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Una piccola libreria a Parigi – Venerdì del libro 11

Qualche mese fa è morto mio fratello. È stata una brutta malattia, lunga, triste e dolorosa, per lui e per noi . . . come mio solito, cerco di riprendermi pensando alla cosa con un po’ di ironia. Molto poca, perché non ci riesco. ma proprio ieri ho finito di leggere  un libro. Un libro che racconta del dolore che si prova per le persone amate e perdute.“….perché tutto è dentro di noi. E nulla scompare.” (*) 
E mi ha fatto piangere, tanto piangere, non credo sia stato solo per la storia raccontata, ma per la storia che ho vissuto io da luglio a oggi.  “Lo sai che fra la fine e il nuovo inizio, c’è un mondo di mezzo? E’ il tempo ferito, Jean Perdu. E’ una palude dove si raccolgono sogni, paure e intenzioni perdute. I passi in questo tempo si fanno più pesanti. Non sottovalutare questa stazione di passaggio fra la fine e il nuovo inizio, Jeanno. Datti tempo. A volte le soglie sono così grandi che non si possono superare con un passo solo.” (*)

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E mi ha aiutato, leggendolo, a vedere le cose da un’altra prospettiva e da accettare il dolore che ho sentito e che sento ancora, io che sono quasi diventata cinica in quei mesi. Che ho cercato di restare più distaccata possibile dal dolore che aumentava in quei mesi, per vari motivi, non ultimo il fatto che io ho in casa il più vecchio e una tra i piccoletti della famiglia . . . “Il dolore funziona così: ti accompagna fin dall’inizio. Ti sveglia. Sta tutto il giorno con te, fino alla sera, e non ti lascia dormire in pace. Ti stritola e ti scuote. Ma ti scalda anche. Prima o poi se ne va, ma non è mai per sempre. Si guarda continuamente indietro. E poi alla fine…ho capito di colpo che cosa è importante nella vita. Il dolore me l’ha rilevato: è l’amore la cosa più importante” (*)
E poi, tra le tante righe di questo libro, ho scoperto che non ho perso davvero mio fratello, perché: ” hai ragione. E ancora tutto qui. Il tempo passato insieme è intramontabile, immortale. E la vita non finisce qui. La morte nella nostra vita è solo una soglia fra una fine e un nuovo inizio.” (*)

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È anche un bel libro di viaggio, ci porta in giro per la Francia, attraverso i suoi fiumi e i suoi canali, da Parigi ad Avignone passando per la Loira . . . e poi, ci si sposta verso la costa (Marsiglia e oltre) e nell’entroterra della Provenza, fra vigneti e campi di lavanda! Affascinante, descritto così bene che pare che l’ente del turismo francese abbia sponsorizzato la scrittrice.
Infatti, se avessi 20 anni in meno avrei già organizzato un viaggio su questi barconi/chiatte per le vacanze estive . . . almeno un mese (zanzare permettendo)
“Parigi scorreva davanti a loro come una pellicola di un film: il Pont Neuf, Notre-Dame, il bacino dell’Arsenale.” (*)

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Ma è soprattutto un libro sui libri . . . sul paese dei libri, su libri rari, sui libri come medicine, sui libri utili (ognuno per un particolare momento o stato d’animo): 
“Ovviamente i libri non sono solo dottori. Ci sono romanzi che sono ottimi compagni di vita. Altri sono come ceffoni. Altri ancora come un’amica che ti avvolge in una vestaglia calda quando l’autunno ti fa sentire malinconico. E alcuni… sì, alcuni sono come zucchero filato rosa, solleticano il cervello per tre secondi, lasciando dietro di sé un gioioso vuoto. Come un’avventura erotica.” (*)
E sui librai . . . Ah! trovarne di librai come Jena Perdu, il protagonista! 

