Archivi categoria: risate endorfine

Mi piace . . .

Mi piace perché lo posso infilare in borsa e portare con me dovunque
Mi piace perché lo posso tenere sul tavolo e perdermici per delle ore

Mi piace perché, se voglio, mi ci dedico ogni momento libero finché non l’ho finito
Mi piace perché, se non voglio, lo abbandono per mesi e lo riprendo, quando mi va, ricominciando da dove avevo lasciato

Mi piace perché può essere di un solo colore (di solito bianco)
Mi piace perché può essere di tutti i colori dell’arcobaleno

Mi piace perché è una di quelle cose che uniscono le donne di ogni paese, religione, ceto sociale
Mi piace perché è una di quelle cose che non sono solo per le donne, da sempre

Mi piace perché lo si può fare dai 5 ai 50 anni (e oltre)
Mi piace perché, dai 5 ai 50 anni (e oltre), lo si fa con gli stessi gesti e con diversi risultati

Mi piace perché rilassa
Mi piace perché tiene col fiato sospeso fino alla fine

Mi piace perché desta curiosità
Mi piace perché ti guardano come un reperto di altri tempi

Mi piace perché, quando tutto scorre bene, è un piacere andare avanti
Mi piace perché se non si va avanti bene, si può tornare indietro e ricominciare

Mi piace perché ci si può dedicare da soli, concentrati
Mi piace perché ci si può dedicare in compagnia, distraendosi

Mi piace perché ci si dedicavano mia madre e mia suocera (finché sono state bene)
Mi piace perché ci si dedicano molte delle mie amiche (tra reale e virtuale)

Mi piace perché posso creare cose molto utili    
Mi piace perché posso creare cose completamente inutili

Mi piace lavorare “a maglia”, mi bastano un gomitolo e due aghi
Mi piace lavorare a uncinetto, mi bastano un gomitolo e un uncinetto

Riflessioni scaturite, in parte, dopo un oretta di Knit cafè in compagnia. In parte, dopo un’oretta di lavoro all’uncinetto post cena mentre seguivo le avventure dei NCSI in Tv. . . . Da un primo pensiero, sono scaturiti gli altri. Come le ciliegie, uno ha “tirato” l’altro . . . e voi,  avete un “mi piace” da aggiungere??? 

Joyce Barnaby, la Signora di Midsomer

Si dice sempre male della povera “Signora in giallo” . . . Jessica Fletcher, menagramo . . .  Jessica Fletcher, se arriva a trovare qualcuno ci scappa il morto . . . Jessica Fletcher, se la vedi, fa gli scongiuri. Evidentemente, chi dice queste cattiverie, non ha mai conosciuto la signora Barnaby . . . la moglie dell’Ispettore BarnabyJoyce Barnaby

La Signora Barnaby è una che ha l’abitudine di inciamparsi in gente assassinata, (già cadaveri o appena prima che tali diventino). E se per una volta non è lei che da l’avvio alle indagini, siate certi che c’entra Cully, la figlia (prontamente consolata dalla mamma)
Ma non è tutto, contrariamente alla scrittrice di Cabot Cove, Joyce Barnaby, è una schiappa in cucina, e le facce che fa l’Ispettore Barnaby quando lei annuncia i suoi esperimenti culinari, ce lo confermano . . .

Midsomer, è uno di quei postii dove tutti si conoscono, dove tutti sono stati a scuola insieme, hanno amicizie comuni e i pettegolezzi girano a tutto spiano. E si può star certi che Joyce Barnaby conosce tutti, sa tutto di tutti e fa parte di un sacco di associazioni benefiche e filantropiche, di comitati vari, circoli della maglia, del giardinaggio, di lettura, sta al botteghino del festival del teatro, è presente se girano un film storico. . . insomma, è sempre in giro e non meraviglia che poi in cucina difetti!
Anche lei, come la Signora in giallo ha una deriva salutare-ecologistica, infatti o va a piedi o è in bici (e se finisce fuori strada, atterra sull’ennesimo cadavere). 


