quale si rivolge al nonno (l’Udmv, non il Bisnonno per il quale non abbiamo ancora trovato un modo più corto per farlo chiamare dal bambino).

 

Mio  nipote, alla visita del primo anno misurava 80 cm e pesava oltre 12 Kg . . . non so quanto pesa adesso, ma pesa e non sta fermo, tra le mie braccia e per l’altezza, posso dirvi che al piano del tavolo ci arriva con la fronte e da qualche giorno,  se si mette in punta dei piedi, riesce a vedere se sul tavolo c’è qualcosa di interessante da cercare di prendere.
Mio nipote è un pesce . . . a volte, mi guarda e muove la bocca come un pesce nella sua boccia . . . ho scoperto che è il suo modo per dirmi che ha fame!

 

Mio nipote è un castoro . . . ha scoperto l’uso dei denti e si esercita su tutto quello che trova, non necessariamente i suoi giochi (che trascura) o i biscotti (che passa ai cani);  no, lui ama i pomelli dei cassetti della cucina, così, i due in basso li ha rosicchiati Bella l’anno scorso, quelli in alto li sta rosicchiando lui! 
Mio nipote è un telefonino . . . infatti, quando ha sonno, inizia a lagnarsi e a scuotere la testa di qua e di là, devi prenderlo in braccio in fretta, appena ha a portata di testa la spalla, ci si appoggia, chiude gli occhi e dorme . . . come il mio telefonino che mi fa un bip e, appena in tempo per leggere “batteria scarica”, si spegne! Ieri mentre lo imboccavo, ogni due cucchiaiate chiudeva gli occhi e masticava piano, come in meditazione . . . erano gli ultimi cucchiai e l’ho tolto dal seggiolone, adagiandolo piano nel suo lettino, mi fissava con gli occhi imbambolati e poi, li ha chiusi e ciao!
Mio nipote è un collaudatore . . . muri, sportello del forno, frigor, mobiletti di casa, lui collauda la resistenza . . . usa sbatterci contro la parte dietro della sua testa e chiude gli occhi l’attimo prima di sbattere.
 


 


Mio nipote è un inventore . . . ha deciso che i giochi dedicati ai bambini non lo interessano e a parte qualche esperimento con quelli dei cani (che la nonna ha prontamente fatto sparire) adesso, usa le ciotole dei suddetti come gioco, le cerca (ogni cane ha il suo posto) ne prende uno per mano, e le tira . . . le ciotole, resistenti, atterrano e cominciano a girare come trottole e lui le guarda affascinato, per ricominciare quando si fermano. (i cani le lasciano pulitissime).
Mio nipote è uno studioso dell’acqua. . . appena vede la ciotola dell’acqua dei cani incustodita, si precipita a rovesciarla per studiare l’espansione dei liquidi sul pavimento e il tempo di assorbimento della sua tutina (la nonna vigila, ma non sempre è più svelta di lui, allora bisogna cambiarlo) . . . se invece si accorge che la porta del bagno è aperta e il bagno incustodito, si precipita per andare ad aprire il rubinetto del bidet per vedere come si fa a catturare l’acqua che scende (la nonna ormai sente il risolino di soddisfazione e lo scalpiccio veloce delle mannine del gattonatore di casa e si precipita a impedire il misfatto)
 


 


Mio nipote studia da velista con i lacci del grembiule appeso in cucina si siede, prende i lacci con le braccia tese e comincia a muoverle osservando questa “vela” improvvisata che è il mio grembiule . . . se c’è il sole che entra dalla finestra resta stupito nel vedere che le ombre si muovono con lui

Mio nipote è un bambino come tanti, ma è mio nipote, scusate questo post esageratamente lungo e ad alta concentrazione di zuccheri! 

 


 

 
 

Nonnite: i miei nonni . . . una storia che viene da lontano!

Vi ricorderete, spero, quella ragazza che ha contattato un gruppo di nonni, su Facebook, per la sua tesi, ebbene, la tesi è stata scritta, presentata e approvata, la ragazza è diventata Dottoressa "Educatore Professionale". ho ripreso le risposte al suo questionario, nella parte dove si chiedeva dei nostri nonni e ho pensato che a qualcuno che mi legge, può far piacere quello che ho scritto sui miei nonni.