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Infine, è una storia d’amore . . . ma tutto il libro è pervaso dall’amore: Amore del protagonista per le due donne che, in momenti diversi, entrano nella sua vita. Amore per i libri, sia come oggetti che come contenuti, Amore verso gli altri, il protagonista è pieno di amore amicale. Amore per la vita, vissuta con poco e godendo di ogni suo aspetto . . .
“Il profumo dei funghi riempiva la striminzita cambusa mentre gli uomini, seduti sul ponte di poppa della Baluu, bevevano vino rosso da una caraffa da tre litri e il vino bianco tipico della zona: l’Auxerrois.” (*)
Amore verso la natura che la scrittrice ci fa scoprire durante il viaggio . . .

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Ho avuto la “soffiata” da parte di una delle amiche di Facebook (che al momento, ho dimenticato e non posso ringraziare, a cui dedico questo post)  . . . ha messo la foto della copertina, ha scritto che le era piaciuto e io, dopo un po’ me lo sono cercato! Ero a corto di libri, pensavo fosse una storiella leggera, di quelle che servono per sconfiggere la noia di quelle due ore di insonnia che mi prende ogni tanto di notte . . . invece! Una vera rivelazione! 
“Leggere: un viaggio senza fine. Un lungo, infinito viaggio, in cui si diventa più miti, amorevoli e umani.” (*)
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Il protagonista sta scrivendo la “Grande Enciclopedia dei piccoli sentimenti” . . . io penso che ognuno di noi dovrebbe scriverne una . . . in questo mondo così pieno di brutture, una ricerca dentro di noi, su quelli che sono i sentimenti migliori, sarebbe bella da lasciare ai posteri . . . ci devo pensare!
“Alla C sta scrivendo “conforto da cucina”, la sensazione che si prova quando in cucina qualcosa di gustoso sta cuocendo a fuoco basso, i vetri si appannano e presto le persone care mangeranno con te al tavolo e ti guarderanno felici fra una cucchiaiata e l’altra.” (*)

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Tutto quello che è contrassegnato dall’asterisco (*) sono brani tratti dal libro “Una piccola Libreria a Parigi – Nina George . . . trovati in due siti di recensioni! 

 

 

L’Annuncio a Maria – Venerdí del Libro 10

L’ho ordinato in Biblioteca, col prestito interbibliotecario . . . ma siccome l’ho già letto e ne ho già parlato, vi copio qua il post di allora (24 agosto 2008 . . . eh sì, era ora di rileggerlo ). . . e se vi incuriosisce, potete sempre cercarlo anche voi! 

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Ho letto, in questi giorni, un libro che ho scoperto tramite questo  blog . . . (anzi, sapete, ho scoperto che un sacco di nickname e di blog, sono ispirati da un libro) .
Questo libro, si intitola “L’annuncio a Maria” di Paul Claudel . . . più che un racconto, è un testo teatrale, ma si legge bene, il giusto patos . . . bellissime parole, molto sentite . . . personaggi disegnati forse un po’ con l’accetta . . .  per quello che servono all’autore . . . autore che, da un nome a ciascuno, ma alla madre, no, la madre, la chiama “la madre”, sarà riduttivo o sarà perché una madre, è MADRE e tanto basta?

Comunque, leggendo di questo padre di famiglia, in un periodo medioevale, che sistema gli affari, gli affetti e parte per la Terra Santa! Quando torna, trova la famiglia e il suo mondo, stravolti . . . Così mi sono ricordata di questo post, che avevo letto da Factum:

“I percorsi del labirinto delle cattedrali, chiamati anche Chemins à Jérusalem, erano sostituti del pellegrinaggio in Terra Santa; bisognava percorrerli in ginocchio, con un rosario al collo, pregando per la salvezza della propria anima.

Labirinto Chartres

Il labirinto come il percorso della nostra vita, a Chartes al centro della navata c’è lo schema di un labirinto, il cui tracciato è lungo 262 metri, simbolo del tortuoso cammino che intraprende il fedele che intende raggiungere la conoscenza.

Labirinto di Chartres

E mi sono chiesta se quel pover’uomo, (il protagonista dell” Annuncio a Maria”, non Factum) non faceva meglio a inventarsi un labirinto in giardino, e rimanere a casa!

Credo, e forse sbaglio, che spesso si cerca qualcosa lontano, si va in cerca di esperienze nuove, o lontane dalla nostra cultura . . . quando basterebbe guardare vicino a noi, o dentro di noi, e potremmo trovare tanto . . . !

