Qualche mese fa è morto mio fratello. È stata una brutta malattia, lunga, triste e dolorosa, per lui e per noi . . . come mio solito, cerco di riprendermi pensando alla cosa con un po’ di ironia. Molto poca, perché non ci riesco. ma proprio ieri ho finito di leggere un libro. Un libro che racconta del dolore che si prova per le persone amate e perdute.“….perché tutto è dentro di noi. E nulla scompare.” (*)
E mi ha fatto piangere, tanto piangere, non credo sia stato solo per la storia raccontata, ma per la storia che ho vissuto io da luglio a oggi. “Lo sai che fra la fine e il nuovo inizio, c’è un mondo di mezzo? E’ il tempo ferito, Jean Perdu. E’ una palude dove si raccolgono sogni, paure e intenzioni perdute. I passi in questo tempo si fanno più pesanti. Non sottovalutare questa stazione di passaggio fra la fine e il nuovo inizio, Jeanno. Datti tempo. A volte le soglie sono così grandi che non si possono superare con un passo solo.” (*)
E mi ha aiutato, leggendolo, a vedere le cose da un’altra prospettiva e da accettare il dolore che ho sentito e che sento ancora, io che sono quasi diventata cinica in quei mesi. Che ho cercato di restare più distaccata possibile dal dolore che aumentava in quei mesi, per vari motivi, non ultimo il fatto che io ho in casa il più vecchio e una tra i piccoletti della famiglia . . . “Il dolore funziona così: ti accompagna fin dall’inizio. Ti sveglia. Sta tutto il giorno con te, fino alla sera, e non ti lascia dormire in pace. Ti stritola e ti scuote. Ma ti scalda anche. Prima o poi se ne va, ma non è mai per sempre. Si guarda continuamente indietro. E poi alla fine…ho capito di colpo che cosa è importante nella vita. Il dolore me l’ha rilevato: è l’amore la cosa più importante” (*)
E poi, tra le tante righe di questo libro, ho scoperto che non ho perso davvero mio fratello, perché: ” hai ragione. E ancora tutto qui. Il tempo passato insieme è intramontabile, immortale. E la vita non finisce qui. La morte nella nostra vita è solo una soglia fra una fine e un nuovo inizio.” (*)
È anche un bel libro di viaggio, ci porta in giro per la Francia, attraverso i suoi fiumi e i suoi canali, da Parigi ad Avignone passando per la Loira . . . e poi, ci si sposta verso la costa (Marsiglia e oltre) e nell’entroterra della Provenza, fra vigneti e campi di lavanda! Affascinante, descritto così bene che pare che l’ente del turismo francese abbia sponsorizzato la scrittrice.
Infatti, se avessi 20 anni in meno avrei già organizzato un viaggio su questi barconi/chiatte per le vacanze estive . . . almeno un mese (zanzare permettendo)
“Parigi scorreva davanti a loro come una pellicola di un film: il Pont Neuf, Notre-Dame, il bacino dell’Arsenale.” (*)
Ma è soprattutto un libro sui libri . . . sul paese dei libri, su libri rari, sui libri come medicine, sui libri utili (ognuno per un particolare momento o stato d’animo):
“Ovviamente i libri non sono solo dottori. Ci sono romanzi che sono ottimi compagni di vita. Altri sono come ceffoni. Altri ancora come un’amica che ti avvolge in una vestaglia calda quando l’autunno ti fa sentire malinconico. E alcuni… sì, alcuni sono come zucchero filato rosa, solleticano il cervello per tre secondi, lasciando dietro di sé un gioioso vuoto. Come un’avventura erotica.” (*)
E sui librai . . . Ah! trovarne di librai come Jena Perdu, il protagonista!
Infine, è una storia d’amore . . . ma tutto il libro è pervaso dall’amore: Amore del protagonista per le due donne che, in momenti diversi, entrano nella sua vita. Amore per i libri, sia come oggetti che come contenuti, Amore verso gli altri, il protagonista è pieno di amore amicale. Amore per la vita, vissuta con poco e godendo di ogni suo aspetto . . .
“Il profumo dei funghi riempiva la striminzita cambusa mentre gli uomini, seduti sul ponte di poppa della Baluu, bevevano vino rosso da una caraffa da tre litri e il vino bianco tipico della zona: l’Auxerrois.” (*)
Amore verso la natura che la scrittrice ci fa scoprire durante il viaggio . . .
Ho avuto la “soffiata” da parte di una delle amiche di Facebook (che al momento, ho dimenticato e non posso ringraziare, a cui dedico questo post) . . . ha messo la foto della copertina, ha scritto che le era piaciuto e io, dopo un po’ me lo sono cercato! Ero a corto di libri, pensavo fosse una storiella leggera, di quelle che servono per sconfiggere la noia di quelle due ore di insonnia che mi prende ogni tanto di notte . . . invece! Una vera rivelazione!
“Leggere: un viaggio senza fine. Un lungo, infinito viaggio, in cui si diventa più miti, amorevoli e umani.” (*)
Il protagonista sta scrivendo la “Grande Enciclopedia dei piccoli sentimenti” . . . io penso che ognuno di noi dovrebbe scriverne una . . . in questo mondo così pieno di brutture, una ricerca dentro di noi, su quelli che sono i sentimenti migliori, sarebbe bella da lasciare ai posteri . . . ci devo pensare!
“Alla C sta scrivendo “conforto da cucina”, la sensazione che si prova quando in cucina qualcosa di gustoso sta cuocendo a fuoco basso, i vetri si appannano e presto le persone care mangeranno con te al tavolo e ti guarderanno felici fra una cucchiaiata e l’altra.” (*)
Tutto quello che è contrassegnato dall’asterisco (*) sono brani tratti dal libro “Una piccola Libreria a Parigi – Nina George . . . trovati in due siti di recensioni!