Domenica pomeriggio, con le amiche Nunzia e Marcella e i loro carissimi “amorucci”, siamo stati a esplorare la graziosa cittadina di Offida, in 30 e più anni da che sto quaggiù l’avrò “visto” 4 volte, una volta, poco dopo essere arrivata, per un carnevale in piazza, 2 per andare a scegliere dei pizzi (per cui Offida è famosa) per il corredo di mia sorella e delle figlie e un’altra volta, per una cena con i colleghi del marito. Ogni volta, una “toccata e fuga”.
Poi, dopo averne parlato, ci siamo trovati, una domenica pomeriggio, per “fare i turisti” in questa città, che ha una lunga storia . . . (Vi lascio al link della pagina apposita per i turisti: http://www.comune.offida.ap.it/it/citta/default.asp)
Abbiamo iniziato la visita, dal monumento che ricorda le “merlettaie”, dalla giovane apprendista alla vecchia “maestra”.
Queste tre merlettaie stanno davanti alle vecchie mura, due passi e siamo “dietro” . . . dove abbiamo visto uno spaccato delle antiche mura . . . diciamo, forse più di una delle torri che le mura vere e proprie . . .
E lì a due passi, c’è l’ex Ospedale . . . nel sole del pomeriggio, mi hanno colpito le sue logge, abbiamo continuato la camminata per la strada principale “Via del Serpente Aureo” (dal nome del dio “Ophite” tradotto dall’etrusco con “serpente aureo”), fino ad arrivare alla piazza dove si affaccia il bellissimo Palazzo Comunale.
Si continua la camminata gettando un rapido sguardo alle facciate delle chiese, ma il nostro obbiettivo (finché è ancora giorno, finché c’è il sole, anche se la luna è già là che ci guarda) è la famosa chiesa di Santa Maria della Rocca una chiesa di cui ho sempre sentito parlare, una chiesa vista in Tv, nelle foto dei matrimoni, nelle foto del “concerto” di musica medievale che ci tennero la FigliaGrande e i suoi compagni delle Medie . . . insomma, di tutta la famiglia ero rimasta solo io a non averla ancora vista.
Abbiamo sbirciato all’interno della cripta, il tempo è sempre “tiranno” . . . un giro intorno alla grande chiesa, uno sguardo al panorama, spazia dal Gran Sasso ai Sibillini, alle rupi sotto Offida, dove si vede che la natura sta lavorando per creare i calanchi, altra specialità della zona!
Il cielo si fa scuro, si torna rapidamente sui nostri passi osservando con curiosità le case, l’esterno del Monastero di San Marco e le fontane . . . le signore che lavorano il merletto al tombolo in un negozio. Torniamo nella piazza e qui finisce (in parte) la nostra tranquillità . . . PE inizia a tormentare la FigliaGrande con le sue continue e logoranti (logorroiche e offensive) telefonate . . . nel frattempo, tra una telefonata e l’altra riusciamo a vedere la Chiesa della Collegiata, l’esterno della Chiesa dell’Addolorata (chiusa per restauri), la Chiesa di Sant’ Agostino e uno spigolo del convento di Sant’Agostino. Entriamo nelle due chiese vuote e appena appena illuminate e penso che è inutile, certe cose bisogna vederle di giorno, d’estate e dopo averne letto qualche informazione . . . Marcella s’è portata un libro su Offida e le sue “meraviglie”, ma con questa poca luce si legge male, io gironzolo e faccio le ultime foto
Questa, pare essere una porta, all’esterno c’è questa Annunciazione, che ho fotografato a “occhi chiusi”, perché non vedevo niente, aprendola si vedono 4 santi, ma mi è venuto il dubbio e non ho fotografato altro . . .
Riprendiamo la strada di casa dopo esserci rifocillati chi col solito caffè, chi con la prima cioccolata della stagione (io, logicamente dopo una così lunga camminata ho rifatto un po’ di scorta di zuccheri con la cioccolata alla cannella e arance. Slurp!!!)
Però, come ho detto all’Uomodellamiavita, bisogna ritornarci . . . Abbiamo visto tanto, ma tanto di corsa che è come aver assaggiato una torta molto buona, ma senza poterne prendere una seconda fetta.