Se fa freddo e hai in casa un bel broccolo

Qualche sera fa, faceva freddo!
Qualche sera fa, avevo in frigor un bel broccolo! Verde!
Qualche sera fa, vado a cercare una ricetta sul web e . . . non avevo tutti gli ingredienti richiesti!

Poco male!
Il tutto è stato messo in pentola a pressione in acqua bollente salata con luna foglia di alloro, secca (così non si sente quel caratteristico profumo, che qualcuno trova disgustoso)

Cavolfiore – broccolo – romanesco

A fine cottura, con la schiumarola (che mia nonna chiamava “cassa buca”) abbiamo raccolto le cimette e le abbiamo messe nella pentola dove sono cotte per quei pochi minuti per averle morbide.

L’acqua di cottura è stata conservata sul fuoco, per dopo.

Mentre il broccolo si cuoceva nella pentola a pressione, FigliaGrande ha affettato finemente la cipolla, l’ha soffritta in una padella (o wock) con 2 cucchiai di olio (extra vergine) insieme all’aglio (vestito o nudo, come preferite), salate, mettete il coperchio e lasciate cuocere fin quando la cipolla è appassita e l’aglio non è bruciato (un compromesso non facile da ottenere).

Abbiamo unito il cavolfiore e cotto ancora, mescolando, fin quando non abbiamo visto che le cimette si schiacciavano facilmente col mestolo.

Abbiamo aggiunto l’acqua di cottura del cavolfiore, portato a ebollizione (ce n’era abbastanza ed è rimasta sul fuoco, c’è voluto poco), dopo 5 minuti abbiamo ridotto le verdure a crema (come da ricetta: con il frullatore a immersione) anche se io ho imparato a usare un attrezzo che qualcuno chiama “schiaccia patate” e di cui vi metto la foto. Se usato delicatamente, non rovina nemmeno la wock antiaderente.

Schiacciapatate

Tolta dal fuoco la pentola, abbiamo aggiunto la panna, sale, pepe e noce moscata e mescolato bene, delicatamente, dal basso verso l’alto, aggiungendo un po’ di brodo di cottura, perché era davvero troppo “tosta”.

Nel frattempo abbiamo tostato le fette di pane da un lato, le abbiamo adagiate sul fondo delle delle fondine (ma volendo potete usare anche delle ciotole), mettendoci sopra formaggio “filante” tagliato a fettine sottili e parmigiano grattuggiato (questo l’abbiamo copiato dalla ricetta della zuppa di cipolle alla parigina).

Abbiamo versato la crema di cavolfiore nelle ciotole e . . . “Buona questa zuppa!”

Qualche giorno dopo, mi è capitato in mano uno di quegli inserti che regalano i quotidiani. Sfogliandolo ho trovato una ricetta . . . uguale uguale, ma con il cavolfiore arancione (che non ho mai visto, ma lo cercherò per provarlo). Per vederla, cliccare sulla foto!

La foto della “Zuppa di cavolfiore al formaggio” clicca qui e la potrai leggere!


Ricordo la prima volta che qualcuno ha regalato a mia Suocera un cavolfiore romanesco . . . lei non l’aveva mai visto, verde e con quello strano aspetto, niente a che vedere con i cavolfiori che piantava lei . . .
Insomma, quando dopo qualche giorno le abbiamo chiesto come le era sembrato il sapore di quel cavolfiore e lei ci ha spiegato che non avendone mai visti di quel tipo, non si fidava e l’aveva buttato via!

Benvenuti nel mio blog.