Joyce, Tom e Cully Barnaby

Midsomer Murders.  La serie di cui è co-protagonista, mi piace, anche se a volte da l’impressione che nella “pacifica campagna inglese” siano tutti un po’ matti, che non esitino a uccidere i vicini per rubare le loro ricette segrete per una marmellata da premiare all’ennesima festa campestre, dove tutti arrivano in svolazzanti abiti di voile e cappelli dalla tesa larga.

Si apprende, in certe puntate, che l’unica attività a cui si dedicano tutte le donne, di una frazione, nubili, vedove e mal maritate; giovani o vecchie; nobili o borghesi, sia sfiancare un uomo (sempre quello) a letto, in tutte le ore del giorno e della notte, fino a quando, qualcuno, lo ammazza.

E non fidatevi nemmeno degli amanti degli animali o dei fiori, ricordo una puntata tutta imperniata su una mostra di orchidee, dove c’era una orchidea rara per la quale sono stati uccisi un numero esagerato di persone, le orchidee erano bellissime e riprese varie volte, ma mi ha fatto riflettere se era il caso o meno che mi facessi regalare orchidee dall’Uomodellamiavita!

Gli omicidi in questo strano borgo da cartolina non sono compiuti, come si legge sui giornali nostrani in questi giorni, con un numero esagerato di coltellate, con una sparatoria o con un cacciavite . . . no, vengono usati i modi più orrendi, violenti e raccapriccianti di uccidere qualcuno. 
Un forcone attraverso la parte posteriore di una sedia a sdraio, una freccia che ti attacca alla porta di legno, mannaie che decapitano la gente e altre strane armi antiche. In alcuni dei telefilm assistiamo a strani riti esoterici compiuti da strane congreghe di adoratori di religioni antiche (o inventate di sana pianta) o di gruppi New Age . . . in questi particolari episodi, inutile specificarlo, ogni morto è stato ammazzato con un rituale specifico che ci verrà spiegato nei minimi particolari.

A volte, guardando la prima parte dei telefilm, prima che trovino il morto,  penso che sarebbe bello vivere in un villaggio così pittoresco(*), con una così intensa vita sociale, con una piazza del villaggio, una chiesa così antica, con feste d’estate, concorsi di orticoltura e giardinaggio, corsi di acquarello in mezzo alla natura, gare ippiche e danzatori medioevali, cottage con rose davanti alla porta e pub di campagna per il pranzo della domenica. Con un Ispettore della Polizia che fa l’arbitro alle partite di crichet . . . Idilliaco.  Se non ci fossero tutti quei morti . . . 


 Ultimamente, si é saputo che l’Ispettore Tom Barnaby, marito della Signora Barnaby, non sarà più il protagonista delle nuove puntate, verrà sostituito dal cugino John, ma che fine faranno fare a Joyce??? Aspetto l’autunno, guardandomi le repliche al pomeriggio (una buona scusa per sedermi e lavorare a maglia o a uncinetto)!

Aggiornamento del 3 giugno 2014) Ho scoperto di non essere sola in questa mia passione, oggi ho cercato notizie sugli aiutanti dell’ispettore Barnaby e ho trovato questo sito/blog, vi invito a visitarlo è molto ben fatto e curato, ci sono molti spunti e notizie . . . buona lettura! 

(*)  Il villaggio che ci fanno vedere è in effetti un “puzzle” . . . Le registrazioni avvengono solitamente nelle contee inglesi di Berkshire, Buckinghamshire, Hertfordshire, Oxfordshire e Surrey.            

Il modo migliore . . .

Il modo migliore per farsi telefonare . . .  lasciare il telefonino o il "cordless" sul tavolo della cucina, mentre siete impegnate in ogni altra stanza della casa!

Il modo migliore per non farsi telefonare è portarsi il telefonino e il "cordless" sempre dietro, ovunque andiate, meglio se non avete tasche dove metterli, più vi danno fastidio, meno vi telefoneranno!

