L’Ave Maria. La recitiamo, sappiamo che una parte ripete il saluto dell’angela Gabriele durante l’Annunciazione (Lc 1,28) e una parte è il saluto di sua cugina Elisabetta (Lc 1,42) . . . abbiamo mai pensato che questa lode inserisce chi la proclama in un filone ininterrotto di preghiera che, a partire idealmente da Gabriele e da Elisabetta, è giunto sino ai nostri giorni e continua in noi carico della voce dei secoli ?
benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Verso la metà del 1300 troviamo la seguente formula presso i Servi di santa Maria, di Firenze: "Rallegrati o dolcissima e immacolata Vergine Maria, benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù. Santa Maria, Madre di grazia e misericordia, prega per noi adesso e nell’ora della morte. Così sia"
PioV, nel 1568, raccogliendo la varità degli elemeni sparsi, fissò la formula di supplica nei termini che anche oggi, usiamo.