Parlare dei mie nonni materni e della mia infanzia è un tutt’uno . . . da che mi ricordo io, sono stati sempre molto presenti, specialmente dai miei 4 ai miei 7 anni, ho vissuto, con mio fratello e i nostri genitori, in casa loro e ancora dopo, dai 7 ai 9, noi andavamo da mia nonna per il pranzo dove trovavamo i nostri genitori e stavamo lì tutto il pomeriggio in attesa del ritorno di mia madre . . . mia nonna aveva 42 anni più di me, mio nonno 50. In quegli anni, mia madre lavorava fuori casa dalle 6 del mattino alle 6 di sera, qualche volta tornava a pranzo, qualche volta no. Qualche volta, a pranzo noi restavamo a scuola. Poi c’erano le vacanze estive, sempre con i nonni, in città o in montagna. Solo un'anno siamo stati mandati in "colonia", dove io, scivolando su un prato, sono riuscita a rompermi il polso, e chi pensate che è corsa, con mio zio come autista, a rendermi sù in montagna, per portarmi all'Ospedale??? Mia nonna naturalmente. In quell'epoca, le mamme lavoratrici non avevano tanti diritti. Poi, è nata mia sorella e mia madre è rimasta a casa dal lavoro e noi abbiamo continuato a veder ei nonni, ma ormai, c'era la mamma . . . anzi, mi raccontavano che nella mia insensibilità di bambina di 8 anni alla domanda di mia nonna: "ma tu non mi vuoi più bene? Non vuoi più stare con me?" io abbia risposto: "Ti voglio bene perchè sei la mia nonna e ti vorrò sempre bene, ma lei è la mamma e la mamma è la mamma!".
Mia nonna, non ricordo un solo momento importante della mia vita senza di lei, fino all’inizio della mia terza gravidanza, quando è stata a casa mia da giugno fino a ottobre, per aiutarmi, io, con il vomito continuo, e due bambini piccoli, di cui una da portare all’asilo per la prima volta! Poi, le hanno diagnosticato un tumore ai polmoni e non ho fatto in tempo a farle conoscere l'ultima nata.  

Era una nonna diversa dalle nonne dei mie amici, lei era  alta, bella, spiritosa, cantava le canzoni della sua epoca, come “Marameo perché sei morto” “Vipera”, e, la malefica “Mamma! Mormora la piccina . . .” (che mi faceva piangere come una fontana) con quella vocina alla "trio Lescano". Ci faceva ballare, mentre faceva i mestieri . . . ci sgridava se non facevamo i bravi . . . e se scendevamo a giocare in strada ci diceva “solo fin dove vedete la casa, solo fin dove mi sentite, se io non vi vedo dalla finestra, o non mi rispondete, non uscite più a giocare!”.

Quando c’erano in casa gli uomini . . . cambiava, diventava una nonna nervosa, ci faceva stare zitti, non dovevamo disturbare . . . il nonno, gli zii e mio padre, volevano vedere il Telegiornale e poi lo commentavano . . . discutendo fra loro! Per fortuna dopo c’era Carosello, tutto per noi!
Aveva un difetto, ai miei occhi: le piaceva cucire, e avendo l'estro creativo, comprava scampoli e poi, visto che non esistevano i cartamodelli già preparati, mi metteva in piedi su uno sgabello e con gli spilli in bocca, mi "costruiva" il vestito addosso, io dovevo stare ferma o girare lentamente, e ogni tanto mi "spinava". Aveva la mania di cucirmi, per l'inverno, degli "scamiciati" spesso con le tasche . . . mentre io sognavo di poter mettere gonna e camicetta, una bella gonna scozzese, con la spillona come usava . . . ma lei niente, una maglietta sotto e uno scamiciato, così, dicevano, stavo più comoda! Mi ricordo che intorno ai 14 anni, volevo l'Eskimo, come era di moda e lei, mi cucì un caldo Montgomery con la stoffa di un cappotto da uomo di cammello, aveva gli alamari e il cappuccio, ma a me non è mai piaciuto.

