Ho visto che ogni giorno, tutti i giorni, c’è almeno una persona che cerca notizie sulla canzone Romaria . . . secondo me una bellissima canzone, tanto mi piace che le ho dedicato due post.
Tanto mi ha incuriosito che ho cercato e ricercato sul web notizie . . . e ho trovato anche molto aiuto da altri, fuori dal web. Ringrazio tutti loro, quelli che hanno messo notizie sul web e i miei due amici italo/brasiliani.
Sperando che Google mi aiuti, eccovi un post che li unisce tutti e due . . . che, secondo me, si completano a vicenda e li completa, perché, qui aggiungerò anche notizie nuove che sono state aggiunte da altri che come me amano questa canzone, nei commenti ai post.
Tutto è cominciato con un viaggio a Firenze, per un incontro con altri blogger e infatti, il primo post iniziava così . . .
“Da Bivigliano ho riportata: i biscotti della sposa, tanti bei ricordi, e una “fissa” per la canzone “Romarìa”.
L’avevo sentita già l’altra volta, ma non ci avevo dato troppo peso, questa volta, invece, mi rimbomba continuamente nella testa.
A me, ascoltando col cuore le parole, è venuto alla mente il pubblicano della nota parabola (E da Giorgetto, è stato fatto l’accostamento con un’altra canzone)
Quando qualcosa mi interessa, quando mi prende, voglio sapere tutto il possibile, e così, oltre la traduzione che avevo già, visti i tempi moderni, mi sono fatta aiutare da Google.
Tra i primi risultati c’era un blog, “coscienzasporca”, sono andata a curiosare, ho trovato un post, di cui vi copio alcune frasi:
” … una canzone che si intitola “Romarìa” (con l’accento sulla i) ovvero “processione”. La canzone ha in effetti una sua dimensione profonda, (…) certamente spirituale. È stata scritta da Renato Teixeira e portata al successo da Elis Regina.
La canzone è innegabilmente bella (…) con un verso finale fortissimo: “Ma dal momento che non so pregare, sono venuto semplicemente a mostrare il mio sguardo, il mio sguardo, il mio sguardo”. Ci sarebbe da parlare a lungo delle frasi che valgono un’intera canzone…” ”
E il post “Romarìa. . . una magnifica ossessione” continua qui . . . clicca per leggere il resto
Dopo qualche tempo da questo primo post, ho ricevuto un nuovo aiuto nella traduzione e nell’interpretazione e ho scritto il secondo post:
“Tempo fa, ho avuto modo di parlare di questa canzone con una persona che conosce bene il Nordeste del Brasile, (al contrario di AnnaLucia, che è Carioca, cioè di Rio de Janeiro)! E che ha una buona conoscenza delle lingue, sia del brasiliano che dell’italiano, Oltre all’inglese, praticamente non proprio un interprete, ma una persona che ha a che fare per lavoro con le varie lingue!
Essendo io curiosa e chiacchierona (forse persino un po’ narcisista), dopo aver parlato di questo e di quello e di questa canzone, essendo impicciata col Corso, gli ho passato l’indirizzo del post che avevo fatto, e gli ho detto di darci un’occhiata, ecco cosa mi ha scritto: “Chi ha fatto quella traduzione che riporti non deve conoscere bene il Nordeste, perché confonde il tropeiro con un contadino e altre cose che ti posso spiegare!
Il personaggio che parla è un tropeiro (mandriano, buttero, cow-boy) e non un contadino; quando dice “sou caipira” in questo caso non vuol dire “sono contadino” ma sono “di campagna”, semplice, rozzo, che non ha studiato. “Caipira” è anche aggettivo che viene impiegato come in italiano si può usare “cafone”. In genere caipira indica qualcosa di rozzo e semplice, a volte anche genuino, come se, per esempio si dice: “essa é pinga caipira!” = questa è pinga (cachaça, distillato di canna da zucchero) genuina.”
Il post “Ancora Romaria . . . nuove notizie, nuova traduzione” continua qui . . . clicca per leggere il resto
Uno dei commenti al secondo post, aiuta a capire ancora di più questa canzone:
“ciao, mi chiamo Antonio e sono il “bipedeingrato” che hai cortesemente citato nella tua ricerca.
Sono felice di essere stato utile e sono ancora più felice di aver imparato qualcosa di nuovo anche grazie a te. Anche perchè il mio legame con questa canzone è profondo e per certi versi inspiegabile. Tipo una cosa mistica, hai presente?