P.S. Ho copiato anche lo schema animato, nel caso qualcuno decida di partire pe Chartres, così, quando è lì, non sbaglia strada . . .

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L’abbraccio benedicente – Venerdì del libro 9

Inizio di Quaresima, cambio di prospettive, invito a pensare, astinenza e fioretti . . .  anche nelle letture. 
Io faccio così, gli altri, liberi di fare quello che vogliono. Così non rinuncio del tutto alla vita del web e non rinuncio del tutto alle letture, cerco di leggere qualche titolo adatto al periodo . . . Inoltre, ci tengo a mantenere un minimo di vita “sociale” a questo blog che nel 2013 è stato assai trascurato. (È anche una scusa per tenere sveglio il cervello!)

L'abbraccio benedicenteClicca sulla copertina, per altre notizie sul libro


Parlando del libro che vi propongo, vi confesso che l’ho già letto, nel 2010, su consiglio di un amico blogger, l’avevo preso in Biblioteca, poi, a ottobre dell’anno scorso, ne ho comprata una copia per regalarlo. Ma il giorno prima della festa, parlandone con la festeggiata, mi sono sentita dire che: “a me i libri proprio non mi interessano. Se mi regali un libro, lo metterei lì, senza farne niente.”  . . . Ho optato per una pianta in vaso.
E il libro è rimasto lì nella mia libreria, ma almeno, io sapevo cosa farci. 

FiglioProdigoIl ritorno del figlio prodigo – Rembrandt
Museo dell’Ermitage – San Pietroburgo

La frase che mi ha più colpito è stata questa: “Poichè, in realtà, io sono il figlio minore, sono il figlio maggiore e sto per diventare il padre. (…) spero e prego che possiate scoprire dentro voi stessi non solo il figlio perduto di Dio, ma anche il padre e la madre compassionevole qual’è Dio”  (pag 39)

Lo rileggo a partire da oggi, ma ne ho già parlato in un post . . . Questo . . . 

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Felicemente#sconnessi – Venerdì del libro 8

Oggi, vado di fretta . . . domani non ci sono . . . e non sono sicura di cosa faccio domenica . . . per cui, sarò breve:

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sul cosa . . . il  contenuto

“Internet, e-mail, social network, smartphone, tablet sono diventati il metronomo della nostra vita. La connettività plasma il cervello, ne altera le funzioni, i circuiti. Ci fa credere di andare più veloci e invece buttiamo via un sacco di tempo. Ci fa credere di poter fare più cose ma in realtà siamo distratti di continuo e spinti a galla verso un pensiero debole e superficiale. Perdiamo la concentrazione, la memoria, il sonno, il silenzio, la pace della solitudine, la capacità di ascolto. La distrazione degli altri ci irrita; la nostra ci consuma, ci impoverisce. Come difendersi e reagire? Questo libro ci offre tutti gli strumenti per usare il digitale senza farsi schiacciare. ” (*)

sul chi . . . l’autore 

“Frances Booth si è laureata a Cambridge in Scienze Politiche e ha conseguito una specializzazione in Giornalismo. Ha lavorato per il Daily Telegraph e il Guardian. Attualmente tiene corsi di scrittura creativa e offre consulenze d’impresa e private a persone che hanno problemi di concentrazione.” (*)

sul perché

Mi sono accorta che passo troppo tempo su Internet, e poco al Pc.
Penso troppo a cosa mi piacerebbe che vedessero i miei “amici” su Fb o sul blog. 
Ho paura di essermi creata una dipendenza e se sono riuscita a smettere di mangiare le unghie, non posso permettere che il mio tempo venga “ingoiato” dalle nuove tecnologie

sul come

Tra un po’ è Quaresima, quale miglior momento per affrontare gli eccessi in Internet??? 
Leggendo con attenzione questo libro e mettendo in pratica i suoi insegnamenti
Passarlo ai Figli, non può fargli che bene leggerselo e mettere in pratica (anche se io non ho ancora finito di leggerlo

sul dove

L’ho trovato in un’articolo su un giornale, cartaceo . . .  perché io ancora leggo molto su carta

sul quando

Appena ne ho letto sul giornale, ho chiamato la mia Libreria di fiducia, e il pomeriggio era la padrona di questo utile manuale