Mio nonno era un bel po’ brontolone, poi, però si nascondeva in tasca, ma in modo che spuntassero fuori o metteva sulla pelata le caramelle che vinceva al bar, giocando a carte e rifiutando il bicchiere di vino che era la “posta”. era grande, alto e imponente e ci portava in groppa su le spalle, e io, appollaiata lassù con le mani strette intorno alla sua testa calva, guardavo giù e mi pareva di essere in cima al mondo. . . ricordo la sua pelata, con una striscia di due dita di capelli tutto intorno e lui che diceva: “devo andare dal barbiere!” e io e mio fratello che ridevamo. Lui che mi raccontava di sera le storie del “Giovannino senza paura”, nel lettone e io, che mi addormentavo grattandogli la pelata. (sarà per quello che ho sposato l'Uomodellamiavita?) Ci portava a casa, chissà dove li trovava e forse è successo solo una volta, libri di scuola vecchi, pieni di figure bellissime. Un’altra volta, cartoni belli pesanti e cassette della frutta e bancali con i quali poi, ci costruì una capanna. Era un bravo cuoco, e a volte veniva a casa nostra a preparare (perché mia nonna era fissata con la casa pulita e non le piaceva cucinare e tutto il disordine), magari era ora di merenda e lui preparava frittelle dolci, verdura fritta . . . poi, ricordo i suoi ravioli piemontesi, che allora si contavano a dozzine. Mi spiace sempre, quando penso ai miei fratelli e i miei cugini che di lui hanno solo il ricordo di un nonno brontolone!

Gli altri due nonni, quelli paterni, sono morti durante la guerra. Di loro mi sono rimaste solo poche foto da guardare, qualche fotocopia di alcune lettere che mio nonno mandò dal fronte russo e i racconti che mi hanno fatto i miei genitori, so che, secondo mio padre, mia nonna e mia mamma avevano un carattere simile, sarebbero andate d'accordo; so, dai racconti di mia madre che mia nonna era una pellicciaia di grande valore, mia madre lo sa, perchè per un periodo le due nonne hanno lavorato nello stesso laboratorio di pellicceria.
 


So che mio nonno era un bell'uomo e aveva preso una delle prime patenti della città, faceva il carrozziere e da militare guidava un'autoblindo. So che mia nonna era una bella mora, innamorata pazza del suo Bepi, che ha avuto 4 figli e che quando ha saputo che mio nonno era disperso in Russia, aveva avuto da poco l'ultima bambina, tra la malinconia, l'allattamento e la carenza di cibo dovuto alla guerra,  . . . quando le è arrivata addosso una polmonite e la pennicillina non c'era, era così debole che è morta.

Se vi siete persi i primi post della serie sui nonni di adesso e di allora . . . niente paura, li trovate qua, e poi qua e ancora qua!                                                  

Bambini & Cani e vai tranquillo!

Visto che, si dice, bambini e cani fanno salire l’audience, eccovi le ultime notizie sul PiccoloLord

Il nipotino ha fatto l’ecografia per le anche e gli hanno trovato una "leggera displasia . . . ".
La nonna si chiede che cosa può essere e si informa.
La mamma si preoccupa e si chiede cosa ha sbagliato.
Il Pediatra li manda dal Dottor Professor Ortopedico Pediatrico.
Il Dottor Professor Ortopedico Pediatrico decreta che per 50 giorni deve stare a gambe larghe . . . e che in questo verrà aiutato . . . da un "divaricatore"

È molto carino, colorato e allegro, un po’ meno allegra la mamma!

(qui ci doveva essere una bella foto della pancia e delle gambe del PiccoloLord con il divaricatore, ma su consiglio del mio Docente di Informatica sono passata a FireFox e non so come fare a mettere foto, adesso mi informo e poi . . .)