 

Il modo migliore,  per far uscire il sole, se il tempo è incerto e dovete uscire per le vostre commisioni, è ritirare lo stendino dal balcone, pensando che potrebbe piovere!

 

Il modo migliore, per far piovere, se il tempo è incertoe dovete uscire per le vostre commisioni , è lasciare stese le lenzuola sui fili, convinte che: tanto, tra un po' esce il sole!

Il modo migliore per cucinare bene qualcosa, prepararlo in fretta, pensando: "come la va la va"!
 

Agnello al forno
 

Il modo migliore per portare in tavola una "schifezza": cucinare qualcosa che ci è sempre venuto bene, per qualcuno a cui teniamo, in un giorno particolare . . . (a me è successo con un agnello al forno e la Suocera . . . ma forse, non era il Pranzo di Pasqua!)!
 

Post a rate . . . per un premio gradito!

Ricevo da Delphine questo premio e siccome ho poco tempo, incomincio a fare copia/incolla . . . durante la mattina, mi organizzo il resto!

Incomincio, ricordando le regole del premio Honest Scrap.

Condizioni di questo premio sono: raccontate ai vostri lettori 10 cose che si sappiano o meno di voi ma che sono vere. Indicate 10 persone che hanno diritto al premio e siate sicuri di far loro sapere che sono stati contrassegnati (un breve commento sul loro blog andrà bene). Non dimenticate di collegarvi di nuovo al blogger che vi ha premiato.

…………………………. C O N T I N U A  …………………promesso !
2° rata, del giorno dopo …………………………………………………………….

Ecco, tutte insieme, dopo una lunga e ponderata meditazione, le 10 cose su di me, tutte per voi:

  1. Sono curiosa come una scimmia, vorrei sapere sempre cosa c’è “dietro”, dietro a certe scelte, certi ragionamenti, certi comportamenti umani . . . ma anche come funzionano le cose, come ragiona il PC: insomma, curiosa a 360°!
  2. Mi piace stare in compagnia, possibilmente una buona compagnia . . . ma, secondo le figlie, ho degli standard troppo alti! Per cui, ho affinato, negli anni, l’arte della diplomazia . . . sorridere anche se vorrei essere altrove!
  3. Sto diventando ipocondriaca . . . Le mie paure, nascono dall’aver conosciuto persone gravemente malate. Penso che tante volte sia meglio essere ignoranti, (proprio ignorare l’esistenza di certe malattie) si vivrebbe meglio!
  4. Per la famiglia (e non parlo solo come mamma, ma come moglie, sorella, figlia, zia . . . nonna) mi butterei nel fuoco (ma non nell’acqua, perché non so nuotare)!
  5. Sono un tipo che è difficile offendere, tendo a giustificare anche i comportamenti più idioti . . . almeno le prime tre volte, poi, se la persona è proprio sgradevole, la ignoro.
  6. Mi arrabbio facilmente, se penso che mi stiano prendendo in giro, mentendo o che mi fraintendano, ma mi passa abbastanza in fretta e non porto rancore!
  7. Sempre pronta a chiedere scusa, se il mio atteggiamento è stato sbagliato o esagerato . . . una volta, mi ricordo, chiesi scusa alla mia vicina, che rimase più scioccata di questo che non del battibecco precedente!
  8. Ho la presunzione di capire al volo le persone. Anche se poi, a causa del punto 5, cerco di farmi andar bene anche le persone che a pelle, mi irritano . . .nel tempo, scopro che avevo ragione io!
  9. Sono idealista, ingenua e credo che in fondo nessuno è cattivo, per cui, negli anni ho preso “botte tremende sui denti”, ma questo non ha mai sopito la mia vena filantropica.
  10. Non sono capace di dir bugie, se ne accorgono persino i nipoti più piccoli . . .

Uff . . . ecco fatto . . . pare facile, ma non è così: 10, sono tante e poche nello stesso tempo! Adesso, mi aspetta un’altra sfacchinata: trovare i 10 blogger da incatenare! Eh! Eh! Eh!