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(*) questi due brani sono copiati dalla pagina di presentazione dell’editore del libro, in pratica: “Non sono farina del mio sacco”! 😉

Le lacrime della giraffa – Venerdì del libro 7

Questo libro, è stato il primo che ho letto, su consiglio di un’amica blogger, di questo autore. L’ho trovato in Biblioteca, anzi in una delle Biblioteche del Polo Interbibliotecario del Piceno

le_lacrime_della_giraffaCliccando sulla copertina, trovate la trama

e poi, ho continuato a leggere quelli che trovavo sugli scaffali della libreria, spesso riconoscendo, da lontano, la copertina.

L’ultimo che ho comprato, è il primo della serie . . . e, secondo me che non sono un’esperta critica letteraria, si nota.

precious_ramotswe_detectiveCliccando sulla copertina, trovate la trama

Sto col budget risicato, ma vorrei “raccoglierli” tutti, in ordine cronologico (della cronologia del racconto).

Dello stesso autore ho letto anche un paio di quelli della serie del “club dei filosofi”, ma non mi sono piaciuti così tanto come questi, sarà che io e lei siamo accomunate da un fisico “tradizionale”, dal piacere delle chiacchiere mentre si sorseggia una tazza di te o dalla curiosità non tanto di come è successa una cosa, ma di come mai le persone fanno e pensano certe cose.

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Mongo – Venerdì del libro 6

Il libro di cui parlo oggi è un libro che ho letto tempo fa, l’avevo regalato a mio fratello (che è uno di quelli che da un pezzo di fil di ferro, crea altro), ma lui non l’ha apprezzato fino in fondo. 🙂

L’ho letto io e mi sono divertita, ma ho anche pensato che non si riflette mai abbastanza quando si definisce “immondizia” lo scarto di quello che non serve più. 

mongoPer la “trama” clicca sulla copertina

Un libro che è stato scritto ben prima che cominciasse a girare l’idea del riutilizzo “selvaggio” o della “decrescita felice”. 

Un’aneddoto: proprio nei giorni in cui leggevo questo libro, è tornato a casa dalla Germania dove era a fare un anno di Università, uno degli amici del Figlio, parlando raccontava che stava in una casa ammobiliata, molto spartana, ma che aveva trovato (vicino alla pattumiera) una vecchia poltrona antica, l’aveva messa un paio di giorni sul terrazzo, e poi, pulita con i prodotti adeguati, l’aveva portati in casa . . . comodissima! Ricordo che disse: “Quando devo lasciare casa, la rimetto vicino ai bidoni, se serve a qualcuno la può riprendere!” 

Bisogna che lo richieda a mio fratello, un libro da rileggere.

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Hyperversum – Venerdì del Libro 5

Qui si parla dell’eterna discussione Madri vs Figli . . . e di come, più di una volta, a fatica, il Figlio ha detto “avevi ragione tu”, a denti stretti o in modo subdolo e contorto (non per niente è un maschio e, devo confessare con una punta di sconforto, si considera un maschio Alfa).