Passiamo adesso ai cani . . . non vi ho parlato molto dell’ultimo arrivo in casa, per quello che riguarda la parte canina . . . ebbene, la FigliaPiccola ha regalato al Figlio una cuccioletta della sua "Carrie", l’ha chiamata Bella, con riferimento alla saga sugli amori vampireschi . . . è una canina simpatica, se vi piace il tipo che porta in giro per casa tutto quello che c’è sulla mia poltroncina in camera (quella dell’Udmv, la lascia stare); se vi piace il tipo che, se inavvertitamente lasciate semiaperto il cassetto del comodino riesce a spargere tutto o quasi il contenuto del suddetto sul lettone (sì in tutti e due i casi la colpa è mia che non tengo chiusa la porta della camera).
È atletica, per cui, se venite a trovarci, evitate di fare come mio fratello, che arrivato quassù a piedi si è seduto abbandonato contro lo schienale, e soddisfatto si è battuto le due mani sulle cosce . . . un guizzo di pelo nero, e la Bella era già lì a farsi coccolare!
Oggi siamo state dal Veterinario, poi da mio padre, dal PiccoloLord e al lavoro del Figlio . . . è stata vigile, con le zampine dietro sul sedile e quelle davanti sulla portiera o sul cruscotto, ma vicino casa ha deciso che ne aveva abbastanza e ha vomitato . . . e a me, poverina che se posso non vado nemmeno dai figli quando fanno di queste cose, mi è toccato pulire!

(Anche qui ci stava bene una bella foto della canina, meticcio di Yorkshire terrier dal pelo nero focato (così si è espresso il Veterinario), ma sempre per il motivo di cui sopra, non la potete vedere, ma appena riesco rimedio)

E' NATO!!!

 Annunciamo a tutta la blogosfera la nascita del


Piccolo Lord!
 

 

Di kili ne fa 3,150. Anche se qualcuno pensava potesse battere il bimbo di 8 kg!
Ora lui e la Mamma si stanno riprendendo dal grande sforzo che hanno fatto per metterlo al mondo.
La Nonna si prende cura di loro, perchè la Mamma è grande, però anche lei ha bisogno di sapere che ha la sua vicino a lei…

La famiglia è tutta in festa, c’è chi non ci capisce più niente dall’emozione. 
Presto ci sarà il racconto dettagliato, ma qualcosa possiamo anche lasciarlo da parte, dell’intensa nottata!

La Zia di questo piccolo tesoro vi saluta, essendo la Nonna in ospedale non potevamo lasciarvi senza La Notizia!

Frodosky

Aggiornamento delle 18.00 . . . la nonna è tornata per organizzarsi la "notte" all’Ospedale!
Ringraziamenti alla zia Frodo, e a tutte le zie e zii virtuli! Ecco la foto del PiccoloLord, nato di prima mattina, dopo una notte un po’ travagliata . . . qui era ancora violaceo, perché dal caldo del suo nido, nella pancia della mamma, al freschetto di questa giornata, lo sbalzo è stato troppo! 

per fare lavoretti spiritosi ...

Immagine sostitutiva dell’originale . . . su richiesta della Mamma

Per ora si comporta bene, non piange troppo, beve con determinazione . . . ha le unghiette lunghe, la mamma si è ripresa dalla fatica ed è orgogliosa del suo bimbo . . . lo zio, continuando la tradizione iniziata con i cuginetti, gli ha già regalato un macchina, formato mignon:
 
Per altre notizie, ci sentiamo domani!

Appello agli amici, e a chi passa di qua

Quando l’altro giorno ho letto questo:
"Non abbiamo il controllo delle nostre esistenze, apparentemente così lineari. Chi crede il contrario si illude, e basta un nulla per riportarlo alla cruda realtà: una buca nel terreno, un semaforo rosso, la porta dell’autobus che ci si chiude in faccia, un po’ di olio di girasole caduto per terra vicino alle rotaie del tram, una sciarpa che si impiglia, la serratura incastrata di una porta, un telefono cellulare dimenticato, qualcuno che non si presenta all’appuntamento, uno sgrullone di pioggia violento, un caldo inatteso, un’infestazione di metcalfa, un desiderio improvviso di succo di frutta. Basta un niente per ribaltare i nostri programmi." (per il resto, clikka qui)
ho pensato, ha proprio ragione, sono quelli che nel gioco del Monopoli sono "gli imprevisti" a volte ci fanno sorridere, a volte arrabbiare, a volte ci mettono addosso l’ansia!