Allora, io passo la mano  a:  

ZiaCris, anche se l’ha già ricevuto! 
Ambricourt, uno dei due, a scelta, tutti e due arguti e simpatici!
Zamparzigogola,  che è una persona interessante!
Factum, perchè vorrei saperne di più!
NihilAlieno, sicura che anche su di lei, non si finisce mai di sapere!
SuperFly, un "ragazzo" con gli occhi che ridono, ci stupirà!
Ortensia, perchè ha riaperto da poco il blog!
LaTendaRossa, visto che in questi giorni è assente, gli preparo una sorpresa!
PensieriInPoesia, l’ho introdotta io in questo mondo dei blog!
Giorgetto, è partendo da lui che ho mosso i primi passi nei blog!   

Logicamente se qualcuno dei "prescelti" non risponde al mio appello, non gli terrrò il muso! 😉
È un gioco e come tale va preso! Con un sorriso:-)
E a quelli che avrebbero continuato, ma non ho nominato . . . fate pure! Avvisatemi, che passo a leggervi! Purtroppo: 10 blog-amici, sono tanti, ma anche pochi!:-)))

Sei dipendente da Internet, quando . . .

1. Ti alzi alle 3 del mattino per andare in bagno e prima di arrivarci ti fermi per vedere se sono arrivati dei messaggi per te.
2. Ti fai fare un tatuaggio che dice " questo corpo si vede meglio utilizzando Internet Explorer 4.0 o superiore."
3. Chiami i tuoi figli: Eudora, Mozilla e IOL.
4. Quando spegnendo il modem, ti prende un senso di vuoto, come quando ti lasci con la tua ragazza (il tuo ragazzo).
5. Per tutto il viaggio aereo hai tenuto il tuo portatile sulle ginocchia e il tuo bambino nello scomparto superiore.
6. Decidi di frequentare l’universita’ per due o tre anni in piu’, solo per avere accesso gratuitamente a Internet.
7. Quando qualcuno ti dice di avere un modem da 9600, gli ridi in faccia.
8. Incominci ad usare le "faccine" anche nella posta normale.
9. Ti si e’ rotto l’hard disk. Non ti sei connesso per piu’ di due ore. Incominci ad avere le convulsioni. Prendi il telefono, componi il numero del tuo provider e cerchi di dialogare con il modem a fischi… e ci riesci.
10.Ti ritrovi a digitare .com dopo ogni
punto.com
11.Quando vai in bagno dici che vai a fare un download.
12.Quando ti presenti a qualcuno non dai il tuo nome ma il tuo UserID
13.Tutti i tuoi amici hanno un @ nei loro nomi.
14.Il tuo gatto ha un sua "HomePage".
15.Non chiami piu’ tua madre… lei non ha un modem.
16.Controlli la tua posta, ma un messaggio dice che non ci sono nuovi messaggi… cosi’ la controlli di nuovo.
17.La tua bolletta telefonica non arriva piu’ in busta ma in un pacco.
18.Non sai piu’ di che sesso sono i tuoi migliori amici, perche’ loro usano un user ID neutro e tu non vuoi chiederglielo.
19.Quando devi prendere un taxi per tornare a casa dai come indirizzo:"
http://via.garibaldi.45/index.html."
21.Quando ti scopri a fare il cambio, non in EURO, ma in scatti telefonici.
22.Quando rispondi al telefono dicendo: "DA DOVE DIGITI?"

L’ho copiato da un’amica, lo lascio perchè è divertente, se è vero che il blog è un diario, me lo voglio leggere anche domani e dopo e dopo e dopo! Per controllare di quanto sono "malata di Internet"  Ciao a tutti!