Qualche anno fa, stavo in fila alla cassa del supermercato, mi scappa l’occhio su uno stand e invece delle solite caramelle e cioccolatino vedo una serie di libri in formato “tascabile” e con un prezzo appetibile . . . un titolo mi fa suonare un campanellino nelle profondità del cervello, talmente profonde che il campanello suona e nessuno risponde . . . comunque, leggo la trama e mi metto a leggere, arriva il mio turno e pago anche il libro, torno a casa e lo leggo in ogni momento libero (qualche momento lo libero apposta per leggere 😉 ).
Conoscendo mio figlio gli consiglio di leggere questa avventura, ma ricevo un diniego . . . passa il tempo, mi informo su Internet, scopro che a breve esce il terzo della serie (e il secondo in edizione tascabile). Mi aggiro curiosa tra gli scaffali dedicati ai libri dell’Ipermercato e adocchio i due volumi . . . mi riprometto di essere brava e risparmiosa e, per il mio compleanno mi regalo il secondo volume della serie ripromettendomi di acquistare il terzo dopo un anno, a prezzo scontato.
Ancora una volta, il racconto mi prende e lo finisco in poco tempo . . . sempre più convinta che è una storia che potrebbe piacere al Figlio torno alla carica chiedendo se lo vorrebbe leggere . . . lui, da quel figlio testone che è, dice che non gli interessa, anzi, dice lui ha già letto anche il terzo. Cerco di saperne di più, ma lui si chiude a riccio . . .
Passa qualche giorno e, presa da una crisi (d’astinenza) vera e propria, investo qualche soldo in più del budget settimanale riservato ai libri e acquisto il terzo volume, cartonato e con la sovracopertina . . . capita così che lascio il libro, aperto, sul cesto dei panni da lavare, in bagno . . . e qualche ora dopo il Figlio arriva in cucina, mezzo infuriato e brandendo il volume che non avevo ancora finito di leggere mi dice: “Come, tu hai un così bel libro e non t’è venuto in mente di farmelo leggere???” e, tempo un paio di giorni ha finito il terzo, poi ha ricominciato dal primo e da allora hanno il suo “ex libris” in bella vista sulle prime pagine, anche se i libri li ha comprati mammà! Per fortuna, quando voglio rileggerli, me li presta!

Primo episodio di una trilogia, il libro, nelle librerie sta negli scaffali dei ragazzi, ma, come ha detto Nick Hornby, in “Shakespeare scriveva per soldi”, chi l’ha detto che io non possa leggere libri per ragazzi, se mi piacciono???
È bellissimo, un fantasy storico . . .  non voglio mettere le trame, le trovate sotto le copertine.
La storia dei personaggi così ben intrecciata con la Storia che mi è venuto voglia di saperne di più su quel periodo storico, che secondo me è il pregio di un libro ben scritto!

II parte della saga . . .

E il finale . . . finale???  


E qui potrete trovare il sito ufficiale di questa saga.

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Vado a fare due passi – Venerdì del libro 4

Un libro che ho letto un po’ di tempo fa, preso in biblioteca con il solo motivo che parlava del “Camino di Santiago”, uno di quei sogni che ognuno ha nel cassetto e spera, prima di morire di poter far avverare! 
Uno scrittore, Hape Kerkeling, che ho scoperto con questo libro e che mi ha incuriosito, dichiaratamente gay, dichiaratamente pantofolai, dichiaratamente in crisi “esistenziale”,  si dimentica di dire (di se stesso) che è attore, comico e molto altro . . . cose che ho scoperto dopo aver letto il libro, facendo un giretto fra i link di Google.

downloadLa trama (se volete)  la trovate cliccando sulla foto

Di tutte queste caratteristiche, ci racconta, quella che lo spinge a partire per il santuario galiziano è la crisi esistenziale, la ricerca di se stesso e di valori . . .  per il fatto di essere “pantofolaio” trova un po’ di difficoltà nell’adattarsi a quella che si pensa essere la “vera” vita del pellegrino, ma trova i suoi metodi per avere momenti di comodità e momenti di forte impatto a quello che è da secoli un cammino di ricerca interiore.
Se qualcuno l’ha riconosciuto come personaggio pubblico, ha prontamente smentito e, sul suo essere gay, ricordo che in una occasione ha declinato certi approcci da parte di un ragazzo dicendo chiaro e tondo che non era in cerca di avventure e in un’altra occasione l’ha usato come rassicurazione per poter percorrere in compagnia di altre due “pellegrine” il tratto di strada giornaliero senza che queste fossero preoccupate di altre attenzioni non gradite . . .
Il racconto procede tra pensieri personali, cronaca di incontri e di aneddoti interessanti, descrivendoci panorami, città e personaggi in modo così vivido che pare di esserci. Non è un libro religioso (mi pare che lui non sia nemmeno credente) eppure c’è una certa spiritualità.

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Disegnare con le mani – Venerdì del libro 3

Una pensata furba . . .

un libro simpatico . . .

un bambino soddisfatto!