Dopo tre anni nel Nordeste questa canzone più di altre, con la cultura che rappresenta, con la storia che riesce a condensare, con la musicalità quasi sacra, mi è entrata nel sangue, ha segnato momenti e cementato amicizie che ora mi aiuta a tenere vive…
Dopo aver contribuito alla traduzione sul blog di “coscienza sporca” che pure hai citato, sempre assillato dal dubbio di quel ritornello ricorsivo e indecifrabile decisi di fare la cosa più semplice (e quindi a suo modo geniale): scrivere all’autore di tale capolavoro.
La cosa fantastica fu che qualche giorno dopo Renato Teixeira mi rispose confidenzialemente con il messaggio che segue e che condivido volentieri con te:
“Caro Antonio, circa il verso di Romaria sul quale avevi dei dubbi, chiarisco che tutte le interpretazioni sono valide. Ho creato questa canzone negli anni settanta, in un momento nel quale ero profondamente coinvolto con la poesia concreta. Queste ambiguità nel verso sono, pertanto, intenzionali e possono essere usate in altri modi: come fionda e fondere, come fondo di profondità o semplicemente come fusione. Questo in portoghese funziona ma non so in altre lingue. Ad ogni modo, buona fortuna e grazie per accompagnare il mio poema a passaggio tra altri idiomi!”
Direi che completa degnamente il tuo (e nostro lavoro).
Ora – mi dirai – c’è il problema della traduzione di questo messaggio… non se ne esce mica!
Antonio”
E l’altro, di “coscienza sporca”, che, nel mondo dei blog, è stato il primo a parlarne.
“Una bella e finalmente corretta traduzione che fa molto comodo anche a me. Tengo solo a riba-dire che chi ha proposto la prima traduzione (cioè io) non solo non conosce il Nordeste, ma proprio non conosce e non parla il portoghese. Per soddisfare la mia curiosità per la musica popolare brasiliana e le sue canzoni, che nasce da incontri come quello con Romaria, quando non trovo una traduzione già fatta (purtroppo spesso) ci provo da solo. “Vocabolarietto alla mano”, senza alcuna pretesa di competenza e con l’accondiscendenza di chi mi legge.
La bellezza di Romaria mi impose l’urgenza di mettere insieme una traduzione (prendendo spunti di qua e di là) da condividere con altri, pur nella consapevolezza dei limiti e delle inevitabili inesattezze. Con l’obiettivo di far conoscere la canzone, la sua forza, la sua capacità di arrivare a tutti, e non certo la mia traduzione.
In verità alcune interessanti osservazioni sul testo le aveva già fatte Antonio, ad esempio sul significato dei termini gibeira, jiló e sulla parola “trem” usata nel Minas Gerais per denotare qualsiasi cosa di cui si stia parlando. La nuova traduzione, molto bella, ci riporta quindi al giusto contesto e, come detto da altri, ci permette di cogliere nel migliore dei modi le intenzioni del suo autore. Risultando ancor più coinvolgente. Per questo la adotto subito anch’io, aggiornando il blog. “Diabolicamente” continuo nel mio esercizio di ricerca e “traduzione” di testi della MPB riempendo con la sola passione, i buchi della mia inesperienza. D’altra parte non trovo un canzoniere brasiliano tradotto, ne altri progetti editoriali che offrano al lettore italiano la possibilità di avvicinare un repertorio ricchissimo, di grande valore poetico. Questo non dovrebbe essere un lavoro per un caipira come me, ma per chi, in virtù di competenze culturali e linguistiche, ne potrebbe avere la capacità. Del resto la tua esperienza, fiore, parla da sola: fino all’incontro fortunato e mi sembra di capire fortuito con questa nuova traduzione hai dovuto accontentarti (come me) di quella presente sul mio blog: un blog dove si parla anche di calcio e stupidaggini varie, mica un libro tradotto o uno studio di filologia. Non ti sembra strano? Perchè non stiamo parlando di una canzoncina qualunque ma, per noi tutti che l’amiamo in ogni sua parola, anche in quelle che non capivamo, di un vero e proprio inno. Nel senso più alto. Grazie e buona domenica a tutti! PS avrei decine e decine di canzoni brasiliane da tradurre: se qualcuno volesse contribuire a questo sforzo, risparmiandomi fatica e strafalcioni, mi contatti pure sul blog! Ciao (coscienzasporca)”
Se poi arriveranno nuove notizie (una volta avevo scritto anch’io all’autore, ma non mi ha mai risposto, peccato!) condividerò, questa è una canzone e come tutte le espressioni artistiche, di tutti, condivisibile! Ma è diventata anche una preghiera cantata e specialmente in certi casi, mi viene proprio dal cuore la voglia di cantarla!
Tra l’altro, la festa della Madonna dell’Aparecida è proprio appena passata, infatti la si festeggia il 12 ottobre, e viene festeggiata in tutto il Brasile, di cui è la patrona.