Aggiornamento di domenica, 8 marzo 2009:
Dopo averci ragionato su, credo che le mie pecche, siano: 
il n° 3 (non proprio così, ma solo se, tornata a letto, la veglia si protrae, una capatina qua al Pc la faccio!)
il n° 4 (spegnendo il Pc, è come se "partissi" da un posto!)
il n° 8 (ebbene sì, ho imparato a farle sia sul telefonino che nella posta cartacea, ma quello che è peggio, persino quando scrivo o lascio pro memoria, a mano!)
il n°16 (è vero!!! E il figlio, pensa che non faccia altro, è convinto che: "tanto, non ti scrive nessuno!")
Sarò grave, mediamente grave  o gravissima???

Frugalismo, nome nuovo per tecniche antiche

Mi arriva una mail al giorno dal Club Papillon, una "Rassegna stampa golosa", l’altro giorno ho trovato una notizia di quelle che ti fanno riflettere, sul fatto che davvero la storia ha corsi e ricorsi (qui si parla di storia domestica), ecco la notizia:

"Torna di moda la colazione di una volta a pane raffermo e latte. L’idea è venuta al proprietario di uno storico locale di tendenza di Brera, che ha rilanciato la colazione frugale a un euro. La proposta – come ha spiegato lo stesso titolare sulle pagine della Stampa di domenica scorsa – se da un lato voleva essere un aiuto per chi fatica ad arrivare alla quarta settimana, dall’altro è anche un nuovo trend, in linea con quel termine, frugalismo, che è entrato nel New Oxford American Dictionary fra i neologismi più significativi del 2009"

Chi ha qualche anno sulle spalle, si ricorda, come alla mattina, sul tavolo, ci fossero quelle belle scodelle, con tanto latte (caffè, caffè d’orzo o cacao) zucchero e il pane del giorno (o di due giorni) prima, a volte a pezzetti, a volte a fette, sulle quali spalmare la marmellata! Qualche rara volta, i biscotti! A Natale, festa, c’era il Panettone!

Poi, sono arrivate le fette biscottate, le tazze con il manico, porzioni di latte ridotte, tanti tipi di biscotti per tutti i gusti, e i vari preparati al cioccolato.

Adesso, per essere trendy (o per recuperare il pane avanzato) torniamo indietro! Abbiamo questa nuova tendenza, "Frugalismo", che altro non  è che la vecchia e cara abitudine di una volta del "non sprecare" . . . cosa ci proporrà ancora questa nuova corrente di pensiero: passarsi i vestiti fra fratelli; disfare i maglioni vecchi e recuperata la lana, creare coperte o copertine colorate o a pezzi; cucire una gonna da donna, con i pantaloni da uomo (che lui non porta più); ripulire o ripitturare la bici del fratello grande per il piccolo; mettere le toppe ai gomiti scuciti delle giacche;  far risuolare le scarpe, invece che buttarle???
Addio al "consumismo sfrenato" ben arrivato al "frugalismo" che altro non è se non il caro vecchio buon senso delle nonne! Delle mamme! Che in certe famiglie non è mai venuto meno!

Niente di nuovo sotto il sole!

Mia mamma l'ha sempre detto!

Come ogni anno, con l’inverno, arrivano i malanni di stagione, tra cui raffreddori e influenza . . .
Come ogni anno, se ne parla in Tv, nei telegiornali e nelle trasmissioni del mattino . . .
Come ogni anno, le mamme fanno le raccomandazioni e i figli pensano: "Che lagna!" (quando sono gentili). . .

Raffreddore

Poi, ecco all’improvviso, su un giornale trovo le raccomandazioni, nientemeno che del "Centre for disease prevention and control" europeo, per cui, una cosa seria . . . penso a qualcosa di nuovo, di fondamentale, di quelle cose che, scientificamente ti cambiano il modo di vivere . . . vado avanti a leggere e, sorpresa, le stesse cose che mi ha sempre raccomandato mia mamma!