Ecco, oggi, nel mazzo della FigliaGrande, è uscito un’imprevisto che per ora, ha messo ansia, sicuramente a lei, poi al suo ragazzo, e subito dopo, a me e suo padre . . . per finire con la Figlia Piccola, e mi fermo qui, perchè gli altri parenti non sono al corrente.  Non so ancora di preciso, ma dalle poche notizie, frammentarie, che mi ha dato lei, al telefonino; pare che il Piccolo Lord, che stava di traverso (testa sotto il cuore, piedi sotto il fegato) si è girato e nel girari, ha fatto danni, come, quanto e dove, non lo so, so solo che la Dottoressa, la fa ricoverare per qualche giorno!

Si stavano facendo programmi, qui, nella Città sulla Costa, per l’arrivo di qualche parente, per le ferie dell’Uomodellamiavita, per la festa di laurea (con tutti i parenti e amici) della FigliaPiccola, per l’arrivo della suddetta con la Carrie e i suoi 4 cuccioli.

E’ bastata  una visita, una telefonata e tutto è passato in secondo piano! E tutto è stato spazzato via dal senso di ansia che mi ha preso . . . ebbene sì, anche la vostra Fiordicactus, si fa prendere dall’ansia, anche l’ottimismo tace, visto che su certe cose ci dobbiamo affidare . . . a LUI e ai Dottori.

Ieri era la festa di Sant’Anna, sono sicura che Lei guarderà un po’ da queste parti! Però, se vi capita un 5 minuti di tempo libero, pregate anche voi, come e a chi volete! Poi vi faccio sapere! Da brava mamma italiana! Un po’ preoccupata e in attesa di vedere con i suoi occhi! 🙂

AGGIORNAMENTO! Delle 22,34 (prima ho mangiato! lo stress, mi fa venir fame!)  
Secondo la Ginecologa, è stato più uno scrupolo, però la cura è: vasuprina per la mamma che ha il collo dell’utero aperto di 2 cm, con contrazioni che si vedono a monitor, o durante la visita e che lei, la futura mamma, non avverte; ed è sui sette mesi.  Bentelan, perchè così maturano i polmoni del piccolo. Da domani iniziano a farle gli esami per la gestosi perchè è un po’ gonfia (e sua zia, ha perso la prima figlia per questa malattia!).
La Dottoressa dice di stare tranquilli, che la tiene questi 5 o 6 gg e poi, se Dio vuole, la manda a casa rimessa a nuovo! 😉
Speriamo bene! Ciao a tutti e grazie! R

AGGIORNAMENTO! Delle 23,44 di mercoldì 29 luglio 2009!
Sempre dalla Ginecologa, ecco le ultime notizie . . . domani mattina (salvo complicazioni) esce, ma non può salire le scale; non può guidare; non deve stare fuori dal letto, tranne che per andare in bagno; non deve alzare nessun peso; non può assolutamente fare niente di niente, tranne pensare a sé, ascoltare i movimenti del suo Piccolo Lord e dedicarsi al ricamo del corredino fino a fine agosto. . . sta fuori dall’Ospedale, come se fosse ancora all’Ospedale, l’unica differenza che le medicine le prende per bocca e non tramite la flebo, che cucino io e che non abbiamo orari di visita!
Dimenticavo, non abbiamo nemmeno le Signore della Cooperativa che puliscono!
Secondo voi, sto ancora facendo la mamma, o sto già nei panni della nonna?
 
Continuiamo a tenere alta la guardia! La strada per i 9 mesi è ancora lunga.
"Ma – dice la Ginecologa – almeno arriviamo a settembre!"

Nipoti e Buon Compleanno!!!

Qualcuno mi ha chiesto una volta, com’è strutturato l’albero genealogico di Fiordicactus . . . ma non intendeva i nonni  i bisnonni e gli avi, ma i miei adorati/adorabili figli e nipoti!

