Il libro di cui parlo oggi è un libro che ho letto tempo fa, l’avevo regalato a mio fratello (che è uno di quelli che da un pezzo di fil di ferro, crea altro), ma lui non l’ha apprezzato fino in fondo. 🙂
L’ho letto io e mi sono divertita, ma ho anche pensato che non si riflette mai abbastanza quando si definisce “immondizia” lo scarto di quello che non serve più.
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Un libro che è stato scritto ben prima che cominciasse a girare l’idea del riutilizzo “selvaggio” o della “decrescita felice”.
Un’aneddoto: proprio nei giorni in cui leggevo questo libro, è tornato a casa dalla Germania dove era a fare un anno di Università, uno degli amici del Figlio, parlando raccontava che stava in una casa ammobiliata, molto spartana, ma che aveva trovato (vicino alla pattumiera) una vecchia poltrona antica, l’aveva messa un paio di giorni sul terrazzo, e poi, pulita con i prodotti adeguati, l’aveva portati in casa . . . comodissima! Ricordo che disse: “Quando devo lasciare casa, la rimetto vicino ai bidoni, se serve a qualcuno la può riprendere!”
Bisogna che lo richieda a mio fratello, un libro da rileggere.
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Interessante segnalazione… riciclata anche da te visto che l’hai rilevata da un fratello soddisfatto per metà 😉
Già! 😉
Da un’inchiesta famigliare, risulta che questo libro, interamente, l’abbiamo letto solo io e la FigliaPiccola, eppure è molto interessante! 🙂
Ciao, Fior