" Oltre alla vaccinazione, che molte famiglie ormai propongono anche alle badanti, per limitare ulteriormente il rischio del contagio influenzale, esistono altre utili misure di prevenzione. Recentemente, il Cdc (Centre for disease prevention and control) europeo ha raccomandato misure apparentemente ovvie, ma forse, proprio per questo, spesso sottovalutate: il lavaggio delle mani, che risulta fortemente raccomandato. Appena un gradino più sotto si pone l’igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, lavare i fazzoletti, eliminare subito quelli di carta contaminati).

Mai come quest’anno, bisogna ricordare a certi "eroi" che andare a lavorare con l’influenza costituisce un atteggiamento che nuoce non solo a sé stessi, ma anche, e a volte soprattutto, agli altri. Infatti, il Cdc raccomanda l‘isolamento volontario a casa delle persone afflitte da malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale. "

Famiglia Cristiana – Lo specchio della salute

Chissà se poi la gente li ascolta, o se continua indifferente a starnutirti in faccia e a prendere quelle pastiglie che, anche se sei ammalato e hai la febbre, non ti fanno perdere le 2 ore di tennis, le 3 cene con gli amici, le 4 uscite per happy hour e soppratutto le 5 occasioni di andare a ballare, in locali surriscaldati, con l’aria viziata e un mucchio di gente da infettare!  E meno male che è solo raffreddore o influenza!

la figlia piccola su Google maps . .. incontri inattesi!

Sabato scorso, pomeriggio, sono al lavoro, telefona l’Udmv: “Ho visto la figlia piccola sul computer!” . . .io faccio un rapido ragionamento e rispondo: “come, sul Pc del figlio?”  Il nostro non ha il modo di vederla sulla web cam! Non ho Messenger o simili  . . .  lui insiste: “No, col nostro, su Google!” . . . “Su Google???” sono stupita, non ha ancora vinto l’Oscar, per che cosa è su Google??? Finalmente si decide a svelarmi il mistero ” Stavo sulle mappe di Google, sono andato a cercare la sua via, adesso c’è un nuovo sistema, oltre ai tetti, si può vedere la strada . . . sono andato a vedere la via dove abita la figlia picola, ho visto una figura, h o ingrandito e ho visto la figlia piccola!”

Vai alla home page Google Maps

Inutile dirvi che essendo come san Tommaso, appena tornata ho voluto vedere questa novità, ed eccola lì, la figlia piccola, mentre cammina sul marciapiede della sua via.
Telefonata doverosa all’interessata, meraviglia anche da parte sua. Il moroso va su Internet e controlla, dopo un po’, ci comunica che non una, ma ben 5 voltae è stata ripresa mentre cammina verso casa!

Volete sapere dove sta??? Naturalmente a Roma, cercatela, una ragazza carina, vestita di nero, scarpe di ginastica e zainetto a spalla! Semplice no???

Francy

 

Archeo pensierini 3 . . . mio fratello, quello grande

Per finire la trilogia dei miei fratelli! Che se poi, qualcuno passa di qua, e non c’è "par condicio" chi li sente???? Per gli altri aneddoti famigliari, clicca qui e qui
Per procurarvi ancora un po’ di risate!
Questo fatto, a cui non ero presente, lo raccontava spesso mia madre, come esempio di quanto i figli ti mettano in imbarazzo! Questa volta non è legato ad alcun "pensierino" di Crosta . . . ma voi, andate a leggerveli lo stesso, i suoi pensierini, sono molto interessanti!

Location, la sala d’aspetto del medico di famiglia
Protagonista, il fratello grande, quello che ha due anni meno di me, un bambino che definire vivace è poco! E che pure adesso, non è che sia tanto un tipo noioso! Poteva avere 5 o 6 anni al massimo!

Lui, il bambino, continua a salire e scendere dalle sedie, girare per la sala d’attesa, toccare i giornali, le piante!

Lei, la madre, lo richiama gentilmente, ma si innervosisce, non vuole fare brutta figura! Ad un certo punto ricorre alla minaccia di tutte le mamme di quell’epoca: "Stai buono, altrimenti, poi . . . arriva il papà e ti sgrida!"

Il bambino, serafico, guardandola serio :" Quale papà?"