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Avete presente il vecchio, divertente, gioco delle ombre cinesi . . . lo sapete no come funziona? Si sistemano le mani, le dita e si frappongono tra una luce bella forte e il muro (possibilmente chiaro e tinta unita) ed ecco, la magia delle ombre cinesi . . . Qualcuno l’ha applicata al disegno. (Una pensata furba)

Sono stata al supermercato e, su ordine della FigliaGrande, ho cercato uno zainetto per il nuovo anno d’asilo del PiccoloLord . . . quello che è stato usato l’anno scorso (i primi mesi soltanto, perché non stando lui a pranzo non serviva) da gennaio viene usato come “24 ore” quando il PiccoloLord va dal suo papà al pomeriggio e resta là a dormire, Ci trovano posto, giochi, libri, cambio, pigiama e le varie ed eventuali che sono così importanti per un bimbo a quell’età!


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Avendo preso lo zainetto con il personaggio televisivo che va per la maggiore tra le nuovissime generazioni: Peppa Pig. Avendo reperito lo sconto del 20% per il suddetto zainetto. Avendo visto un espositore di libri, ho pensato che potevo spendere un po’ di quegli €uro risparmiati per un libro (un libro che non costasse più di 4 €) . . . cerca e ricerca ho trovato questo . . . “disegnare con le mani”, al momento pensavo si riferisse al pasticciare con la tempera “da dita”, ma come l’ho aperto e sfogliato ho capito che era proprio quello che serviva a noi, un PiccoloLord alle prime armi come disegnatore, una nonna che più di un albero, un po’ di fiori, qualche farfalla (di profilo) e la classica casetta, non sa disegnare. (Un libro simpatico)

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Quando sono tornata a casa, avevo messo il libro nello zaino e lo zaino in una busta, avvolto nei fogli di un depliant pubblicitario di quel supermercato . . . con fare svagato ho chiesto al PiccoloLord di aiutarmi a portare in casa la spesa e gli ho allungato il pacchetto . . . lui, curioso come una scimmia la nonna, ha aperto subito tutto e si è messo a fare versi e facce di gioiosa meraviglia . . . poi, siccome vuole capire come funzionano le cose, come sono fatte dentro, come uno scienziato  il nonno  ha iniziato ad aprire tutte le cerniere e ha trovato il libro. Siccome si sà “Buon sangue non mente”, come ha visto che era un libro, si è sistemato sul tavolo e l’ha sfogliato continuando a comunicare felicità da tutti i pori . . . e io con lui. (Un bambino soddisfatto)

ape-rosaApe su rosa canina, foto di Fabrizio F. – fonte: flickr.com


Come dice Trilussa ” 
Tutto sommato, la felicità / è una piccola cosa. ” 

Felicità

« C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa. »

(Trilussa)

 

Con questo post, Fiordicactus partecipa al “Venerdì del libro” di Homemademamma

“Vapore” – Venerdì del libro 2

Eccomi qua, al mio secondo appuntamento col “venerdì del libro”, consigli e suggerimenti, condivisioni di letture e di sensazioni che le letture danno.
L’ho detto, molti dei libri che leggo provengono dalla Biblioteca del Comune (della Città sulla Costa).Spesso vado con il “biglietto della spesa”, con un elenco di titoli o anche (quando ho tempo e faccio un giro sul sito della Biblioteca) con i numeri di scaffali e posizioni dei libri che mi interessano, a volte sono libri che ho trovato consigliati sui blog o in Fb.


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Altre volte, invece, ci sono dei libri “novità”, che stanno sugli scaffali e mi “chiamano”, basta una copertina accattivante; un autore di cui ho sentito parlare tra giornali, web e Tv; un titolo inusuale e/o stuzzicante. . . è quello che è successo con “Vapore”, ho letto la trama sul risvolto di copertina e diceva più o meno così:

“Mi chiamo Maria Salvia ti, ho settantadue anni, insegnavo scienze e un po’ di biologia alla scuola media, ho un figlio, forse un marito, anche se è sparito nel nulla da trent’anni”. Maria Salviati è “la professoressa”, e cosi la salutano ancora i ragazzi che la incontrano per strada. Adesso però è una donna anziana, sola, che fa fatica a tenere a mente le cose e per questo le ripete. E quando anche la casa di campagna diventa troppo complicata da gestire si rivolge a Gabriele, un giovane agente immobiliare, con l’intenzione di venderla. È a lui, giorno dopo giorno, in attesa dei clienti, che Maria racconta la propria vita: i tanti episodi che quei muri hanno visto, ma soprattutto la storia del conflitto tra i due uomini della sua vita: il marito Augusto – il giocoso e inconcludente mago Vapore – e il figlio Pietro comunista e sognatore. Marco Lodoli ci regala una figura femminile memorabile, e l’affresco strampalato di una famiglia non convenzionale, poetica e scalcinata”  (in effetti, questa è la trama che compare su Anobii)

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Ma io, non so perché, continuavo a pensare a una storia somigliante alla canzone di Guccini: “La locomotiva” . . . è stata una delusione, ma una delusione simpatica, ho scoperto un racconto che, se il cervello avesse lavorato come si deve, non so se avrei letto (privandomi così di un libro che rileggerò) . . . una scoperta lenta della storia di questa “Professoressa”, un po’ svanita, la scoperta che anche un uomo, l’autore, può raccontare dei sentimenti che ho provato anch’io da madre e da moglie. 

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. . . non è proprio un libro da ombrellone, ci vuole pazienza, leggere anche se non si capisce dove si arriverà (a volte si ha l’impressione che, non solo la Prof, ma anche l’agente immobiliare sia preda all’Alzheimer), solo così si avrà il piacere di capire tutta la storia. che poi, magari voi siete più bravi di me e capite tutto fin da pag 31 . . . ma fatemi sapere, se decidete di leggerlo e se vi è piaciuto.

Con questo post Fiordicactus partecipa al venerdì del libro di Homemademamma.

“La mia vita con papà” – venerdì del libro

Non sono una di quelle persone precise e “quadrate” di quelle che: “giovedì, gnocchi”, i gnocchi li faccio quando ho tempo e quando ne ho voglia. Mi sono accorta che ero partita con tutte le voglie e idee di riempire una pagina dei libri che leggo . . . (sono affetta da “bulimia libresca”) e invece, da quel dì, non ho più scritto niente, ma di libri ne ho letti tanti . . .

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È da un po’ di tempo che su uno dei blog-amici leggo, al venerdì, consigli di lettura . . . utili per ampliare gli orizzonti. 
Seguendo i link, ho trovato le poche chiare indicazioni per partecipare:

Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.

Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…(qui trovate il resto)

e ho deciso di provare . . . la cosa più difficile è trovare il libro del “debutto” . . . perché, ogni tanto prendo un libro, decido che mi interessa e lo metto sul letto (*) comodino e poi, mi capita di trovarmi con il comodino così e l’UomoDellaMiaVita che si lamenta . . .

DSCN4089Alcuni li ho letti, altri sono in coda, altri sono lì, in attesa di essere ripresi

Banalmente scelgo l’ultimo che ho letto, preso in Biblioteca . . .

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“La mia vita con papà” di Maria Carla Fruttero, figlia inutile dirlo di Carlo Fruttero, della “ditta” Fruttero & Lucentini.
Sarà che, come tutte le figlie anch’io trovo speciale il mio di papà e leggendo ho trovato questo sentimento nelle parole di una figlia che racconta suo padre. Sarà che di questo scrittore non ho mai letto niente e questo libro mi ha stimolato la curiosità di conoscerlo, Sarà che ultimamente ho letto altri libri scritti da figli “in morte” di genitori, né biografie dei padri, né biografie dei figli, ma la storia quotidiana che si snoda durante la Storia e i sentimenti, la famiglia, le piccole cose, belle e brutte . . . insomma, anche questo uno di quei libri che si leggono volentieri pensando “anch’io ho pensato/fatto/provato questo”.

Per tutte le altri informazioni, potete guardare qui!

Ecco, se va bene, questo è il mio primo contributo al “Venerdì del Libro” di HomeMadeMamma, adesso vado ad avvisarla.

(*) citazione da “Faccio Testo”, il cui blog trovate qua