L’Udmv ed io, come zii, abbiamo un totale di 9 nipoti, dai 36 ai 7 anni, (di cui, 2 sposati e uno fidanzato) e ben 5 bis nipoti, dai 7 anni ai 3 mesi! E’ una famiglia composita, ma le nuove generazioni, ancora di più, (se poi ci aggiungiano i nuovi acquisti . . .) i nipoti, a secondo dell’età, sono quelli . . . 
quelli che rendono la mia vita una corsa ad ostacoli, ma mi mantengono giovane con i loro interessi, di cui mi rendono partecipe . . .
quelli che, mai e poi mai, ammetterebbero di leggere il mio blog,  ma se mi dimentico di loro, si risentono. . .
quelli che si scocciano e mi prendono in giro, quando chiedo spiegazioni su programmi e sul modo di "abbellire" il mio blog! Si mettono a ridere col figlio della mia passione per il blog, ma se ho un problema col PC, me lo risolvono!
quelli che gioiscono nel prendermi in giro per i miei nuovi interessi scatenati dai blog e dai blog amici (vedi le nipoti grandi, con la serie di "Twilight") . . .
quelli che quando combinano qualcosa, mi dicono : "lo scrivi sul blog?" . . .
quelli, che parlano tra di loro dei miei amici blogger, come se li conoscessero anche loro . . .
quelli che quando compiono gli anni, non mi invitano più alle loro feste di compleanno, ormai sono grandi, invitano solo amici, niente zie . . .
quelli che sono troppo piccoli, e sono addirittura bis nipoti, ma mi riconoscono al telefono, o mi  chiamano "sgia" e mi fanno morir dal ridere!

Oggi, una di questi nipoti, compie i suoi primi 11 anni

. . . è una "signorinella" davvero simpatica, dicono che, di carattere, somigli alla zia, per cui, è senza difetti, anche quando fa la "comare" e vuole convincere i due cugini che vengono dopo e suo fratello a fare quello che vuole lei! . . . é studiosa, e studia musica suonando il flauto (io speravo quello traverso, essendo cresciuta col mito di quel tale Gazzelloni," il flauto d’oro", invece no!), ultimamente ha avuto un po’ di peripezie, ed è stata a Roma per operarsi un orecchio, ma a parte qualche giorno con l’orecchio che spuntava fuori come quelli di Dumbo, tutto è andato a posto . . . è molto responsabile, l’unico suo problema è che si trova in mezzo, fra quattro cugine grandi (2 le mie figlie, le altre, già alle superiori), un cugino che le fa anche da capo scout . . . e i "terribili tre" i due cugini, che sono nati l’anno dopo di lei e suo fratello! Così, quelle grandi, la considerano piccola; metre i maschietti: grande e femmina (due cose pessime) e lei, qualche volta alle feste, sta col muso!

Buon Compleanno alla Elisabetta

Complotti in famiglia

Ormai ne sono sicura, ditelo in giro, non sono paranoica . . . loro ce l’hanno con me . . . è successo . . .


E’ in atto un complotto  . . .  Pluto – Maschilista – Famigliare
!!!


Voi chiederete: "a che scopo?"

Per impedirmi di scrivere, commentare, e leggere i blog!!!


Senza considerare che io col Pc ci scrivo lettere, ci faccio conti . . . insomma, non ci vado solo su Internet,  Blog e dintorni , il nipote, ha portato via la macchina, con la scusa di doverla rimettere a posto (non mi permetteva più di fare conti, Excel non si apriva!), e il figlio, gli ha raccomandato: "Tienilo quanto vuoi . . .! Così, non va sul blog!"  il marito (quel traditore dell’Udmv) sogghignava sotto i baffi che non ha! E annuiva!

Tutto questo, martedì scorso . . . venerdì mi sono informata di come procedevano i lavori, mi è stato risposto: "Quando è pronto te la porto, altrimenti lo brucio!" E da allora non ho il coraggio di farmi risentire!

Non posso fare come voglio, perchè devo stare sul PC del figlio, e, visto che in questi giorni, lavoro mattina  e pomeriggio, i nostri orari concordano, mi da 5 minuti alla volta, cronometrati! Stamattina, sono qui, di corsa, perchè è uscito per un po’ . . ., ma quando torna . . .!!!!

A presto, pensatemi! 😦