Lei, rossa di vergogna ha chiesto: "Come quale papà?" e lui: "Il papà papà o il papà nonno?"

In quell’epoca, abitavamo con i nonni, tutti in una grande casa, e mia madre, giustamente chiamava suo Padre (mio nonno) "Papà" e noi, chiamavamo "Papà" il nostro . . . a ognuno il suo papà!

Archeo pensierini 2 . . . mia sorella

Periodo di solito tram tram, vi rifilo, sperando che vi faccia almeno sorridere, la storiella che riguarda mia sorella! Ispirata da questo post, di Crosta e dei suoi pensierini!

Premesso che mia mamma era ansiosa, molto ansiosa e ne aveva tutto il diritto!!!

Periodo indefinito, mia sorella aveva 6 o 7 anni, non credo di più! Forse di meno!

Sera, si sente un urlo: tutti in sala, dove mia madre, sta guardando, spaventata, mia sorella, che è ferma, immobile in mezzo alla sala (malgrado l’urlo), le braccia aperte, lo sguardo fisso, un piede appoggiato al tallone, (mia madre, in quei pochi secondi le ha pensate tutte, le peggiori ipotesi!).

All’improvviso, la bimba, si rianima e riparte saltellando: tallone, punta, tallone, punta, e le braccia che si muovono in sincrono, come quelle di una marionetta!

Mia madre, si lascia andare sulla poltrona facendosi aria, con la mano; mio padre, si lascia andare ad una risata liberatoria . . . in Tv, inizia una nuova pubblicità, dopo il "taratta ta ta taratatà" dello stacchetto di Carosello . . . mia sorella si è ribloccata nella posizione che aveva all’inizio . . . stava seguendo la musichetta del Carosello, e durante la pubblicità, logicamente, si fermava com’era, in attesa del ritorno della musica (come nel gioco "un due tre, stella!"), mia madre, invece, aveva pensato ad una paralisi o peggio! 😉

Archeo pensierini 1 . . . il fratello piccolo!

Leggendo spesso il blog che Crosta dedica alle battute dei suoi teneri Pensierini, mi ricordo di alcune cose successe ormai da anni! Ve ne lascio una,  presto qualcun’altra, sperando che siano buffe, per voi, come per me, che le ricordo!

Questo di oggi, è stato sollecitato da questo "Pensierino" del "Pirata"

Quando mio fratello, il più piccolo, aveva sui 3 o 4 anni, tenerlo buono a Messa era un’impresa. Di solito, l’impresa, era affidata a me, ero o no la sorella maggiore? L’unico sistema per tenerlo buono, era renderlo partecipe, ma era (ed è tuttora) un discolo, e non era facile.
Un giorno, appena dopo il “Santo”, era ancora lì, in cima al banco a ciondolare e a guardarsi intorno.

Gli dico: “Guarda che devi stare composto, mettiti in ginocchio e guarda l’altare!”

Lui: “Perché?”

Io: “Adesso, Gesù, scende nell’Ostia Consacrata, è un momento importante!”

Mi inginocchio e lo controllo con la coda dell’occhio, è lì fermo che guarda in su. Su c’è una di quelle belle cupole tutte dipinte . . . non avverto il pericolo e mi dimentico di lui.

Tutto un tratto, nel silenzio della chiesa, si sente un doppio fischio, mi giro, col viso in fiamme, sotto lo sguardo di rimprovero dei miei genitori e tappo la bocca al pestifero fischiatore che con le mani continua a fare dei cenni di richiamo verso l’alto.

Gli chiedo sibilando: “Ma che fai? Perché hai fischiato?” e lui, angelico, indicando  la cupola tutta dipinta a raffigurare l’Ascensione di Gesù, tra nubi, angeli e santi, mi spiega tranquillamente:”Tu hai detto che Gesù scendeva nell’Ostia, ma io ho visto che non si muoveva e l’ho chiamato!”

Quel giorno ho imparato che ai bambini bisogna parlare con la massima attenzione!